Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (
Inviato: 2 giu 2016, 20:43
Beh, a passare dalla Rollei alla Minox ci credo che è rimasto stretto
Più piccola, più veloce, fa quasi tutto lei se vuoi, la Minox... Però dai... È un po' come tra digitale e analogico
Quel coso che ci hai fatto vedere non l'ho mai usato ma, se non cilecco in pieno dovrebbe servire ad evitare di dover montare la pellicola nella spirale prima di metterla a bagno nel rivelatore.
In effetti quella è l'operazione che richiede un minimo di manualità in più e che va fatta completamente al buio: aprire il rullo, agganciare la pellicola alla spirale e avvolgerla. Poi si caccia nella tank e si può accendere la luce.
Quell'affare dovrebbe agganciare la coda della pellicola che resta fuori dal rullo e avvolgerla -tramite meccanismo ad olio di gomito su manovella- su una spirale interna.
Sempre in quel tamerlano si dovrebbero versare i chimici fino a disserrarlo quando il rullo sarà pronto per essere appeso in doccia ad asciugare.
In pratica è un all-in-one che evita la tensione di dover operare al buio (ma dopo le prime 3 volte una pellicola in una spirale (almeno che non sia 6x6) ci va in pochi secondi e con punte bestemmie).
Hai ragione: ti mancano rivelatore, arresto e fissaggio e sei pronto ad affrontare lo sviluppo casalingo (anche facilitato in questo caso, direi 'a manovella').
Tra analogico e digitale non c'è una guerra.
Molti digitalisti fanno belle cose, anche pensate molto bene, mica tutti scattano a raffica a caso, per fortuna.
Però è purtroppo la deriva verso quale -troppo spesso- il mezzo fa scivolare l'utente medio...
Praticamente comunque tutte le più belle foto che si vedono in giro (intendo dire anche che vincono premi con le palle) sono fatte in digitale, e mica mi aspetto che sia diverso
Più piccola, più veloce, fa quasi tutto lei se vuoi, la Minox... Però dai... È un po' come tra digitale e analogico
Quel coso che ci hai fatto vedere non l'ho mai usato ma, se non cilecco in pieno dovrebbe servire ad evitare di dover montare la pellicola nella spirale prima di metterla a bagno nel rivelatore.
In effetti quella è l'operazione che richiede un minimo di manualità in più e che va fatta completamente al buio: aprire il rullo, agganciare la pellicola alla spirale e avvolgerla. Poi si caccia nella tank e si può accendere la luce.
Quell'affare dovrebbe agganciare la coda della pellicola che resta fuori dal rullo e avvolgerla -tramite meccanismo ad olio di gomito su manovella- su una spirale interna.
Sempre in quel tamerlano si dovrebbero versare i chimici fino a disserrarlo quando il rullo sarà pronto per essere appeso in doccia ad asciugare.
In pratica è un all-in-one che evita la tensione di dover operare al buio (ma dopo le prime 3 volte una pellicola in una spirale (almeno che non sia 6x6) ci va in pochi secondi e con punte bestemmie).
Hai ragione: ti mancano rivelatore, arresto e fissaggio e sei pronto ad affrontare lo sviluppo casalingo (anche facilitato in questo caso, direi 'a manovella').
Tra analogico e digitale non c'è una guerra.
Molti digitalisti fanno belle cose, anche pensate molto bene, mica tutti scattano a raffica a caso, per fortuna.
Però è purtroppo la deriva verso quale -troppo spesso- il mezzo fa scivolare l'utente medio...
Praticamente comunque tutte le più belle foto che si vedono in giro (intendo dire anche che vincono premi con le palle) sono fatte in digitale, e mica mi aspetto che sia diverso