Stamattina sono andato a recuperare alcuni vecchi volumi che avevo deciso di far rilegare. Disponendoli nella libreria ho notato un piccolissimo errore.
Lo lascerò sicuramente così, sarà una storia in più che potrò raccontare
L’importanza di una buona istruzione
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- ale9191
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Re: L’importanza di una buona istruzione
Conosco la statua degli Uffizi, ma non mi ha mai convinto la storia che sia ugualmente corretto
- ale9191
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Re: L’importanza di una buona istruzione
Ho interpellato l’autorità suprema (la mia compagna )
- DaniLao
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Re: L’importanza di una buona istruzione
Concordo con la Compagna: un toscanismo, un particolare tipografico del quale l’artigiano ha voluto omaggiarti per impreziosire il già prestigioso ed apprezzabilissimo tomo.
Un errorazzo, all’atto pratico, ma simpatico, dai
Un errorazzo, all’atto pratico, ma simpatico, dai
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: L’importanza di una buona istruzione
Non intendevo sostenere una grafia rispetto ad un'altra, ma solo rammentare che Machiavelli appartiene ad un'epoca (Cinquecento) nella quale l'informazione era soprattutto orale. Questo portava a errori di trascrizione che pochi erano in grado di rilevare, e che potevano generare varianti ortografiche anche molto diverse tra loro. In definitiva la cosa provocava pochi disagi, a patto che il nome fosse pronunciato correttamente, perché la maggior parte della popolazione era totalmente analfabeta.
La Francia fu uno dei primi paesi a tentare di sanare e normalizzare questa situazione di confusione, diffusa in tutta Europa. La cosa avvenne molto tardi, con l'istituzione del libretto di famiglia nel 1877. Per alcuni nomi fu necessaria una vera e propria "bonifica", interpellando i diretti interessati per fargli decidere quale dovesse essere la corretta grafia di nome e cognome.
Detto questo, credo che non ci siano dubbi su quale grafia desiderasse avere l'autore del Principe
La Francia fu uno dei primi paesi a tentare di sanare e normalizzare questa situazione di confusione, diffusa in tutta Europa. La cosa avvenne molto tardi, con l'istituzione del libretto di famiglia nel 1877. Per alcuni nomi fu necessaria una vera e propria "bonifica", interpellando i diretti interessati per fargli decidere quale dovesse essere la corretta grafia di nome e cognome.
Detto questo, credo che non ci siano dubbi su quale grafia desiderasse avere l'autore del Principe