Alta Fedeltà anni '70/80

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cpc
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Alta Fedeltà anni '70/80

Messaggio da cpc »

Premetto che non sono un audiofilo: per cui non aspettatevi da me alcun esoterismo...
Tutto cominciò con l'avvento del cd nei primi anni '90 che, improvvisamente, fece diventare obsoleti i miei Lp ai quali non intendevo però rinunciare.
Allo scopo di continuare ad utilizzare un giradischi mi procurai da un riparatore delle mie parti un amplificatore LUXMAN L2 munito di due giganteschi ed agonizzanti diffusori anni 70.
L'amplificatore era bellissimo, il suono un po' meno, ma, per la modica cifra di 110.000 Lire potevo accontentarmi e continuare ad ascoltare i miei amati vinili! Di li a poco presi anche un nuovo giradischi SONY anche se conservo ancora il vecchio NIKKO.
E' così per una ventina di anni questo impianto mi ha accompagnato: a visto passare e morire apparecchi più moderni, è stato utilizzato per sentire dischi comprati a quattro soldi in negozi e mercatini dove venivano venduti quasi a peso perché nessuno li voleva, ha visto aggiungersi altro componenti rimediati tra rigattieri e mercatini fino a diventare un impianto completo, si è arricchito anche di un lettore cd dato che nel frattempo anche questo è diventato obsoleto, mi ha visto studente (squattrinato), marito e padre (sempre poco munito...) finché, pochi mesi fa il LUXMAN ha deciso che ne aveva abbastanza ed ha tirato le cuoia portandosi dietro anche le casse!
Questo era lui (preso dalla rete):Immagine
Dopo un periodo di degenza il mio riparatore ha sentenziato che era meglio lasciar perdere per cui l'ho sostituito con un altro apparecchio più o meno coetaneo anche se meno blasonato: un JVC A-X1 accoppiato adue casse Pioneer più o meno quarantenni (questa volte roba rimediata in rete anche se le casse erano vicino casa):Immagine.
Oltre a suonare discretamente il nuovo ampli si sposava bene con gli altri pezzi della stessa marca accumulati nel tempo!
Ma l'odissea non era finita: arrivati i nuovi pezzi la piastra mangianastri ha pensato bene di cedere (pagata venti euro usata ha resistito più di dieci anni - non gliene faccio una colpa!) E così mi rimetto alla caccia complice il figlio maggiore che ha iniziato a recuperare i nastri degli AC/DC ed arrivo all'ultimo acquisto, per il quale mi sono spinto (forse in maniera un po' imprudente...) ancora più indietro nel tempo con una bellissimo piastra AKAI del 1977 con coperchio in legno:Immagine
Anche lei forse avrà bisogno di una rinfrescata (fa un po' fatica a riavvolgere) ma vedere gli indicatori analogici accompagnare la riproduzione è semplicemente ipnotico!
Inoltre accesa è bellissima:Immagine
Personalmente amo moltissimo questi manufatti un alluminio satinatoImmagine molto più dei plasticoni neri che gli tengo accanto!
Poi sapete come vanno queste cose: nuovi cavi di potenza per le casse, una nuova spazzolina pulisci dischi e, una cosa tira l'altra, sono in attesa di una nuova cinghia per ridare vita al mio vecchi giradischi NIKKO!
Vi aggiornerò sui progressi!
Nel frattempo ho un po' trascurato gli orologi anche il Pobeda che aspetto è ormai a Bologna e ne aspetto l'arrivo per capodanno!
Vi lascio con qualche altra foto di insieme:ImmagineImmagineImmagineImmagine

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DaniLao
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Re: Alta Fedeltà anni '70/80

Messaggio da DaniLao »

Tutto molto affascinante ed esteticamente godibilissimo a vedersi.

Mi incantano le passioni altrui, soprattutto quando imparo cose "nuove" e meglio ancora quando si tratti di recuperare pezzettini di storia che sono generali e intimi.

Bel post e bella presentazione dell'affare, in bocca al lupo per le ricerche e i progressivi sviluppi che continuerò a leggere volentieri
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cuoccimix
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Re: Alta Fedeltà anni '70/80

Messaggio da cuoccimix »

Non sono un esperto nè patito del settore, ma quello dell'audio è uno dei settori che maggiormente ci fanno percepire il mutamento tecnologico avvenuto negli anni. Per fare un esempio, negli anni '80, se mi avessero detto che una radiolina sarebbe costata due euro, sarei rimasto a bocca aperta: e invece sì, i cinesi oggi te le sbattono in faccia. All'epoca le "radioline" (quelle classiche per sentire la partita, con l'antenna telescopica e la cinghietta stile macchina fotografica) costavano sempre una certa cifra, piccola ma non stracciata. Mi ricordo ancora Mike Bongiorno che nel 1985 a Telemike o qualche altra trasmissione del genere, presentava il CD, tenendolo in mano e mostrandolo come un oggetto fanstascientifico (e per l'epoca lo era). Nel 1987 comprai il mio primo CD (Kiss Me Kiss Me Kiss Me dei Cure), il lettore era portatile...ma aveva bisogno di un pacco batterie da 8 pile formato torcione!

