Purtroppo pare che si stia tornando a grandi passi alla situazione di quando eri piccolo (quando ci furono, è bene ricordarlo, ben due guerre mondiali). Il benessere successivo derivò essenzialmente dalla necessità di ricostruire e di industrializzare il Paese senza guardare troppo per il sottile: morti e infortuni sul lavoro si contavano a decine di migliaia l'anno, essere comunisti era visto quasi come un delitto capitale da gran parte della popolazione "non proletaria", e forse è proprio quello che manca oggi, proletari veri alla guida della sinistra, e non "comunisti in cashmere"; addirittura abbiamo una proletaria vera, la Bellanova, passata al centrodestra renziano (l'avesse sedotta Cane? ). Dal 2001 al 2005 - 2006 le aziende italiane hanno raggiunto il massimo storico degli utili (altro che "euro pensato dalla Germania per fermare l'Italia") ma questi sono stati usati in massima parte per arricchire gli imprenditori di seconda generazione, nati con la pappa pronta e senza la passione che spingeva chi aveva creato le loro aziende, creando inoltre le premesse per l'ecatombe che c'è stata con la crisi e che ancora continua. Senza vera innovazione le aziende, tutte, chiudono, crisi o non crisi. Abbiamo pochi, pochissimi casi di aziende che hanno saputo innovare (tecnologie, processi, gestione) e, guarda caso, hanno resistito benissimo alla crisi e sono anche cresciute. Ma sono gestite da imprenditori illuminati che nemmeno taglieggiano i dipendenti, anzi redistribuiscono loro per mezzo dei premi parte degli utili.Cane ha scritto: ↑6 gen 2020, 17:49
Io quando ero piccolo con la mia famiglia non avevamo nulla, adesso ho anche l'inutile, a volte
anche lo spreco...(sicuramente piu' dell'indispensabile)
Questo vale per la grande maggioranza delle persone...
E comunque la maggior parte dei guadagni devono essere reinvestiti, per tenere in moto la catena dell'innovazione...ridando lavoro...
E comunque i soldi nessuno se li mangia, anche se uno si fa una mega villa da lavoro, se Silvio fa una festa con 4 puttane
e le paga rimette in circolo i soldi...
Secondo me se non siamo piu' realisti che demagogici non risolvereno nulla, neppure la redistribuzione del reddito...
Il problema è la mentalità: entra in testa ancora a troppo pochi imprenditori e manager che TUTTE le aziende sono fatte di persone: se le persone son contente di lavorare in una certa azienda, e questa è gestita bene, prospera. Non sempre, purtroppo, ma in molti casi sì.
Quello che manca, oltre alla giusta mentalità degli imprenditori, è la presenza attiva dello Stato nel rendere possibile agli imprenditori in difficoltà di resistere o di innovare, magari cambiando settore, e di favorire la nascita di nuove imprese.
Pur con la palla al piede del nostro debito mostruoso (cui comunque non è estranea la demenziale gestione della UE e dell'euro) sarebbe possibile, ma quando pure il politico più "illuminato" (secondo Cane) regala i soldi a pioggia, usa denaro pubblico per "mance elettorali" o per ricambiare favori, invece di usarli in modo mirato, non è che abbiamo molte speranze, dato che non c'è un bel niente da ridistribuire: quel poco che resta dopo aver pagato gli interessi sul debito non va ad arricchire gli imprenditori, ma il malaffare (di cui fanno parte non pochi imprenditori, ma questa è un'altra faccenda).