eccoci alla 23esima puntata di questa serie di interventi prettamente fotografici dedicati a compensare le mie soventi scorribande nel territorio degli orologi russi contempornei e -questa volta, nello specifico- ad un Raketa dal bel quadrante scuro e lavorato, questo sotto
Purtroppo la forma (maledetta) del (maledetto) plexiglass è di quelle che danno più pensieri fotografici nel caso (come il mio) che si utilizzi una "sala di posa" artigianale

E' parecchio bombato e acchiappa il riflesso di qualsiasi cosa a 360°, anche cose immaginarie o comunque refoli di luce, ma tant'è, lui è comunque grazioso e gradevole
Sua peculiarità, appunto, il bel quadrante scuro con fondo centrale lavorato.
In realtà non è solo la parte centrale ad essere ricamata, anzi; l'area esterna, per esempio, è abbellita da un altro tipo di lavorazione che si giustappne alla prima aumentando la percezione di tridimensionalità dell'insieme
Gli indici sono applicati e dorati, angolati anche a ciò che abbiano ad intercettar ogni refolo d'eventuale luce. Quasi tutti sono rettangolari tranne quelli a ore 12 e ore 6 che sono disegnati in una bella forma leziosa a riprendere le sfere, anch'esse dorate.
Sotto ore 12, in bianco, il nome del modello, sopra a ore 6 la conta de' gioielli e sotto l'IGP.
Il bianco s'è probabilmente sbiadito, appoggiato com'è in mezzo a tutto quello scuro, ma risulta ancora leggibile e di buon contrasto
Trovo che il suo punto di forza siano il quadrante non liscio che gioca in maniera particolare con la luce e l'abbinamento con sfere e indici sia per quanto riguarda il colore, sia per quanto riguarda la forma.
Le dimensioni sono da orologio dei tempi e lo scuro non aiuta nella percezione, tuttavia al polso restituisce un effetto piuttosto simpatico oltre che ricercato.
Un'ultima foto