Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

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totorex
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da totorex »

Ho trovato in rete questa categorizzazione degli antifascisti: tu che antifascista sei?

Istituzionali vs “antagonisti”.

A) Gli istituzionali.

Essi rappresentano gli individui “antifa” presenti nelle istituzioni governative e non, nazionali e non solo, mass media filo-istituzionali compresi. Essi non usano violenza fisica, ma cercano di usare il potere, politico o mediatico, che hanno nelle loro mani per portare avanti la loro visione del mondo “antifa”. Una tendenza diffusa fra di loro è massimizzare o minimizzare l’importanza dei fatti a seconda di chi siano gli autori e/o le vittime. Essi si dividono a loro volta in “tolleranti”, “legalitari” e “istigatori”.

A1) I “Tolleranti”

I tolleranti, al contrario dei legalitari, sono contrari all’uso massivo delle leggi vigenti e del potere politico nelle loro mani per portare avanti le loro idee. Alcuni di essi sono addirittura diffidenti nei confronti di certe leggi. Essi credono che il metodo migliore di combattere “i fascismi e i populismi” sia il piano culturale ed argomentativo, senza bisogno di applicare più rigorosamente le leggi vigenti o crearne di nuove. Del resto sanno che buona parte della stampa è dalla loro parte e ritengono di avere un vantaggio sufficiente. In pratica, la differenza con i “Legalitari” sta solamente nella diversa visione su quale sia la strategia ottimale per arrivare allo stesso obiettivo.

A2) I “Legalitari”.

I “legalitari” chiedono di usare le leggi vigenti, Scelba e Mancino, o inasprire le stesse/crearne di nuove, per reprimere il dissenso, limitare la libertà di espressione dei loro avversari politici o addirittura sciogliere partiti ritenuti scomodi. Le loro leve di azione sono efficaci, dato che tendenzialmente sia la stampa sia la magistratura tendono ad essere schierate dalla loro parte.

A3) Gli “Istigatori”.

Questa particolare categoria può essere considerato l’anello di contatto fra antifa istituzionali ed antifa “antagonisti”. Essi infatti usano il loro potere, perlopiù mediatico e di “seguito specifico”, per alzare i toni “contro fascismi, razzismi e populismi”, istigando, implicitamente o esplicitamente, i cosiddetti “antagonisti” a prendere parte in prima persona alla lotta “contro fascismi, razzismi e populismi”. Hanno oggettivamente una parte di mentalità in comune con gli antagonisti: ritengono che lo Stato non dia adeguate risposte a ciò che ritengono “Il nemico”. Ritengono la strategia dei “tolleranti” troppo ottimista e permissiva e la strategia dei “legalitari” troppo moderata o comunque non sufficiente, ritengono che vada integrata.

B) Gli “antagonisti”.

Essi sono individui antifa privi di ruoli di rilievo in istituzioni, politiche e non. Essi possono essere quasi considerati “il braccio armato” degli antifa istituzionali. Le virgolette sono d’obbligo perché essi, pur spacciandosi per “antagonisti” alle attuali autorità, nei fatti hanno obiettivi simili da attuare con metodi diversi. Essi sono i tipici frequentatori ed animatori degli innumerevoli “centri sociali” o “spazi autogestiti”; spesso sono considerati in modo stereotipato come “buoni solo a farsi le canne”, incapaci di avere una disciplina ed una volontà forte e quindi fondamentalmente innocui; se per una parte di loro lo stereotipo corrisponde, vi è una cosiddetta “elite” che oggettivamente è organizzata, disciplinata, ha una volontà forte ed è pronta a combattere o supportare attivamente chi combatte. La divisione fra “gravitanti”, “ausiliari” e “combattenti” aiuta a comprendere le varie differenze interne.

B1) I “Gravitanti”.

I cosiddetti Gravitanti sono la categoria di antifa antagonisti che classicamente corrisponde allo stereotipo di cui sopra. Gente in genere ideologicamente amorfa, priva di una forte volontà, con scarsa disciplina e solitamente preda dei più svariati vizi. Non fanno attività politica propriamente detta né tantomeno partecipano ad attività organizzate nelle quali si ritiene possibile arrivare allo scontro “coi fasci” o “con gli sbirri”. Si limitano a supportare le attività culturali e, soprattutto, ludiche, dei centri sociali, supportandoli di fatto. Gli “antagonisti” delle altre due categorie generalmente hanno una bassa opinione su di essi, che non sono soldati politici, ma vedono bene la loro presenza nel loro movimento. Alcuni di loro infatti potrebbero potenzialmente fare il salto di qualità e diventare perlomeno ausiliari. Nel peggiore dei casi, resterà gente che supporta economicamente e socialmente e che, se lasciata al suo posto, non può fare alcun danno.

