Poljot 3056 quartz: bello e dannato

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cuoccimix
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Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da cuoccimix »

Circa 15 anni fa, mi capitò di andare allo stand russo alla Fiera del Levante per vedere se c'era qualche orologio interessante, anche se già allora c'era ormai più ciarpame che altro. Il tipo che gestiva lo stand vide che avevo questo orologio al polso, acquistato dalla Polonia qualche tempo prima: rimase scioccato, pur trattando anche orologi non l'aveva mai visto in tutta la sua vita...

In realtà se ne trovano, ma quasi tutti in pessime condizioni e/o non funzionanti, e non è difficile capire perchè. Per qualche motivo ignoto, dopo un pò di tempo "muoiono" senza più dare segni di vita, senza una ragione apparente, a volte dopo un semplice cambio pila fatto con la massima prudenza.

Questo è stato inattivo per quasi dieci anni, fermo in un cassetto. Il suo movimento originale si era rotto, ne presi un altro ma anche quello morì dopo un pò, poi un lungo stop, un tre anni fa presi un equivalente Raketa 3056 ma nonostante le apparenze non era compatibile (diametro attacco lancette diverso).
Un mese fa mi sono deciso ad acquistare l'ennesimo orologio donatore, ieri l'ho montato e ora va di nuovo...chissà per quanto ancora....

Pazienza, l'orologio è troppo bellino, con i suoi indici luminosi, la sua cassa in tre pezzi (lunetta del plexi a scatto / cassa / fondello a vite), e col bracciale originale Poljot è una bellezza.
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DaniLao
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da DaniLao »

Si, dai, carino e meritorio di presentazione.
Per il resto è un quarzo ed essendo a dieta sono i primi che vanno evitati di assumere o acquisire ;-)
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da zvezda »

cuoccimix ha scritto: 19 mar 2021, 22:10 Pazienza, l'orologio è troppo bellino, con i suoi indici luminosi, la sua cassa in tre pezzi (lunetta del plexi a scatto / cassa / fondello a vite), e col bracciale originale Poljot è una bellezza.
E' molto bello in effetti. Ricorda un po' lo stile fine anni '70 degli IWC Porsche Design e simili, ma allo stesso tempo mantiene una propria spiccata personalità.
Riguardo al movimento fragile, non ho esperienza diretta. Per curiosità ho cercato informazioni su vari testi sovietici di orologeria (Horology Books from the USSR, Part II: 1968 and beyond, vedi Tsarev, Kharitonchuk e Popova-Goldberg) e ti riporto qui qualche considerazione.

Il 3056 è un movimento datato ma di tutto rispetto, almeno sulla carta. Ha ben 7 rubini, uno sull'asse motore e 6 sui tre assi del treno del tempo. Il motore passo-passo è di quelli prima serie, pre-Lavet. Ma andiamo con ordine. I componenti di un movimento al quarzo analogico di quel periodo sono fondamentalmente:
- il gruppo motore/bobina;
- il circuito integrato di controllo;
- il gruppo quarzo/condensatore variabile;
- il treno del tempo, costituito da tre ruote e relativi assi.

Nei quarzi il treno del tempo funziona al contrario rispetto ad un orologio meccanico. Una volta al secondo il motorino passo-passo trasmette il movimento alla ruota secondi, che ingrana sulla ruota intermedia e arriva alla ruota minuti. Questa parte non si guasta praticamente mai, le forze in gioco sono debolissime e inoltre in questo movimento tutti e tre gli assi in questione girano su rubini. Anche in assenza totale di lubrificazione questa sezione continua a funzionare per anni senza troppi problemi.

Nel gruppo quarzo/condensatore variabile quello che succede di solito è che il quarzo invecchia e comincia a deviare dalla frequenza originale. Si parla di scostamenti di pochi secondi all'anno, che si riescono a compensare entro buoni limiti intervenendo sul condensatore variabile. Dato che il condensatore gira di 360° senza fermo corsa, non c'è modo di forzarlo e romperlo girandolo troppo in un verso o nell'altro.

Se i possibili malfunzionamenti visti finora sono generalmente molto graduali, il circuito integrato può effettivamente rompersi di colpo. Questi circuiti di prima generazione erano estremamente sensibili alle scariche elettrostatiche. Se non si hanno le necessarie protezioni antistatiche, a volte basta indossare l'indumento sbagliato per fulminare letteralmente l'integrato toccando uno dei pin.

