Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

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zvezda
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Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da zvezda »

Un post di Danilao sul topic dei consigli di lettura (viewtopic.php?f=11&t=266&start=70) mostra un libro edito da La nave di Teseo, la giovane casa editrice nata nel 2015 dalla passione e dalle idee di Umberto Eco.
In un certo senso, la nave di Teseo può avere attinenze non solo con il mondo dei libri, ma anche con quello dell'orologeria. Per chi non ricordasse il mito della nave di Teseo, riporto questo breve passo:
“Il vascello sul quale Teseo si era imbarcato con gli altri giovani guerrieri, e che egli riportò trionfalmente ad Atene, era una galera a trenta remi, che gli Ateniesi conservarono fino ai tempi di Demetrio di Falera. Costoro ne asportarono i vecchi pezzi, via via che questi si deterioravano, e li sostituirono con dei pezzi nuovi che fissarono saldamente all’antica struttura, finché non rimase neppure un chiodo o una trave della nave originaria. Anche i filosofi, discutendo dei loro sofismi, citano questa nave come esempio di dubbio, e gli uni sostengono che si tratti sempre dello stesso vascello, gli altri che sia un vascello differente.”
(Plutarco, Vite Parallele, Teseo, 23.1)


Si tratta di una questione annosa, che ricorre in diverse culture e diverse epoche. E così alla nave di Teseo possiamo affiancare ad esempio l'ascia di George Washington o il calzino rattoppato di John Locke.

E nel caso di un orologio da collezione? Fino a che punto possiamo spingerci nel recupero, restauro o riparazione senza perdere il valore originale? Quali sono le parti che possiamo sostituire a cuor leggero e quali invece è meglio riparare o tentare a tutti i costi di mantenere nello stato in cui si trovano?

La questione ovviamente non riguarda solo gli orologi sovietici e gli orologiai senza scrupoli o senza competenze che ci mettono le mani. Non è un mistero che tutte le maison di un certo prestigio, tra cui ad esempio Omega, Rolex, IWC o Lange und Söhne, operano nei propri centri di assistenza seguendo un protocollo comune: tutte le parti usurate devono essere sostituite.
Lacrime amare sono state piante da inesperti collezionisti che si sono visti restituire - dietro cifre astronomiche - un Daytona dal quadrante sfavillante al posto dell'originale con patina decennale.

E chi colleziona orologi di minor costo ma non per questo meno adorabili, cosa è disposto ad accettare? Da quali parti dipende l'originalità? La tollerabilità di una riparazione o di una sostituzione dipende dal valore dell'orologio? O dalla sua rarità?

Io sono un fondamentalista tollerante, nel senso che gli orologi interamente originali per me sono solo quelli che si trovano nelle condizioni in cui sono usciti dalla fabbrica. Tuttalpiù posso accettare che manchi qualcosa di marginale, come la scatola o i documenti. Questo però non mi impedisce di apprezzare un orologio a cui sono state sostituite parti soggette ad usura, come ansette o cristallo, a patto che siano coeve. Ma non è sempre così facile, dipende :)
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Gamanto
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da Gamanto »

Opinione senz'altro ortodossa la tua, Marco.
Personalmente privilegio un'interpretazione più elastica: aldilà del nocciolo duro costituito dal duo movimento/cassa accetto la sostituzione delle altre parti purchè rispetti un principio di coerenza in relazione ai pezzi originali. Se il quadrante piuttosto che la corona o le lancette sono rovinati sostituiamoli pure, ma con copie identiche.
Si tratta, beninteso, di una soglia di tolleranza soggettiva che applico quando procedo ad un acquisto. Non vi è dubbio che, a voler essere oggettivi, la tua interpretazione risulti maggiormente corretta.
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zvezda
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da zvezda »

Gamanto ha scritto: 4 ago 2020, 12:32 Si tratta, beninteso, di una soglia di tolleranza soggettiva [...]
Caro Antonio, credo che tu abbia centrato in pieno il punto, anche perché tutto sommato è lo stesso collezionismo ad essere soggettivo.
Ad esempio, apprezzo le sensazioni che mi possono trasmettere uno ZIM da tasca del primo dopoguerra o un Poljot Vympel di qualche anno più tardi. Per me sono come dei libri che raccontano delle storie. La presenza di particolari estranei o riparati modifica le loro storie, ma non è detto che il risultato sia necessariamente negativo. Anzi, penso che ogni collezionista di russi che si rispetti dovrebbe avere almeno uno o due franken originali ucraini :lol:
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da DaniLao »

Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da ale9191 »

Seguo anche io abbastanza il ragionamento di Antonio e mi ritengo un tipo elastico. Non vi nascondo però che fra due orologi uguali scelgo sempre quello che reputo in condizioni migliori, anche a costo di spenderci sopra qualche baiocco in più.
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da lorenzo1910 »

Io qui, come sapete, non faccio storia... mi diverto a mescolare quadranti casse e lunette...
Peró solo su orologi a larga tiratura... un pezzo pregiato o raro/datato preferisco lasciarlo com'è...
Irrispettoso sì... ma non fino a questo punto!
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da Gamanto »

lorenzo1910 ha scritto: 11 ago 2020, 21:38 Io qui, come sapete, non faccio storia... mi diverto a mescolare quadranti casse e lunette...
Lorenzo, sei il dottor Frankenstein dell'orologeria russa! :D
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da lorenzo1910 »

Eh sì caro Antonio... e a volte mi faccio prendere un po' la mano...
:lol:
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da fiurdesoca »

comprando esclusivamente vostok usati questa disquisizione la trovo inutile, chissà cosa hanno mischiato i precedenti proprietari...
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Re: Originale o falso? - Il paradosso della nave di Teseo

Messaggio da Gamanto »

Ci sono i cataloghi, per questo.
A chi colleziona da anni orologi sovietici e russi di solito basta un'occhiata per valutare se un orologio è o non è coerente. ;)

@lorenzo Un franken che più franken non si può! :D Esteticamente però non mi dispiace, anche se hai cannibalizzato almeno tre orologi per realizzarlo.
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