B2) Gli “Ausiliari”.

Essi sono il grado immediatamente superiore ai “gravitanti”. Solitamente è gente ideologizzata che non si limita a frequentare i centri sociali “per bere, fumare e sentire i concerti” ma che dà un qualche contributo di livello più elevato. Solitamente non hanno alcun addestramento allo scontro né si prendono rischi legali, tuttavia possono prendere in carico alcuni aspetti logistici e di “spionaggio e dossieraggio”, attività che con i social network sono più facili rispetto ad anni fa. Essi non sono “fisicamente pericolosi” in quanto non sono quelli che puntano ed attaccano fisicamente, e non sempre è facile identificarli come “antifa”. È possibile, ad esempio, che osservino i movimenti di un individuo o un gruppo di individui considerati come “obiettivi sensibili” senza essere riconosciuti, ricostruiscano i luoghi di residenza ed orari e luoghi abituali di frequentazione e ritrovo per poi riferire le informazioni ai loro omologhi più operativi.

B3) I “Combattenti”.

Essi sono la cosiddetta “elite” degli antifa “antagonisti”. Sono quelli più ideologizzati, quelli più disciplinati, addestrati, disposti a prendersi dei rischi e con una maggiore forza di volontà. Sono la tipologia di persone che aggredisce in piazza a Palermo il dirigente forzanovista filmando tutto e mandando agli organi di stampa a scopo rivendicativo, sono quelli che si scontrano con la polizia quando essa è vista come un ostacolo fra sé e il nemico, sono quelli che hanno confezionato bombe carta e bombe con i chiodi da lanciare contro gli agenti a Torino. Sono quelli che per le loro attività subiscono anche arresti, denunce, condanne penali e carcerazioni preventive o post-condanne definitive. Sono quelli considerati “esempio di dedizione e coraggio” nei loro circuiti. Certo, c’è da dire che l’attuale contesto politico fa sì che spesso la magistratura usi una mano relativamente morbida con essi per fatti contestati anche gravi; questo rappresenta un’ulteriore spinta a proseguire nella propria attività che fondamentalmente ha obiettivi simili a quelli degli antifa istituzionali ma che ciononostante opera ai confini delle leggi o oltre essi.

Sergio Di Volpe
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mchap
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da mchap »

totorex ha scritto: 18 apr 2018, 15:33 Ho trovato in rete questa categorizzazione
E' buona cosa citare la fonte, sempre! su quale sito l'hai trovato?
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DaniLao
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da DaniLao »

Credo provenga da qua:https://teseo.altervista.org/le-diverse ... 7431640625

Tra l’altro anche l’introduzione elisa nella versione a noi proposta merita una lettura per contestualizzare: lo considerano proprio un approfondimento, un manuale pratico insomma...

Il sitarello ha citazioni di Ettore Muti in giro e sulla maglietta ufficiale.
Vabbè 1...

Inoltre nella sezione ‘razza e futuro’ si possono scaricare perle (o fecalomi) tipo ‘sintesi di dottrina della razza’, ‘la razza bianca esiste eccome’ e altri titoli del medesimo livello.

Vabbè 2...
...a Luigi ‘ste cose lo fanno scompisciare, non si trattiene, non resiste proprio...
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da totorex »

Non l'ho trovato dove dite voi ma riportato su un forum politico :lol: :lol: Quel sito neanche lo conoscevo, poi lo guardo,cmq la maglietta mi pare alquanto innoqua
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da totorex »

DaniLao ha scritto: 18 apr 2018, 18:52 Credo provenga da qua:https://teseo.altervista.org/le-diverse ... 7431640625

Tra l’altro anche l’introduzione elisa nella versione a noi proposta merita una lettura per contestualizzare: lo considerano proprio un approfondimento, un manuale pratico insomma...

Il sitarello ha citazioni di Ettore Muti in giro e sulla maglietta ufficiale.
Vabbè 1...

Inoltre nella sezione ‘razza e futuro’ si possono scaricare perle (o fecalomi) tipo ‘sintesi di dottrina della razza’, ‘la razza bianca esiste eccome’ e altri titoli del medesimo livello.

Vabbè 2...
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da DaniLao »

totorex ha scritto:A me fa piu' scompisciare definirsi antifascista ad oltre 60 anni dalla fine del Fascismo
Te credo, leggendo quella roba ti confondi per forza
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da ferste »

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Re: cane contro cane

Messaggio da mchap »

Caro Totorea,:

1) potresti citare il link di dove hai preso quanto hai riportato?

