si sa, la domenica succedono poche cose in giro, le poste e i corrieri non consegnano e i giornali fioriscono di articoli di costume.
Beh, approfittiamo dunque anche noi della rilassatezza del fine settimana per una discussione leggera del quale l’argomento è ben espresso nel titolo: qual’è stato il vostro primo russo?
Ve ne ricordate? Rammentate l’occasione?
Oppure ormai sono troppi e -in fila nei cassetti- ormai tutti i pezzi valgono alla stessa maniera?
Inizio io, mi sa che la faccenda l’ho già raccontata da altre parti in altre occasioni ma il mio primo russo è stato uno svegliarono Poljot, con il quadrante nero come quello sotto
Non ho elementi definitivi per definire precisamente l’anno ma ricordo che ero verso la fine delle scuole elementari, dunque avrà potuto essere l’87/88.
Mi serviva (e chissà perché…) un orologio e rammento il giorno dell’acquisto, era un sabato e avvenne in un negozio che vendeva di tutto “Il Mercatone di Florenzi” mi pare si chiamasse.
Per la verità gli orologi che mi affascinavano di più erano Swatch. Ero un pargoletto e quelli erano colorati, plasticassi, di moda, ce l’avevano tutti o quasi gli amichetti ed ero uscito con l’intenzione di tornare con uno di quelli.
Purtroppo, pur pargoletto già allora non ero di dimensioni (e modi) moderate; tra gli Swatch che mi potevano piacere non ce n’era nemmeno uno del quale il cinturino fosse adatto, tutti troppo stretti…
E allora?
E allora ecco che sul banco sbuca fuori un Poljot.
Dimensioni generose, cinturino adatto a misura e -porca miseria, questa sì che per me era una novità- una sveglia su un orologio con le lancette e senza pila.
Beh, la sveglia sembrava più il rodere d’un animale strano, o il lamento d’uno scarafaggio schiacciato che va a morire affievolendosi ma poco importa…
La scelta cadde, per l’appunto come detto sopra, su uno di quelli con il quadrante nero.
Non mi ricordo se ci fossero altri modelli o quali, ricordo però invece bene che il negozio vendeva dai mobili, all’arredamento, al tessile a qualsiasi elettrodomestico potesse essere utile, erano ancora i tempi prima di Amazon…
L’orologio originario attualmente è ancora disperso.
Non l’ho certamente buttato (non ha mai smesso di funzionare) ma è rimasto da qualche parte a casa dei miei e prima o poi tornerà fuori, magari insieme alla sua scatola di latta che era come questa presa dalla rete
Mi ricordo che da piccolo non la compresi mai. Pur industriandomi e facendo ipotesi d’ogni tipo non riuscivo ad associare l’immagine del contadino russo (già, la mia era col contadino, non con l'aviatore...) alla faccenda degli orologi. Non mi tornava, ci rimuginavo sopra senza arrivare da nessuna parte…
…povero giovane alle prese con la dissonanza tra senso e marketing…
Nel frattempo, come avrete intuito dalle foto, ne ho comprato un altro, ad omaggio del primo russo che non si scorda mai e -siccome sotto la cotenna di cinghiale peloso sono anche un romantico sentimentale (sì, certo, come no…)- nell’occasione ne presi anche uno con il quadrante chiaro da regalare alla moglie.
Vale la pena di rilevare che l’avrà utilizzato un paio di volte e sotto mia esplicita richiesta, il fatto che nella fretta e marasma debba essere caricato e/o rimesso all’ora proprio non la sconfinfera…
Prima di andare avanti un ultima foto
Successivamente ricordo che in casa mia passarono tre o 4 orologi da tasca comprati dai polacchi.
Ero ancora un bambinesco e credo di averne sfasciati la maggior parte, uno solo venne considerato da mio padre degno di riparazione ma ci torneremo dopo, per ora voglio dire che il secondo orologio russo fu invece un Raketa turistico di quelli con il quadrante rosso e con le sfere a forma di falce e martello, un affare tipo questo sotto
Come sapete bene le foto di Phill rendono decente quasi qualsiasi cosa, l’orologio in questione non è che proprio sia il massimo ma tant’è, anche qua contava il romanticismo: lo regalai a quella che sarebbe diventata mia moglie. Sarà stato il 2004, o poco prima, non credo dopo.
Questo è andato distrutto. Fu portato qualche settimana, credo meno d’un mese, poi finì nel portaoggetti in macchina, perse il plexi, da lì la dignità e credo che successivamente venne smaltito nell’indifferenziata (semplice e metaforica destinazione finale per il romanticismo).
Ultima menzione…
Ancora ai tempi non raccoglievo russi ma, per tutta una serie di motivi, il giorno del mio matrimonio (era fine 2007) avevo attaccato al vestito un altro russo, questo Molnja con le tre grazie sotto
Era uno di quelli menzionati sopra ed arrivati con i polacchi ai tempi, rimasto sempre per casa.
Abbastanza conservato e ancora funzionante anche se nel frattempo aveva perso la sfera dei secondi.
Poco male, fu riparato e rimesso in opera e credo sia anche lui da citare tra i ‘primi’ e/o comunque significativi quantomeno emotivamente.
Non era nulla di che, quadrante intarsiato classico ma nondimeno abbastanza sobrio
Ok, basta, ho finito.
E voi?
Qual’è stato il vostro primo russo e perché?
O forse ne avete qualcuno che non è stato il primo e ha una storia particolare…
Beh, in effetti se ci penso, molti dei miei sono legati a storie e/o momenti particolari…
Comunque, son curioso, se avete voglia, per una volta senza eccessi di tecnica, storia, cataloghi, precisione, ponti, movimenti o punzoni, lasciatevi trascinare dal fiume degli elegiaci ricordi e delle memorie tempestose

(Sfondi:
Julie Pochron, "Vanilla cream cake", 2004;
Ananké Asseff, "Fragments of Paradise II", 2005)