Riflessioni sul posto fisso
Inviato: 26 set 2019, 17:51
Questa mattina una mia dipendente mi ha informato della sua decisione di presentare le dimissioni (licenziarsi non fa più figo). Cosa c’è di strano? Lavorava per l’attività della mia famiglia da 21 anni. È stato un momento abbastanza particolare, quando me lo ha comunicato è scoppiata in un pianto per la commozione e devo ammettere che anche a me e mio padre una lacrima ci è sfuggita. È entrata da noi nel ‘98, lei aveva 19 anni ed era la sua prima esperienza lavorativa, io avevo 7 anni e per i ricordi che mi sovvengono è stata una presenza fissa nella nostra vita. Lei mi ha visto crescere, da bambino e ragazzo prima a datore di lavoro poi; io l’ho vista diventare un’adulta, sposarsi, mettere su famiglia. La sua è una decisone bene o male comprensibile (qualche acciacco alla schiena che sicuramente non l’aiuta nel lavoro che faceva, una buona situazione economica che può permettergli di cercare un’occupazione meno gravosa) e mi aspettavo che presto e tardi avrebbe potuto prendere una decisione del genere. Mi ha fatto però lo stesso effetto arrivato al fatidico giorno e credo che da oggi sia finita un’era.
Succede/è successo anche a voi così o sono io fuori dal mondo? In questo ecosistema contraddistinto da precariato e mancanza di rapporti nel mondo di lavoro è un’eccezione oppure la normalità?
Considerate che non sto parlando di un’azienda da 500 dipendenti ma di una piccolissima impresa da meno di 10 lavoratori.
Succede/è successo anche a voi così o sono io fuori dal mondo? In questo ecosistema contraddistinto da precariato e mancanza di rapporti nel mondo di lavoro è un’eccezione oppure la normalità?
Considerate che non sto parlando di un’azienda da 500 dipendenti ma di una piccolissima impresa da meno di 10 lavoratori.