Nei '90 quel look alluminio era considerato ormai desueto, quasi d'epoca, oggi invece si prende la rivincita con gli interessi. Ma la minaturizzazione avvenuta (suoni fantastici in pochissimo spazio) li rende ormai dei meri oggetti da collezionismo.
Ho ancora dischi e giradischi (quest'ultimo preso una decina di anni fa) ma non li uso praticamente mai, la praticità del digitale non mi fa rimpiangere piatti e soprattutto piastre a cassette. Queste ultime erano una pena, almeno quelle di fascia bassa (Sanyo) che usavo io: l'azimuth che se ne andava sempre per i fatti suoi, gli sportelli che si rompevano, il nastro divorato nell'abisso di puleggie, e dopo un pò di anni le cinghie che ti dicevano ciao ciao...erano in effetti dei dispositivi meccanicamente complicati e delicati.

Poi chiaramente quando l'oggetto è fatto bene e dura negli anni, logicamente ci si rimane legati, e dispiace lasciarlo al suo destino una volta finito il suo ciclo di vita. Ho una videocamera Hi8 del 1992 che rimane oggi l'unico mezzo per rivedere ogni tanto delle vecchie cassette di quel formato, fungendo anche da player: devo sbrigarmi a passarle in digitale perchè se partono le cinghie o qualcos'altro, non potrò più vederle o travasarle.
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Re: Alta Fedeltà anni '70/80

Messaggio da cpc »

cuoccimix ha scritto:Non sono un esperto nè patito del settore, ma quello dell'audio è uno dei settori che maggiormente ci fanno percepire il mutamento tecnologico avvenuto negli anni. Per fare un esempio, negli anni '80, se mi avessero detto che una radiolina sarebbe costata due euro, sarei rimasto a bocca aperta: e invece sì, i cinesi oggi te le sbattono in faccia. All'epoca le "radioline" (quelle classiche per sentire la partita, con l'antenna telescopica e la cinghietta stile macchina fotografica) costavano sempre una certa cifra, piccola ma non stracciata. Mi ricordo ancora Mike Bongiorno che nel 1985 a Telemike o qualche altra trasmissione del genere, presentava il CD, tenendolo in mano e mostrandolo come un oggetto fanstascientifico (e per l'epoca lo era). Nel 1987 comprai il mio primo CD (Kiss Me Kiss Me Kiss Me dei Cure), il lettore era portatile...ma aveva bisogno di un pacco batterie da 8 pile formato torcione!

Nei '90 quel look alluminio era considerato ormai desueto, quasi d'epoca, oggi invece si prende la rivincita con gli interessi. Ma la minaturizzazione avvenuta (suoni fantastici in pochissimo spazio) li rende ormai dei meri oggetti da collezionismo.
Ho ancora dischi e giradischi (quest'ultimo preso una decina di anni fa) ma non li uso praticamente mai, la praticità del digitale non mi fa rimpiangere piatti e soprattutto piastre a cassette. Queste ultime erano una pena, almeno quelle di fascia bassa (Sanyo) che usavo io: l'azimuth che se ne andava sempre per i fatti suoi, gli sportelli che si rompevano, il nastro divorato nell'abisso di puleggie, e dopo un pò di anni le cinghie che ti dicevano ciao ciao...erano in effetti dei dispositivi meccanicamente complicati e delicati.

Poi chiaramente quando l'oggetto è fatto bene e dura negli anni, logicamente ci si rimane legati, e dispiace lasciarlo al suo destino una volta finito il suo ciclo di vita. Ho una videocamera Hi8 del 1992 che rimane oggi l'unico mezzo per rivedere ogni tanto delle vecchie cassette di quel formato, fungendo anche da player: devo sbrigarmi a passarle in digitale perchè se partono le cinghie o qualcos'altro, non potrò più vederle o travasarle.
Quoto per quanto riguarda le cassette!
Per il resto se è vero che oggi la musica può essere ascoltata con l'utilizzo ridottissimo di "hardware" resta il fatto che questo manufatti di alluminio acciaio e legno sono molto belli e danno piacere anche solo a al tatto ed alla vista (sicuramente molto di più di quanto non facciano i lettori digitali di oggi...), analogo discorso può valere per i dischi in vinile.
Se poi suonano anche in maniera accettabile, personalmente continuerò a conservarli volentieri!
In fondo ragionamenti analoghi si possono fare anche per gli orologi!
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Re: Alta Fedeltà anni '70/80

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Aggiungo che il vinile, dopo gli anni dell'oblio, sta tornando in auge alla grande: https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... HuqkOIzThw
Sarà solo una moda passeggera? sta di fatto che i siti di elettronica on line sono di nuovo pieno di giradischi!!!
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