Luch Amphibia Favorit: un piccolo Zlatoust
Inviato: 7 ago 2015, 14:54
Lancio questo titolo provocatorio e aggiungo un'altra frase nota: "dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior". L'orologio è questo:
A me piace molto, ma per altri era solo un quarzaccio di letame ...e difatti su WUS era stato in passato ben perculato (non nel modo in cui ci perculiamo noi) da un collezionista "high-end" quando lo postai.
Oggi ho avuto necessità di cambiargli la pila, ne ho approfittato per fare alcune foto e ho avuto la conferma invece che si tratta di un orologio molto interessante, al di là della sua economicità e del suo sicuramente prudenziale quanto ridicolo dato di 3 atmosfere. Andiamo a vedere perchè.
Dunque, già sapevo che il fondello in basso in realtà è "dummy", come si dice in inglese:
a tal proposito allego una foto da WUS dell'iscritto Sq100 (http://forums.watchuseek.com/f10/removi ... 54128.html), il retro dell'orologio è completamente chiuso (cassa monoblocco):
Quindi rimuoviamo la ghiera, è una bidirezionale senza scatti con filo interno in rame, stile Vostok:
Senza la ghiera esterna l'orologio appare così. C'è da rimuovere una seconda ghiera, la superficie dentellata è a vista quando l'orologio è montato (inizialmente sembrava solo una decorazione della prima ghiera:
Per rimuoverla ci sono solo due scanalature ai lati: ho dovuto usare un apricasse cinese a due perni, in quanto era l'unico che aveva i perni più lunghi della norma, in modo da poter agire come nella foto (ci è voluto un pò perchè nemmeno questo sistema era l'ideale, ma era l'unico a mia disposizione):
Svitata la seconda ghiera, si possono rimuovere vetro e guarnizione (non si vede, l'ho lasciata attaccata al vetro per comodità), e si accede al quadrante:
Ma come fare a smontare la tige? Una volta tolta la ghiera tachimetrica, si accede a una fessura con una levetta da spostare verso il basso con una pinzetta o cacciavite:
A quel punto il gruppo/movimento quadrante è libero, e lo scenario è il seguente, nè più, nè meno la stessa impostazione dello Zlatoust:
Questo il movimento, il noto calibro 2356, uno degli ultimi esemplari di quarzo progettato e costruito in URSS presso varie fabbriche (Poljot, Raketa, Slava), e la cui produzione è continuata fino a pochissimo tempo fa in Bielorussia, prima di venire sostituito da comuni quarzi Miyota. Su questo movimento è caratteristica la leva della bascula sporgente, disegnata apposta per questo modello, per consentire l'azionamento dal lato quadrante: non ricordo di averla vista su altri orologi con lo stesso calibro.
Un altro particolare della cassa monoblocco, con la svasatura destinata ad ospitare tale leva:
Una vola cambiata la pila, il rimontaggio richiede attenzione estrema, in particolare il reinserimento della tige non è facile e necessita di alcune manovre accurate sulla leva di sgancio. Si rimontano guarnizione e vetro, si riavvita con cura la ghiera, si riaggancia la lunetta girevole esterna. e il nostro Zlatoust in miniatura è pronto di nuovo all'uso.
Le conclusioni. A dispetto della fattura non eccelsa (cromatura che tende a opacizzarsi e da lucidare ogni tanto, incisioni sul fondello poco accurate, ecc), quest'orologio mostra una sofisticazione costruttiva assolutamente inusuale per un orologio di questo tipo. Non ci sono motivi per usare una cassa monoblocco con corona e ghiera vetro entrambe serrate a vite su di un orologio da sole 3 atmosfere...a meno che originariamente il progetto non fosse quello di fare un vero diver, poi "degradato" per motivi di costo (stesso discorso delle 3 atmosfere del Komandirskie). Fermo restando che a mio parere l'orologio resiste ad almeno 5 atmosfere come minimo con una simile struttura.
Concludo citando la vecchia firma di Vaurien ripresa altrove: "Ci sono più cose nell'orologeria sovietica, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia". In questo caso aggiungerei: anche in quella bielorussa.
