Diapason da 40 anni

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Cane
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Diapason da 40 anni

Messaggio da Cane »

Ho appeso in cucina questo orologio a diapason...(non ricordo se in passato ho gia’ postato una foto)

E’ in quella posizione da decine d’anni e proprio in questo periodo compie 40 anni ... ;) :ok:

Marcia “ininterrottamente” in quella posizione da quaranta anni... :guru:

Mai un problema e mai ha visto “nessuna revisione/matutenzione”... :ok: Solo una pila ogni 3-4 anni...

La data non e’ chiarissima ma il 9 finale sta sicuramente per 1979...L’acquistai pochi mesi dopo sposato...

L’orologio e’ marca bino e il movimento al diapason e’ giapponese...

Se invece di un anno di garanzia me ne davano 40 avrebbero fatto bella figura a costo zero... :lol:


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ale9191
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da ale9191 »

Complimenti! Noto anche che in 40 anni si è mantenuto benissimo, non come le diavolerie di oggi
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Cane
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da Cane »

La durata di funzionamento e l'assenza di manutenzione (anche nei quarzi) secondo me e' dovuta alla mancanza della molla di carica che imprime pressioni e usure sui denti delle ruote dentate e sui pivot... :?

Eppure anche questo diapason sembra avere parti meccaniche sofisticate che sembra quasi impossibile abbiano resistito 40 anni... :roll:

Ruota indice (a cricco)

Il cuore del meccanismo a ingranaggi è la ruota indice, che converte in un movimento circolare la vibrazione del diapason. Questa costituisce ancora - ad oltre 60 anni dalla sua invenzione - il pezzo meccanico più raffinato e della più alta precisione mai ospitato in un orologio. La ruota ha un diametro di 2,4 mm e 320 denti profondi 10 micron, visibili solo al microscopio. In alcuni modelli successivi essa porta 300 denti.

Leve a cricco

Due piccole leve a cricco munite di rubino regolano il movimento tra il diapason e la ruota indice. Una, legata al diapason, spinge il treno degli ingranaggi, l'altra, fissata alla cassa, esercita una forza in senso contrario: il loro ruolo è analogo allo scappamento degli orologi meccanici. Ad ogni vibrazione del diapason la ruota indice avanza di 1,5 denti, per poi tornare indietro di 0,5 denti. Il meccanismo, con una taratura complessa, è concepito per compensare possibili differenze (+- 50%) di ampiezza nella vibrazione del diapason ed assicurare regolarità di marcia.
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st.petersbourg
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da st.petersbourg »

cambiato solo la pila ;)
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zvezda
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da zvezda »

Cane ha scritto: 17 lug 2019, 13:07 L’orologio e’ marca bino e il movimento al diapason e’ giapponese...
Paolo, potresti fare una foto del movimento più in verticale? Vorrei controllare dove sta il diapason e un altro paio di cosette.
Una delle cose più interessanti è il movimento, fabbricato dalla Jeco Co.Ltd. di Tokio. Negli anni 1960, la Jeco fabbricava movimenti a diapason su licenza Bulova, ma successivamente si rese autonoma. Riuscirono infatti a sviluppare un proprio movimento a diapason molto particolare, dotato di scappamento magnetico anziché a ruote dentate e cricchetti come il classico Bulova. Appena ho un momento ti do qualche informazione in più. Però ricordati la foto :)
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Cane
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da Cane »

Domani faccio qualche foto...

Ma la plastica non e' molto trasparente e non si vede tantissimo....provero' a illuminarlo con luce in diverse direzioni...

Nella foto che ho postato (alla luce del sole) sembra quasi piu' trasparente che dal vivo...

Con la lente di ingrandimento ho visto una ruota che gira abbastanza velocemente....Sembra di plastica rossa...

Potrei anche aprirlo ma ho paura di rischiare un po'...(sulla parte che viene via c'e' la levetta di start e quella rotonda della rimessa...)
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da Moonwatch 72 »

mitico il diapason....”l’orologio dell’era spaziale”.....io possiedo solo questo...anno ‘74
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da Cane »

Tutti e due col polso l'avete usato intensamente e senza manutenzione?

Sarebbe ulteriore prova della meno importanza della manutezione rispetto ai tradizionali meccaniici...

