un orologio, una storia

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burja
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un orologio, una storia

Messaggio da burja »

Siamo alle solite, orologio che vale poco o nulla sotto tutti gli aspetti, che però racconta una storia reale terribile.
Un 24 ore, che monta il 2609 di origine raketa, un fake, una produzione moderna, non importa, l'orologio in questo caso interessa niente.
Sul quadrante c'è scritto ATAKA BEKA, tradotto "assalto del secolo".
C'è un sommergile, l'S 13 ed un nome, Marinesko.

Chi era costui?

Alexander Ivanovich Marinesko (15 gennaio 1913 – 25 novembre 1963) è stato un sovietico ufficiale navale e, durante la seconda guerra mondiale, il capitano del sottomarino di S-13 che ha affondato il Trasporto di rifugiati tedeschi Wilhelm Gustloff. Il comandante del sottomarino sovietico di maggior successo in termini di Registro stazza lorda (TSL) affondato, con 42.000 GRT al suo nome, dopo la sua morte ricevette il titolo di eroe dell'Unione Sovietica, la più alta distinzione in Unione Sovietica.
Nato a Odessa, Marinesko era il figlio di un marinaio rumeno Ion Marinescu e una donna Ucraina . Suo padre era fuggito nella Russia imperiale e si stabilì a Odessa, cambiò il suo nome in Ivan e l'ultima lettera "u" del suo Cognome "o".
Alexander fu addestrato nella Marina mercantile sovietica, nella Flotta del Mar Nero e successivamente fu spostato in una posizione di comando della Flotta del Baltico. Fu promosso a tenente nel marzo del 1936 e avanzato a tenente senior nel novembre 1938. Nell'estate del 1939 fu nominato comandante del sommergibile nuovo M-96. Quando entrò in servizio nella metà del 1940, fu dichiarato il migliore sottomarino della flotta del Baltico. A Marinesko fu assegnato un orologio d'oro e promosso a capitano-tenente (капитан-лейтенант, equivalente al grado di tenente (O2) nell'USN) nel 1940.
La Germania nazista attaccò l'Unione Sovietica nel giugno 1941. L'alto comando sovietico della flotta del Baltico decise che i M-96 dovevano essere inviati nel Mar Caspio per servire come barca di formazione. Ma questo non potè essere realizzato a causa del blocco tedesco di Leningrado. Il 12 febbraio 1942, un proiettile di artiglieria tedesca colpì l'M-96, causando notevoli danni.
All'inizio del 1943, Marinesko fu nominato comandante del S-13, sottomarino più moderno. Di 13 unità del tipo S (Stalinez ·), serie IX e IXbis, solo questa barca è sopravvissuta alla guerra.

affondamenti del Wilhelm Gustloff e Steuben
Marinesko lasciò la Base navale di Porkkala l'11 gennaio 1945 e prese posizione vicino a Kolberg il 13 gennaio. Il suo sottomarino fu attaccato più volte da torpediniere tedesche. Il 30 gennaio 1945, l'S-13 attaccò ed affondò la Wilhelm Gustloff, che stava evacuando i civili e personale militare dalla Prussia orientale. Ci furono 9000 morti e 1000 feriti, fra i quali 4000 bambini. Dal momento che a bordo erano presenti militari, l'attacco formalmente non violò le regole di ingaggio dell'epoca, ma in questo caso la forma vale poco, viste le dimensioni della tragedia.
Giorni dopo, il 10 febbraio, Marinesko affondò una seconda nave tedesca con due siluri, lo Steuben, che trasportava principalmente il personale militare, con un numero totale stimato di 4.267 vittime. Marinesko così è diventato il comandante di sottomarino sovietico di maggior successo in termini di Registro stazza lorda (TSL) affondato, con 42.000 GRT al suo nome, e purtroppo, anche colui che fece il maggior numero di vittime (circa 15000 solo con queste due navi).
Dopo l'affondamento delle due navi Alexander Marinesko fu inviato alla Corte marziale a causa dei suoi problemi con l'alcool e così è stato ritenuto "non adatto a essere un eroe". Anche se ampiamente riconosciuto come un brillante comandante, fu declassato a rango di tenente e congedato dalla Marina nell'ottobre del 1945. Nel 1960 fu reintegrato come capitano terza classe e gli fu concessa una pensione completa. Morì il 25 novembre 1963 di cancro e fu sepolto nel cimitero di Bogoslovskoye di San Pietroburgo. A Marinesko fu conferita la nomina di eroe dell'Unione Sovietica da Mikhail Gorbachev nel 1990 dopo la riabilitazione del quotidiano Izvestia.
Questa storia pone tanti interrogativi. L'affondamento delle due navi non venne pubblicizzato nè dai nazisti (che non avevano interesse a far sapere una tragedia del genere) e neanche dai sovietici, si è venuto a sapere il tutto solo dopo la fine della guerra. Il povero Marinesko finì in preda all'alcool per il numero impressionante di morti che aveva causato, probabilmente devastato dai sensi di colpa, anche se sembra che comunque abbia rispettato le regole di ingaggio dell'epoca (ma evidentemente aveva una coscienza...). Gorbachev, credendo far cosa buona, lo ha riabilitato nel 1990, ma forse avrebbe fatto meglio a lasciare questa vicenda nel dramma colossale della seconda guerra mondiale.

Ecco qua, come un insulso fake diventa di colpo più interessante di uno SDELANO B CCCP.........
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Gamanto
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Re: un orologio, una storia

Messaggio da Gamanto »

Bravo burja, ottimo approfondimento di una terribile tragedia. Quello della Wilhelm Gustloff è stato il naufragio con il più alto numero di vittime nella storia della navigazione: il tempo terribile (neve, vento ed una temperatura di -10°) rese praticamente impossibile la salvezza per tutti quelli che erano sopravvissuti all'affondamento ma si trovavano nelle gelide acque del Baltico. Molte scialuppe infatti non poterono neppure essere calate in mare a causa dei sostegni congelati. Di questa tragedia parla anche Gunter Grass nel suo romanzo "Il passo del gambero".
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Re: un orologio, una storia

Messaggio da DaniLao »

Doppio mah.
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Re: un orologio, una storia

Messaggio da burja »

La mia antipatia per i tedeschi è nota ma quando si parla di 4000 bambini morti la pietà umana supera tutto.
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