A me piace molto, ma per altri era solo un quarzaccio di letame ...e difatti su WUS era stato in passato ben perculato (non nel modo in cui ci perculiamo noi) da un collezionista "high-end" quando lo postai.
Oggi ho avuto necessità di cambiargli la pila, ne ho approfittato per fare alcune foto e ho avuto la conferma invece che si tratta di un orologio molto interessante, al di là della sua economicità e del suo sicuramente prudenziale quanto ridicolo dato di 3 atmosfere. Andiamo a vedere perchè.
Dunque, già sapevo che il fondello in basso in realtà è "dummy", come si dice in inglese:
a tal proposito allego una foto da WUS dell'iscritto Sq100 (http://forums.watchuseek.com/f10/removi ... 54128.html), il retro dell'orologio è completamente chiuso (cassa monoblocco):
Quindi rimuoviamo la ghiera, è una bidirezionale senza scatti con filo interno in rame, stile Vostok:
Senza la ghiera esterna l'orologio appare così. C'è da rimuovere una seconda ghiera, la superficie dentellata è a vista quando l'orologio è montato (inizialmente sembrava solo una decorazione della prima ghiera:
Per rimuoverla ci sono solo due scanalature ai lati: ho dovuto usare un apricasse cinese a due perni, in quanto era l'unico che aveva i perni più lunghi della norma, in modo da poter agire come nella foto (ci è voluto un pò perchè nemmeno questo sistema era l'ideale, ma era l'unico a mia disposizione):
Svitata la seconda ghiera, si possono rimuovere vetro e guarnizione (non si vede, l'ho lasciata attaccata al vetro per comodità), e si accede al quadrante:
Ma come fare a smontare la tige? Una volta tolta la ghiera tachimetrica, si accede a una fessura con una levetta da spostare verso il basso con una pinzetta o cacciavite:
A quel punto il gruppo/movimento quadrante è libero, e lo scenario è il seguente, nè più, nè meno la stessa impostazione dello Zlatoust:
Questo il movimento, il noto calibro 2356, uno degli ultimi esemplari di quarzo progettato e costruito in URSS presso varie fabbriche (Poljot, Raketa, Slava), e la cui produzione è continuata fino a pochissimo tempo fa in Bielorussia, prima di venire sostituito da comuni quarzi Miyota. Su questo movimento è caratteristica la leva della bascula sporgente, disegnata apposta per questo modello, per consentire l'azionamento dal lato quadrante: non ricordo di averla vista su altri orologi con lo stesso calibro.
Un altro particolare della cassa monoblocco, con la svasatura destinata ad ospitare tale leva:
Una vola cambiata la pila, il rimontaggio richiede attenzione estrema, in particolare il reinserimento della tige non è facile e necessita di alcune manovre accurate sulla leva di sgancio. Si rimontano guarnizione e vetro, si riavvita con cura la ghiera, si riaggancia la lunetta girevole esterna. e il nostro Zlatoust in miniatura è pronto di nuovo all'uso.
Le conclusioni. A dispetto della fattura non eccelsa (cromatura che tende a opacizzarsi e da lucidare ogni tanto, incisioni sul fondello poco accurate, ecc), quest'orologio mostra una sofisticazione costruttiva assolutamente inusuale per un orologio di questo tipo. Non ci sono motivi per usare una cassa monoblocco con corona e ghiera vetro entrambe serrate a vite su di un orologio da sole 3 atmosfere...a meno che originariamente il progetto non fosse quello di fare un vero diver, poi "degradato" per motivi di costo (stesso discorso delle 3 atmosfere del Komandirskie). Fermo restando che a mio parere l'orologio resiste ad almeno 5 atmosfere come minimo con una simile struttura.
Concludo citando la vecchia firma di Vaurien ripresa altrove: "Ci sono più cose nell'orologeria sovietica, Orazio, di quante non ne sogni la tua filosofia". In questo caso aggiungerei: anche in quella bielorussa.