narrativa sovietica/russa

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DaniLao
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da DaniLao »

Antonio... Il personaggio è interessante, pure se ha combattuto insieme ai Serbi di Karadzic... Vado avanti e poi ti dico...
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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burja
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da burja »

anche io non lo leggerò
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Крокодил
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da Крокодил »

burja ha scritto:anche io non lo leggerò
Tanto prima o poi sarà lui a leggere te
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burja
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da burja »

ho preso questo libro

http://www.adelphi.it/libro/9788845929915

lo leggerò e vi dirò.

Di Serena Vitale ho letto "A mosca a Mosca", mi è piaciuto, per questo ho comprato il libro un po' a scatola chiusa, vediamo..
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cuoccimix
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da cuoccimix »

Non sono molto interessato alle vicende politiche dei nazional-bolscevichi, e nemmeno a quelle letterarie di Limonov, ma ne approfitto per parlare del cantante e chitarrista Egor Letov, leader della band punk Grazhdanskaya Oborona (Гражданская Оборона, ovvero "difesa civile"). Fu incidentalmente uno dei fondatori di quel partito (successivamente ne prese le distanze), ma al di là di questo fu soprattutto un grandissimo artista che ha combinato l'energia e ferocia del punk occidentale con il cantato melodico del profondo della tradizione russa.
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Una vita breve e tormentata: la musica eseguita di nascosto in casa con mezzi di fortuna, negli anni '80 la persecuzione politica, l'internamento in ospedale psichiatrico, la morte della compagna e il suicidio di un membro del gruppo, poi nei '90 fino alla fine l'inversione ad U, dal tirare bottigliate alle guardie rosse, al celebrare la nostalgia della Russia che fu...in entrambi i casi era dalla parte della ragione...o del torto...ma sempre dalla parte giusta della storia, cioè quella sbagliata.

I testi, per quel che c'è di disponibile in inglese, sono controversi e cinici, ma colpiscono al cuore anche senza capirne il testo. A mio parere il Giovanni Lindo Ferretti russo, se la gioca alla pari con CCCP Fedeli alla Linea e Disciplinatha (nostalgici, ma anche no, ma anche sì, del fascismo), altri due grandi gruppi nostrani e controversissimi...e sempre una spanna sopra al conformismo. Riposi in pace.

Qui alcuni riferimenti:

(fatto con mezzi a dir poco di fortuna, lo-fi puro)
(sempre lo-fi, rabbia anti regime, la traduzione e il titolo dicono tutto)
(l'inversione ad U; brano decisamente nostalgico)
(canzone non politica e totalmente personale: "nulla da perdere")
(misto di progressive rock e hardcore punk, uno dei miei preferiti)
(concerto del 2004 celebrativo dei 20 anni del gruppo)

Per chi detesta le chitarre distorte, non mancano comunque brani melodici come , brano su Chernobyl a dir poco toiccante, e con il quale mi appresto ad andare a dormire.

Ecco per voi il testo che ho tradotto liberamente:

Da qualche parte c'è una città tranquilla, come in un sogno.
Polvere fluida è entrata nel petto.
Acqua corrente leggera come il vetro,
Da qualche parte c'è una città in cui c'è calore.

La nostra infanzia lontana è passata da lì.
Di notte, mi sono precipitato fuori di casa,
Nella stazione chiedo un biglietto alla cassa.
Forse per la prima volta in mille anni,
dà al bambino un biglietto di seconda classe.
Il cassiere tranquillo mi ha risposto: "Non ci sono biglietti".

In questa città vive una favola,
Venti pazzi li chiamavano,
ci hanno fatto impazzire a volte
Alberi di pino verso il cielo, il sole, la casa.
Essi silenziosamente camminano attraverso i cumuli di neve d'inverno.

Подробности на официальном сайте «Гражданской Обороны» http://translate.googleusercontent.com/ ... z3dUxLEWcl
Saluti.
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da cpc »

burja ha scritto:ho preso questo libro

http://www.adelphi.it/libro/9788845929915

lo leggerò e vi dirò.

