Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

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DaniLao
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da DaniLao »

Bravi milanesi, l’antifascismo è un valore a prescindere.
Se sei un’associazione che chiede spazi pubblici (o soldi, dal comune e dallo stato) devi condividere spiriti e valori fondamentali dello stato (quelli costituzionali almeno), altrimenti fai con ciò che hai.
È anche più coerente, no?

Quella di mussolini uomo dell’anno magari ce la meritiamo, del resto i giornali rispecchiano i popoli e gli italiani la seconda guerra mondiale la studiano su libero o sul giornale...

Però fa ridere, dai :lol:
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mchap
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da mchap »

Liliana Segre è stata nominata senattrice a vita http://www.repubblica.it/politica/2018/ ... P2-S1.8-T1

In questi casi c'è gente che pensa:

1) ecco una che campa di "rendita"
2) che c'entra la sua vicenda con l'essere nominata senatrice a vita
3) ma sarà poi tutto vero quello che raccontano?
4) c'era la guerra, di morti ce ne sono stati tanti
.
.
.
.

ecc. ecc. ecc.

Ci sono tanti modi di essere fascisti. Ci sono i nostalgici. Ci sono quelli ancora affascinati dal mito del Duce, della Repubblica di Salò, e così via.
Questo tipo di fascismo è facile da riconoscere. Molto folklore, molta ignoranza (perlomeno della storia).
Pericoloso? non molto nella misura in cui è facilmente individuabile e contrastabile perché poco credibile.

Poi ci sono i fascisti del fascismo "rivisto e aggiornato". Via gli aspetti insostenibili (per esempio le leggi razziali). Spazio alla retorica del fascismo che ha fatto le strade, i treni in orario, il doposcuola, le colonie per i bambini, ecc.
Anche qui molta ignoranza della realtà storica. Più pericoloso perché nel presentare se stesso cerca di darsi un aspetto presentabile, accettabile.

C'è poi un altra forma di fascismo, quella dei fascisti che non si definiscono tali ma pensano, ragionano, agiscono da fascisti. A volte arrivo a pensare che questa forma di fascismo è trasversale, la ritrovi anche in persone che si definiscono di "sinistra".
Nelle forme più estreme assume anche l'agire tipico dello squadrismo fascista. Penso agli autonomi nel 1977 quando impedivano di parlare nelle assemblee, puntavano le pistole e tiravano molotov contro la gente di sinistra.
O, più di recente, quelli chiamati "black bloc". Da Genova nel 2001 a Roma nel 2011, comunque si autodefiniscano non importa, hanno sempre agito con le forme tipiche della violenza fascista.

Alla fine c'è un modo di essere fascista che forse è il più diffuso e anche il più pericoloso.
Qualcosa mi dice che non sono poche le persone ad aver pensato a proposito della nomina di Liliana Segre quanto dicevo all'inizio.
Scava e vedrai che in queste persone sono presenti sempre gli stessi pregiudizi e odi viscerali: contro gli zingari, gli immigrati, gli ebrei, i "froci", le donne in ultima analisi "tutte puttane" che se la cercano,ecc.
Sono quelli che si girano dall'altra parte quando invece non devi. Sono quelli del tornaconto personale. Sono quelli pronti a scagliarsi sempre contro i più deboli ed emarginati.

Questa è la forma di fascismo più pericolosa. Questa è la base, la massa, pronta ad emergere nel momento in cui un nuovo "duce" gliene darà la possibilità. Sarà il "consenso".

L'Italia non era un paese di fascisti. Aveva una forte tradizione socialista, repubblicana, sindacale.
I Tedeschi non erano tutti nazisti. Ancora agli inizi del 1933 il partito socialdemocratico e quello comunisti godevano di un vasto consenso.

Eppure, in Italia e in Germania, nel giro do poco tempo diventarono tutti fascisti e nazisti.
La violenza squadrista e la repressione feroce non bastano a spiegarne il perché.

C'è qualcosa di più profondo. C'è il formarsi di una cultura, di mentalità, di comportamenti, che si fanno strada lentamente fino a diventare luoghi comuni, un pensare diffuso.
E' la bestia dentro ogni essere umano con la sua distruttività, pronta in ogni momento a prendersela con chiunque e qualsiasi cosa gli serva da sfogo, basta che il tutto gli venga offerto su un piatto d'argento.

Questa è la forma di fascismo più difficile da contrastare. Un fascismo trasversale e pervasivo che assume sembianze molto diverse, dalla caccia all'immigrato al black bloc innamorato della sua violenza e del gesto esemplare, passando per la vasta platea del "io mi faccio gli affari miei".
Tutti, o la gran parte, pronti a indossare la prossima camicia nera, ad applaudire sotto un balcone, per poi dire, dopo l'ennesima tragedia, "no, io non ero fascista, lo erano tutti", " ho solo ubbidito agli ordini".

