Forse un mattino andando in un'aria di vetro

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DaniLao
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Forse un mattino andando in un'aria di vetro

Messaggio da DaniLao »

Forse un mattino andando in un'aria di vetro,

arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto

Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
zvezda
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Re: Forse un mattino andando in un'aria di vetro

Messaggio da zvezda »

Grazie Dani! Una poesia fulminante, specialmente letta da Montale stesso.

Estendo con un'altra proposta, con l'intento di far crescere questo topic dedicato alla poesia.
Sono sempre stato affascinato da Carmelo Bene, che ho scovato qui alle prese con Majakovsky (quale migliore circostanza!)
Mi raccomando, attenzione al volume. Carmelo Bene usa una amplissima dinamica recitativa, con dei pianissimo appena sussurrati e dei fortissimo da crepacuore ;)


All'amato me stesso
Quattro. Pesanti come un colpo.

"A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".

Ma uno come me dove potrà ficcarsi?

Dove mi si è apprestata una tana?

S'io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
accarezzando la luna.

Dove trovare un'amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!

O s'io fossi povero come un miliardario.. Che cos'è il denaro per l'anima?
Un ladro insaziabile s'annida in essa:
all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l'oro di tutte le Californie!

S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
Struggersi in cenere.
E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.

O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
con un brivido l'intrepido eremo della terra...
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.

Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.

Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s'io fossi appannato come il sole...

Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?

Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante e malaticcia?

Da quali Golia fui concepito
così grande,
e così inutile?
zvezda
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Re: Forse un mattino andando in un'aria di vetro

Messaggio da zvezda »

Un paio di anni fa, mchap pubblicò una poesia particolare. Si trattava di "The Invitation", scritta dalla poetessa canadese Oriah (sito web: http://www.oriahmountaindreamer.com/).
oriah.jpg
oriah.jpg (13.32 KiB) Visto 290 volte
The Invitation fu scritta nel 1994, in seguito ad un invito ad una festa. Era una di quelle feste in cui tra invitati ci si conosce appena, e si finisce col fare chiacchiere vuote, che non interessano affatto e che non ci rappresentano.
La ripubblico qui, in originale, perché la trovo molto bella. La traduzione italiana che segue è mia, quella che si trova in giro è a dir poco approssimativa.

The Invitation
It doesn't interest me what you do for a living.
I want to know what you ache for, and if you dare to dream of
meeting your heart's longing.

It doesn't interest me how old you are.
I want to know if you will risk looking like a fool for love, for
your dreams, for the adventure of being alive.

It doesn't interest me what planets are squaring your moon.
I want to know if you have touched the center of your own sorrow,
if you have been opened by life's betrayals or have become shriveled
and closed from fear of further pain!

I want to know if you can sit with pain, mine or your own, without
moving to hide it or fade it or fix it.

I want to know if you can be with joy, mine or your own, if you can
dance with wildness and let the ecstasy fill you to the tips of your
fingers and toes without cautioning us to be careful, be realistic,
or to remember the limitations of being human

It doesn't interest me if the story you're telling me is true.
I want to know if you can disappoint another to be true to yourself;
if you can bear the accusation of betrayal and not betray your own
soul.

I want to know if you can be faithful and therefore be trustworthy.

I want to know if you can see beauty even when it is not pretty
everyday, and if you can source your life from God's presence.

I want to know if you can live with failure, yours and mine, and
still stand on the edge of a lake and shout to the silver of the
moon, "YES"!

It doesn't interest me to know where you live or how much money you
have.
I want to know if you can get up after a night of grief and despair,
weary and bruised to the bone, and do what needs to be done for the
children.

It doesn't interest me who you are, how you came to be here.
I want to know if you will stand in the center of the fire with me
and not shrink back.

It doesn't interest me where or what or with whom you have studied.
I want to know what sustains you from the inside when all else
falls away.

I want to know if you can be alone with yourself, and if you truly
like the company you keep in the empty moments.


L'invito
Non mi interessa sapere cosa fai per vivere.
Voglio sapere per che cosa soffri, e se osi sognare di incontrare ciò che il tuo cuore intensamente vuole.

Non mi interessa sapere quanti anni hai.
Voglio sapere se rischierai di passare per matto per amore, per i tuoi sogni, per l'avventura di essere vivo.

Non mi interessa sapere quali pianeti minacciano la tua luna.
Voglio sapere se hai toccato il centro della tua tristezza, se i tradimenti della vita ti hanno aperto o ti hanno chiuso su te stesso per paura di provare altro dolore!

Voglio sapere se sai sederti con il dolore, mio o tuo, senza scappare per nasconderlo o alleviarlo o risolverlo.

Voglio sapere se sai stare con la gioia, mia o tua, se sai danzare con selvaggio trasporto lasciandoti riempire dall'estasi fino alla punta dei capelli senza ammonire nessuno di stare attento, di essere realista o di ricordare i limiti dell'essere umano.

Non mi interessa sapere se la storia che mi stai raccontando è vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per essere coerente con te stesso, se puoi sopportare un'accusa di tradimento e non tradire la tua anima.

Voglio sapere se sai essere fedele e, di conseguenza, affidabile.

Voglio sapere se sai vedere la bellezza anche quando non è bella tutti i giorni, e se sai trarre la tua vita dalla presenza di Dio.

Voglio sapere se sei capace di vivere con il fallimento, tuo o mio, e nonostante questo riuscire a stare sul ciglio di un lago e gridare alla luna d'argento, "SÌ"!

Non mi interessa sapere dove abiti o quanti soldi hai.

Voglio sapere se ti sai alzare dopo una notte di dolore e disperazione, stremato e con le ossa rotte, e nonostante questo fare quel che c'è da fare per i tuoi bambini.

Non mi interessa chi sei, come hai fatto per arrivare qui.
Voglio sapere se resteresti in mezzo al fuoco con me senza retrocedere.

Non mi interessa dove, o cosa, o con chi hai studiato.
Voglio sapere cosa ti sostiene dal di dentro, quando tutto il resto crolla.

Voglio sapere se sai stare da solo con te stesso, e se veramente ti piace fare compagnia nei momenti vuoti.

By Oriah © Mountain Dreaming,
from the book The Invitation
published by HarperONE, San Francisco
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