Umberto Eco e i social network

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mchap
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Umberto Eco e i social network

Messaggio da mchap »

I giornali di questi giorni riportano un discorso di Umberto Eco dedicato "alla sindrome del complotto". Come sempre quello che fa notizia è l'uomo che morde il cane e quindi i giornali riportano solo degli stralci in cui Eco ci dice che «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».

Non è disponibile l'intero discorso ( forse lo è ma non l'ho cercato :) e quindi dalle frasi riportate il pensiero di Eco potrebbe non essere illustrato come si deve, ma conoscendo un poco l'Autore credo che la possibilità di incomprensioni sia remota.

Sono cose che spesso mi trovo a dire anch'io, ovviamente al mio modo :)

http://www.lastampa.it/2015/06/11/socie ... agina.html

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 2f6ce.html

due commenti critici:

http://www.lastampa.it/2015/06/11/socie ... agina.html

http://www.lastampa.it/2015/06/12/cultu ... agina.html

Può essere un tema che ci riguarda da vicino, o no? :lol:
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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cuoccimix
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Re: Umberto Eco e i social network

Messaggio da cuoccimix »

Per me Umberto Eco è l'ennesimo uomo dell'intellighenzia schiodato dai problemi della vita reale.
Facebook è il luogo dell'idiozia? Certo. Peccato che sia un'ottima cartina di tornasole per capire gli umori, i desideri, le preoccupazioni e i bisogni del popolino che, seppur pessimo, non è certo peggiore dell'intellighenzia che da anni se ne disinteressa. E che continua a indicare il dito invece che la luna.

Ah, poi quale sia la supposta "verità", non l'ha mica scritto.
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totorex
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Re: Umberto Eco e i social network

Messaggio da totorex »

Mah il problema e' che molti in un momento di incazzatura/euforia/sbornia scrivono caxxate e poi rimanendo scritte ed in pasto ad una vasta platea scatenano casini e si ritorcono contro l'autore. Mi viene in mente l'agente che aveva detto che si sarebbe comportato nel medesimo modo alla Diaz, che fosse stato al bar finiva li' su FB ha comportato oltre al chiasso mediatico la sua sospensione dal servizio e la conseguente decurtazione di stipendio in attesa di giudizio...quante martellate si sara' tirato sui nmaroni poi :mrgreen:
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mchap
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Re: Umberto Eco e i social network

Messaggio da mchap »

Eco conosce bene l'uso dei media, di qualsiasi tipo siano. Bisognerebbe leggere l'intero testo per capire meglio, in genere non è mai superficiale e sa mettere a fuoco il bersaglio. Conoscendo la sua storia intellettuale non credo che abbia voluto dire che solo le persone "intelligenti" possano esprimersi attraverso Internet. Penso che abbia fotografato la situazione.

Una volta si diceva "l'ha detto la radio", poi la tv ed ora Internet. Prima è cambiato il mondo delle radio e poi, quasi in contemporanea, quello della tv. Così, tra gli anni '70 e '80, abbiamo assistito ad un generale scadimento delle due. Più radio, più tv, tanta "monnezza".

Quando si parlava di "radio e tv libere" si pensava ad una maggiore qualità, non a un suo decadimento. La stessa cosa è avvenuta con Internet. Doveva aumentare il livello di libertà, di espressione, di partecipazione. Non è andata così.

E' come se organizzi un pranzo dove ci serve da soli ,gratuito o quasi. Il presupposto è che ognuno consumi quanto ha bisogno, ma se parte degli avventori è del tipo "magno più che posso, tanto è gratis!" allora crolla tutto. Il pranzo diventa una abbuffata senza senso, viene meno il gusto dello mangiare e dello stare insieme.

Il problema posto da eco è molto serio. Se chiedi ad un ragazzino/a della quinta elementare di fare un 9x7 non lo sa fare, gli chiedi qualcosa di geografia e non sa nulla. Alle medie, inferiori e superiori, imperversano le tesine scopiazzate su Internet. Allo stesso tempo questi ragazzini e ragazzini scrivono continuamente su vari social, consultano i motori di ricerca,ecc. Ma quali strumenti culturali hanno per discernere? per separare il buono dal cattivo?

E non che gli adulti siano da meno. gente che non ha mai letto un libro, e se ne fa vanto, è sempre pronta a dire la sua su di tutto "l'ho letto su Internet".
Il problema non è tanto quando legge. No, è quando scrive.

Ci doveva essere un etica di Internet. Etica e Internet erano pensate come un unica cosa. Oggi è rimasta solo una Internet senza etica.
Proprio come il pranzo aperto a tutti, doveva essere un occasione per incontrare gente, passare del tempo assieme, e invece è diventato solo un occasione per mangiare a scrocco.
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DaniLao
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Re: Umberto Eco e i social network

Messaggio da DaniLao »

totorex ha scritto:...quante martellate si sara' tirato sui nmaroni poi :mrgreen:
Bisognerebbe fare il conto di quante matellate si è tirato ora e di quante ne aveva tirate alla Diaz. Poi -casomai- vedere se -almeno- è in pari.
In ambedue la circostanze scorgo comunque indizi di fulgido ingegno
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cuoccimix
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Re: Umberto Eco e i social network

Messaggio da cuoccimix »

mchap ha scritto: Ci doveva essere un etica di Internet. Etica e Internet erano pensate come un unica cosa. Oggi è rimasta solo una Internet senza etica.
Proprio come il pranzo aperto a tutti, doveva essere un occasione per incontrare gente, passare del tempo assieme, e invece è diventato solo un occasione per mangiare a scrocco.
Diciamo che fino al 2005-2006 Internet era ancora un posto per gente con un cervello, poi con l'avvento delle masse è diventato un posto come la stazione Termini: guardarsi sempre alle spalle.
Detto questo, le critiche non hanno senso se non ci sono anche le proposte.
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Re: RE: Umberto Eco e i social network

Messaggio da cpc »

mchap ha scritto:I giornali di questi giorni riportano un discorso di Umberto Eco dedicato "alla sindrome del complotto". Come sempre quello che fa notizia è l'uomo che morde il cane e quindi i giornali riportano solo degli stralci in cui Eco ci dice che «I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli».

Non è disponibile l'intero discorso ( forse lo è ma non l'ho cercato :) e quindi dalle frasi riportate il pensiero di Eco potrebbe non essere illustrato come si deve, ma conoscendo un poco l'Autore credo che la possibilità di incomprensioni sia remota.

Sono cose che spesso mi trovo a dire anch'io, ovviamente al mio modo :)

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http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 2f6ce.html

due commenti critici:

http://www.lastampa.it/2015/06/11/socie ... agina.html

http://www.lastampa.it/2015/06/12/cultu ... agina.html

Può essere un tema che ci riguarda da vicino, o no? :lol:
direi proprio di si. mi sembra che questo forum sia stato fondato proprio per queste ragioni... Per adesso va bene ma prima o poi bisognera' affrontare la questione.
Ampliare la base e' giusto ma comporta quel tipo di rischio.
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