Rimane Liliana Segre.
Di lei e di tutto ciò che significa sono pochi ad averne memoria. Sembra tutto così lontano, sfocato, vago. Ancora oggi la stragrande maggioranza della gente non sa cosa era realmente un campo di sterminio. Chi e quanti hanno cercato di trovare una risposta al come sia stato possibile?
L'infinita catena di responsabilità, piccole e grandi, di milioni di umani i quali come minimo si son sempre girati dall'altra parte, sempre pronti ad odiare qualcuno, sempre pronti ad applaudire "l'uomo nuovo", il "nuovo ordine", la "pace sociale",... tutto facile da ottenere: basta eliminare chi non sembra o non pensa o non vive come te.

Nominare Liliana Segre senatrice a vita è un gesto di antifascismo reale e concreto.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da ale9191 »

mchap ha scritto: 20 gen 2018, 0:30
Nominare Liliana Segre senatrice a vita è un gesto di antifascismo reale e concreto.
Non posso che quotare!
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burja
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da burja »

Intervento di mchap di una lucidità incredibile e totalmente condivisibile
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DaniLao
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da DaniLao »

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Col cuore a Macerata
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da burja »

Da padre prima sono con il cuore con quei due genitori ai quali hanno squartato una figlia, bianchi rossi neri gialli chiunque sia stato merita una condanna esemplare. Tutto il resto fascisti antifascisti viene dopo. Lo ripeto da padre, e qui padri siamo in molti
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da DaniLao »

burja ha scritto: 10 feb 2018, 13:00 Da padre prima sono con il cuore con quei due genitori ai quali hanno squartato una figlia, bianchi rossi neri gialli chiunque sia stato merita una condanna esemplare. Tutto il resto fascisti antifascisti viene dopo. Lo ripeto da padre, e qui padri siamo in molti
No, aspetta.
Ti sei dimenticato di dire qualcosa su chi camminava tranquillamente per strada andando dal barbiere e s'è preso una palla di pistola (che poi son stati 6, non 1...).

Questo non può venire dopo
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da burja »

Viene anni luce dopo mio figlio squartato, miliardi di anni luce, e te lo dico da padre a padre.
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Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da DaniLao »

burja ha scritto:Viene anni luce dopo mio figlio squartato, miliardi di anni luce, e te lo dico da padre a padre.
C’entra una cosa con l’altra?

Al tipo che ha sparato a sei persone a sangue freddo per strada avevano squartato il figlio?

Hai considerato che potrebbe essere stato tuo figlio anche uno di quelli di pelle scura che s’è preso una fucilata?
No?

Non capisco proprio.
Ma che discorso è?
‘Sta cosa va condannata senza tentennamenti, senza trovare scuse e senza mettere in relazione fatti che la possono avere solo nella testa di gente del genere.

Altrimenti si sta dalla parte di chi dice ‘ma la gente è esasperata’.
Certo, se ne può anche discutere dell’esasperazione... ma discutere è differente dallo scendere per strada e fare una strage a fucilate.

Quello va condannato prima di tutto, altrimenti si rinuncia all’intelletto e -davvero- si diventa bestie.

Quelli che hanno ammazzato Pamela devono essere messi in carcere e lasciatici a marcire.
Se qualcuno toccasse i miei figli magari prenderei a mano la roncola anche io ma sono abbastanza sicuro che non l’userei per abbattere gente a caso per strada
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Re: Sentirsi antifascisti oggi

Messaggio da mchap »

Burja, sono due cose diverse e vanno viste separatamente.

Le cronache quotidiane sono piene di ammazzamenti, stupri, pedofilia,... Gli autori di tali delitti sono per la maggior parte italiani, ma quanti sono stati i casi in cui qualcuno ne ha fatto un pretesto per sparare a casaccio tra la gente accomunata dalla stessa lingua e colore della pelle?

Chi ha ammazzato quella ragazza è un assassino e quello che passa per la testa di un assassino non è una questione politica, come non lo è il punirli in modo adeguato.

E' invece politica l'azione del tizio che ha preso a pretesto l'uccisione della ragazza per sparare sugli immigrati africani.
Azioni simili sono allo stesso livello di chi mette, per esempio, una bomba al portone di una caserma dei carabinieri sapendo bene che può anche fare danno alle persone.

L'ergersi a giudici, il farsi giustizia da se, il crearsi un nemico, il "colpirne uno per educarne cento",ecc. questo è fascismo. Non importa se chi compie tali azioni si dichiara fascista o meno. E' il discorso che facevo sopra.

E dobbiamo guardare sempre dentro di noi.
Perché ci colpisce tanto la morte di quella ragazza? Perché se ne parla tanto?
Non è forse perché gli assassini, o presunti tali, sono nigeriani?
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