A volte però basta un urto accidentale o una vite stretta un po' troppo forte per far saltare una delle parti più delicate di tutto il sistema: la bobina. In effetti il gruppo motore del 3056 è semi aperto e caratterizzato da ben 4 bobine interne. L'intenzione di mantenere uno standard qualitativo elevato c'è, basti pensare che persino l'asse del rotore gira su un rubino, ma forse le 4 bobine rappresentano il vero tallone d'Achille del sistema. E questo vale soprattutto se nel cambio pila c'è necessità di operare su viti pericolosamente vicine alle bobine.
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In effetti il diretto discendente 3056A è sostanzialmente identico al 3056, ad eccezione del gruppo motore. In questo caso infatti il movimento monta un motore Lavet a bobina singola (vedi https://en.wikipedia.org/wiki/Lavet-type_stepping_motor) che consuma meno energia ed è meno delicato.
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Ed eccoli uno vicino all'altro, un Poljot 3056 e un Raketa 3056A. Oltre alla leggera revisione del layout dei componenti elettronici, la differenza tra i gruppi motori è evidente.
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Insomma, non ti consolerà saperlo, ma ha senso pensare che il guasto sia causato da una eccessiva delicatezza meccanica delle bobin, o un'elevata sensibilità alle cariche elettrostatiche del circuito integrato, specialmente nelle prime versioni. La prossima volta che ti capiterà di trovare un sostituto, mantieni la stessa delicatezza nel maneggiare il movimento e prova ad indossare un bracciale antistatico collegato a massa. Hai visto mai?
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da Trash »

Zvezda per cortesia, mi dici cosa sono questi simboli ?
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da zvezda »

Trash ha scritto: 21 mar 2021, 19:22 Zvezda per cortesia, mi dici cosa sono questi simboli ?
Acuta osservazione. Penso che sia il logo dell'azienda che ha realizzato i circuiti stampati. In effetti, almeno inizialmente le fabbriche di orologi non disponevano di infrastrutture elettroniche e si appoggiavano a fornitori esterni. Viste le somiglianze è ragionevole ipotizzare che la stessa azienda fornisse sia Poljot che Raketa, e magari anche altri. Escluderei invece un revival del movimento hippy, nonostante le somiglianze del logo :)
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da Trash »

Ho guardato un po' in rete i vari movimenti al quarzo (i principali) e pare che quel simbolo sia presente solo sui 3056, di tutte le fabbriche ma solo su quelli!
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da Trash »

Anzi, per la precisione è solo sulla 2 serie, il 3056A fatto da metà anni 80'.
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da cuoccimix »

Perfetta disamina, nel frattempo confermo il "bello e dannato" con un ulteriore dato: il "nuovo" movimento sta marciando a +45 secondi al giorno...
Proprio così, +45 secondi al giorno. Su un orologio al quarzo.

Ho provato a regolare il trimmer (che per triste coincidenza sembra essere lo stesso dei famigerati Luch 3055, piuttosto precario, si muove tutto girandolo ) e ho ottenuto solo di peggiorare ulteriormente a +60 al giorno, quindi l'ho riportato in posizione originaria. Mai visto nulla del genere.

Ecco quindi un ulteriore, probabile dato di fatto: dei Poljot 3056 che sopravvivono, i superstiti peggiorano le loro prestazioni fino a rendere necessaria la regolazione quotidiana dell'ora, ecco perchè molti (incluso il "donatore" del movimento) hanno le corone usurate come se fossero degli orologi meccanici.

Per ora lo lascio così, non ho la minima intenzione di effettuare altre operazioni o sostituzioni. Vuol dire che lo rimetterò in orario ogni volta che lo uso. Vorrei tirare la corona per fermarlo e risparmiare la pila, ma credo che il circuito rimarrebbe attivo.
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

Messaggio da zvezda »

cuoccimix ha scritto: 24 mar 2021, 23:21 Proprio così, +45 secondi al giorno. Su un orologio al quarzo.

Ho provato a regolare il trimmer (che per triste coincidenza sembra essere lo stesso dei famigerati Luch 3055, piuttosto precario, si muove tutto girandolo ) e ho ottenuto solo di peggiorare ulteriormente a +60 al giorno, quindi l'ho riportato in posizione originaria. Mai visto nulla del genere.
Può succedere. Faccio qualche assunzione, nei limiti di quella che può essere la validità di una diagnosi a distanza.

In particolare assumo che nel tuo orologio la variazione di marcia sia relativamente costante e che sia effettivamente compresa fra 45 e 60 s/d a secondo della posizione del condensatore variabile (trimmer). Assumo inoltre che la batteria sia ragionevolmente carica e che non ci siano problemi di ossidazione nell'alloggiamento. Sotto queste condizioni, escluderei circuito integrato, batteria, motore e parte meccanica.