Intanto non sono riuscito a fare foto per zvezda che si veda bene l'interno... :(

Lo apriro' per fotografarlo meglio... ;)
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da Moonwatch 72 »

Cane ha scritto: 20 lug 2019, 11:52 Tutti e due col polso l'avete usato intensamente e senza manutenzione?

confermo che non è mai stato manutenzionato se non una pulizia e controllata sporadica,questi meccanismi si usurano meno dei classici meccanici avendo pochi elementi e quasi senza attriti...allego lista delle parti che lo compongono(viti escluse)
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Re: Diapason da 40 anni

Messaggio da zvezda »

Cane ha scritto: 20 lug 2019, 11:52Intanto non sono riuscito a fare foto per zvezda che si veda bene l'interno... :(
Hahaha, non ti preoccupare non c'è bisogno di aprirlo! Per fortuna di foto ce ne sono anche in giro sulla rete, ad esempio questo Lorenz del 1972 molto simile al tuo:
Lorenz01.jpg
Lorenz01.jpg (114.15 KiB) Visto 1020 volte
Lorenz02.jpg
Lorenz02.jpg (121.55 KiB) Visto 1020 volte
.
Oppure anche questa versione con pila esterna alla scatola:
Jeco01.jpg
Jeco01.jpg (73.11 KiB) Visto 1020 volte
Jeco02.jpg
Jeco02.jpg (80.7 KiB) Visto 1020 volte
.
In entrambi i casi il diapason è chiaramente visibile, così come la bobina di eccitazione che lo mantiene in oscillazione. Comunque la cosa importante è che il movimento Jeco del tuo orologio, nonostante le similitudini, presenta una differenza sostanziale rispetto al Bulova Accutron. Una differenza che risiede nel cuore del movimento, proprio nel suo principio intrinseco di funzionamento.

Nell'Accutron la vibrazione del diapason viene trasferita meccanicamente ad una ruota tramite un sistema di leve dalle dimensioni infernali, tanto che è indispensabile un microscopio speciale per mettere a punto il movimento. La ruota a cui viene trasferito il moto ha un numero di denti talmente alto, ben 320, da risultare delicatissima.

Nel sistema a scappamento magnetico della Jeco invece non ci sono né leve sottili come capelli né ruote dalla dentatura infinitesimale a muovere gli ingranaggi, infatti non c'è alcun contatto meccanico tra diapason e treno del tempo (nota: lo scappamento Jeco è basato a sua volta sullo scappamento magnetico di Clifford, un mio vecchio pallino del quale una volta o l'altra mi deciderò a scrivere e che equipaggiava alcuni ormai rarissimi Hamilton da tasca con carica a molla). Questa è una foto di uno dei brevetti Jeco, depositato nel 1962.
Jeco_magnetic_1.jpg
Jeco_magnetic_1.jpg (77.29 KiB) Visto 1020 volte
.
In pratica, le oscillazioni del diapason spingono per sola forza magnetica una ruota dentata fatta a sua volta di materiale ferromagnetico, in modo simile al funzionamento di un motore elettrico. Grazie a questo principio di funzionamento non c'è nulla da mettere a punto, nessuna regolazione meccanica, nessuna usura, perché non c'è contatto fisico tra diapason e ruota di scappamento. Inoltre, questo sistema ha il pregio di risentire pochissimo delle variazioni di tensione della batteria, al contrario dell'Accutron che invece le soffre molto. La precisione? Quella del diapason, cioè dell'ordine di uno o due minuti al mese. Tra l'altro la regolazione fine della marcia non influisce sull'isocronismo, come accade invece negli orologi meccanici.

A voler essere pignoli questo sistema un difettuccio ce l'ha, e si evidenzia al cambio pila. Senza la batteria, il diapason è fermo e non sviluppa alcun campo magnetico, di conseguenza anche la ruota ferromagnetica è a riposo. All'inserimento della batteria, la ruota ferromagnetica può iniziare ad oscillare avanti e indietro anziché avanzare nella direzione giusta (cosa che deriva dalla simmetria dell'insieme, e che può potenzialmente succedere anche ai comuni motori passo-passo). Per questo motivo è sempre presente un dispositivo meccanico di start, che serve per imprimere alla ruota una leggera rotazione nel verso corretto di marcia. Una volta avviata, la ruota continua a girare nel verso corretto senza problemi, sospinta dalle alternanze del campo magnetico impresse dal diapason. Qui in foto la levetta circolare utilizzata all'inizio, con ancora l'indicazione di licenza Bulova. Nel tuo caso abbiamo invece un piccolo cursore.
Lorenz03.jpg
Lorenz03.jpg (35.37 KiB) Visto 1020 volte
cane01.jpg
cane01.jpg (27.55 KiB) Visto 1020 volte
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Insomma, precisione, economicità, poche parti in movimento e usura prossima allo zero. Inoltre, considerata la bassa velocità degli ingranaggi, i lubrificanti sono molto meno influenti sulla marcia che nei tradizionali orologi meccanici. Eppure questi movimenti ebbero vita breve. Nel giro di poco tempo l'avvento di movimenti al quarzo a basso prezzo, tecnologicamente più precisi e statisticamente ancora più longevi, rese obsoleti questi piccoli gioiellini magnetici.
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