2) forse ti sorprenderà saper che ancora oggi c'è chi si definisce cristiano, chi mussulmano, chi buddista,...

3) il fascismo e il nazismo hanno costituito una esperienza storica vergognosa e negativa nella storia europea per cui è molto probabile che ci sarà chi si definirà antifascista ancora per molti decenni, secoli. Fattene una ragione.

4) esperienza talmente vergognosa e negativa per cui oggi sono molto pochi quelli che si definiscono fascisti, sanno che il farlo li isola, per cui ricorrono a giri di parole, eufemismi, giocano sull'equivoco, sul non detto,ecc.

5) questi pochi, compresi i neo-fascisti, non fanno altro che piangersi addosso lamentando, tra l'altro, "l'egemonia culturale comunista". Poverini, non sanno far altro che produrre testi come quello che hai riportato e poi si lamentano!

La destra, culturale e politica, è una cosa il fascismo un altra. Il fascismo non ha saputo produrre una cultura degna di questo nome, ha portato solo guerre, odio, violenza. E vittimismo, il quale è la caratteristica principale dei fascisti di oggi ( più o meno dichiarati tali).
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da Gamanto »

Mi domando se qualcuno si renda conto, all'interno di questo thread che prosegue inesausto da quasi 5 mesi, che si sta parlando, essenzialmente, di Storia Antica.
Il confronto Fascismo/Antifascismo, così come un più generale confronto Destra/Sinistra, hanno infatti ormai perso qualsiasi significato d'attualità.

Ad avere maggiormente contribuito a rendere obsolete queste distinzioni sono state le trasformazioni profonde della società indotte dalle mutazioni del sistema capitalista. Prova ne sia che ormai tutti i grandi avvenimenti tendono a creare fratture trasversali all'interno di entrambe queste (ex) grandi famiglie politiche.
Sia che si tratti di guerra nel Vicino Oriente, di interventi NATO in Paesi terzi, dell'atteggiamento da adottare nei confronti della Russia, del dibattito sulla costruzione europea e sulla moneta unica, di immigrazione, di globalizzazione, tutti i dibattiti che hanno avuto luogo negli ultimi anni hanno prodotto scissioni inedite rispetto alle divisioni tradizionali. Le linee di frattura sono ormai trasversali, passano all'interno della vecchia Destra come della vecchia Sinistra. Delineano fin d'ora nuove linee divisorie.

Nata dalla modernità (risale infatti alla Rivoluzione Francese), la divisione Destra/Sinistra si appresta a trapassare all'unisono con l'Età che l'ha generata. Vi restano abbarbicati soltanto coloro i quali, per ragioni di abitudine, comodità, pigrizia o interesse, non hanno compreso che il mondo è cambiato e che degli strumenti concettuali obsoleti non permettono di intraprenderne l'analisi.
Attualmente, le nozioni di Destra e Sinistra possono ancora gettare polvere negli occhi della pubblica opinione perchè continuano a far parte del linguaggio dei politici e del Parlamento, che le utilizzano come mantra nella speranza di suscitare dei riflessi condizionati. Si ricorre allora a fantasmatici fattori di conflitto (un Antifascismo senza Fascismo, un Anticomunismo senza Comunismo). In particolare, la teatralizzazione della dicotomia Fascismo/Antifascismo serve soprattutto a mascherare la convergenza di campo tra le nomenklature dei partiti tradizionali, che si combattono a parole ma colludono nei fatti, votate come sono alla difesa di privilegi tanto personali quanto del potere finanziario da cui ormai prendono gli ordini.
Si distrae il popolo riesumando conflitti ormai largamente storicizzati, col solo scopo di stornare l'attenzione dalla cristallizzazione oligarchica in atto, che vede un'elitè autoreferenziale di privilegiati contrapporsi alle masse impoverite e delegittimate. Ma tutto questo non è suscettibile di funzionare, e quindi durare, ancora a lungo.
Là dove c'è il pericolo, cresce anche ciò che salva - Friedrich Holderlin
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DaniLao
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Re: Sentirsi antifascisti/antinazisti oggi

Messaggio da DaniLao »

Gam, poi ti rispondo più compitamente ma per ora: finché ci sarà gente che diffonderà quel letame di idee sulla razza che ho citato sopra ci sarà bisogno di antifascismo.

O c’è ancora qualcuno che pensa che sentirsi antifascisti voglia dire ancora avercela con quello che portava il fez?
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