Proseguendo l'analisi, il quarzo potrebbe partecipare al problema visto che ha sulle spalle una quarantina d'anni di invecchiamento, ma è difficile che sia lui il maggior responsabile. Un quarzo normale di quel tipo ha un invecchiamento che al massimo raggiunge 5/10 parti per milione (ppm) all'anno. Possiamo arrivare a 20/25ppm se proprio è di infima qualità (e non è il caso dei sovietici) cioè un paio di secondi al giorno di variazione di marcia.
Viene spontaneo pensare che 2 secondi al giorno ogni anno per 40 anni facciano 80 secondi, ma le cose non stanno così. Il processo di invecchiamento è statistico, non additivo, e in 40 anni è più ragionevole pensare che si arrivi ad una variazione di marcia non superiore a una decina di secondi al giorno. Non sono pochi, ma neanche tantissimi.

Il trimmer appare funzionante, perché il range di variazione osservato (15 sec) è tutto sommato nella norma e dunque si può dire che stia facendo il mestiere suo. Ma anche il trimmer è soggetto a invecchiamento, col tempo la capacità diminuisce e di conseguenza aumenta la frequenza e l'orologio anticipa. In particolare quel tipo di trimmer può arrivare anche all'1%/anno, ben più di poche ppm. Se fosse questo il problema, basterebbe sostituire il trimmer vecchio con uno nuovo (a trovarlo) oppure aggiungere in parallelo un piccolo condensatore fisso SMD da pochi pF direttamente sul circuito stampato. Non è difficile, però serve una attrezzatura idonea e una certa pratica. Un orologiaio bravo e pratico di quarzi potrebbe risolvere la cosa in poco tempo e poca spesa (e uno meno bravo potrebbe creare altri guai, ça va sans dire).

Prima di questo però, sarebbe il caso di escludere altre possibili cause, ad esempio lo sporco. Il grasso è uno dei peggiori nemici dei circuiti elettrici e una parte essenziale del buon funzionamento è la pulizia delle piste. Se hai tempo e voglia, un intervento relativamente semplice è quello di pulire delicatamente le piste del circuito stampato con un panno in microfibra di quelli che non spelano (es. una pezzetta da occhiali) imbibito di alcol isopropilico. Se funziona festeggi, se non funziona hai rimediato una scorta di ottimo sgrassatore per circuiti stampati.
cuoccimix ha scritto: 24 mar 2021, 23:21 Ecco quindi un ulteriore, probabile dato di fatto: dei Poljot 3056 che sopravvivono, i superstiti peggiorano le loro prestazioni fino a rendere necessaria la regolazione quotidiana dell'ora, ecco perchè molti (incluso il "donatore" del movimento) hanno le corone usurate come se fossero degli orologi meccanici.
Mah, è una tesi. Si basa però su un ragionamento induttivo che potrebbe essere fuorviante. Tanto per dire, ad esempio, le cromature tardo sovietiche sono poco resistenti e non è difficile imbattersi in casse letteralmente mangiate dal sudore acido del vecchio proprietario. Non c'è motivo per cui la stessa sorte non capiti alla corona, quasi mai d'acciaio.

Ma a parte tutto questo, alla fine non sarà certo una manciata di secondi al giorno a far diventare meno bello e interessante il tuo Poljot, no? ;)
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Re: Poljot 3056 quartz: bello e dannato

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cuoccimix ha scritto: 24 mar 2021, 23:21 Vorrei tirare la corona per fermarlo e risparmiare la pila, ma credo che il circuito rimarrebbe attivo.
Ho controllato e secondo il Popova Goldberg 5a ed. lo stelo collegato all'albero di carica dovrebbe fermare il treno del tempo e contemporaneamente tenere in reset il circuito integrato. Queste sono le due paginette, il 3056 è ovviamente quello a sinistra:
pgpic.jpg
pgpic.jpg (220.04 KiB) Visto 175 volte

In fondo a pag.98 dice:
"При перемещении кулачковой муфты вдоль переводного вала 12 поворачивается рычаг стопорения 9, при этом один его конец стопорит колесную систему, а другой подходит к штифту обнуления электронного блока. При возврате переводного вала в первое положение рычаг стопорения отходит от колесной системы и штифта обнуления, кулачковая муфта выходит из зацепления с переводным колесом.
Часы начинают работать."

Ovvero, più o meno:
Quando la frizione si muove lungo l'albero di carica 12, la leva di bloccaggio 9 ruota, e mentre un'estremità di essa blocca il sistema di ruote l'altra arriva al pin di reset dell'unità elettronica. Quando l'albero di carica viene riportato nella prima posizione, la leva di blocco si allontana dal treno del tempo e dal pin di reset, e la frizione si disinnesta dalla ruota di trasferimento. L'orologio inizia a funzionare.
Agendo di testa si potrebbe tirare la corona e metterlo via senza pensarci su, ma ragionando col cuore... :inlove:
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