Di Serena Vitale ho letto "A mosca a Mosca", mi è piaciuto, per questo ho comprato il libro un po' a scatola chiusa, vediamo..
Dopo "la morte dell'utopia rivoluzionaria" leggiti, se non l'hai già fatto, anche questo: https://antoniodileta.wordpress.com/201 ... -trifonov/
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da cpc »

cuoccimix ha scritto:Non sono molto interessato alle vicende politiche dei nazional-bolscevichi, e nemmeno a quelle letterarie di Limonov, ma ne approfitto per parlare del cantante e chitarrista Egor Letov, leader della band punk Grazhdanskaya Oborona (Гражданская Оборона, ovvero "difesa civile"). Fu incidentalmente uno dei fondatori di quel partito (successivamente ne prese le distanze), ma al di là di questo fu soprattutto un grandissimo artista che ha combinato l'energia e ferocia del punk occidentale con il cantato melodico del profondo della tradizione russa.
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Una vita breve e tormentata: la musica eseguita di nascosto in casa con mezzi di fortuna, negli anni '80 la persecuzione politica, l'internamento in ospedale psichiatrico, la morte della compagna e il suicidio di un membro del gruppo, poi nei '90 fino alla fine l'inversione ad U, dal tirare bottigliate alle guardie rosse, al celebrare la nostalgia della Russia che fu...in entrambi i casi era dalla parte della ragione...o del torto...ma sempre dalla parte giusta della storia, cioè quella sbagliata.

I testi, per quel che c'è di disponibile in inglese, sono controversi e cinici, ma colpiscono al cuore anche senza capirne il testo. A mio parere il Giovanni Lindo Ferretti russo, se la gioca alla pari con CCCP Fedeli alla Linea e Disciplinatha (nostalgici, ma anche no, ma anche sì, del fascismo), altri due grandi gruppi nostrani e controversissimi...e sempre una spanna sopra al conformismo. Riposi in pace.

Qui alcuni riferimenti:

(fatto con mezzi a dir poco di fortuna, lo-fi puro)
(sempre lo-fi, rabbia anti regime, la traduzione e il titolo dicono tutto)
(l'inversione ad U; brano decisamente nostalgico)
(canzone non politica e totalmente personale: "nulla da perdere")
(misto di progressive rock e hardcore punk, uno dei miei preferiti)
(concerto del 2004 celebrativo dei 20 anni del gruppo)

Per chi detesta le chitarre distorte, non mancano comunque brani melodici come , brano su Chernobyl a dir poco toiccante, e con il quale mi appresto ad andare a dormire.

Ecco per voi il testo che ho tradotto liberamente:

Da qualche parte c'è una città tranquilla, come in un sogno.
Polvere fluida è entrata nel petto.
Acqua corrente leggera come il vetro,
Da qualche parte c'è una città in cui c'è calore.

La nostra infanzia lontana è passata da lì.
Di notte, mi sono precipitato fuori di casa,
Nella stazione chiedo un biglietto alla cassa.
Forse per la prima volta in mille anni,
dà al bambino un biglietto di seconda classe.
Il cassiere tranquillo mi ha risposto: "Non ci sono biglietti".

In questa città vive una favola,
Venti pazzi li chiamavano,
ci hanno fatto impazzire a volte
Alberi di pino verso il cielo, il sole, la casa.
Essi silenziosamente camminano attraverso i cumuli di neve d'inverno.

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Saluti.
Molto interessante, appena posso me lo ascolto con calma!
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da zvezda »

cuoccimix ha scritto:[...] approfitto per parlare del cantante e chitarrista Egor Letov, leader della band punk Grazhdanskaya Oborona (Гражданская Оборона, ovvero "difesa civile").
Approfitta più spesso Mix! Grazie di questo interessante reportage, splendidamente preparato :ok:
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cuoccimix
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da cuoccimix »

Riprendo il tema dei Grazhdanskaya Oborona di Egor Letov, perchè ho trovato l'ultimo loro concerto, tenutosi appena 10 giorni prima della sua morte, con una performance di straordinaria potenza emotiva:

1a parte

2a parte
Egor Letov.jpg
Egor Letov.jpg (103.21 KiB) Visto 1555 volte
Più ascolto e leggo, e più mi convinco che questo artista (che nemmeno conoscevo), se fosse nato in Occidente, sarebbe stato soggetto prediletto di film e libri a iosa. Ho scoperto che, oltre al manicomio politico e alla fuga dal KGB, è sopravvissuto a 15 crisi cardiache durante tutto l'arco della sua vita (dovute a malformazioni causate dall'esposizione della madre -morta prematuramente come lui - alle radiazioni del poligono nucleare di Semipalatinsk), fino all'ultima, fatale, nel 2008, dieci giorni dopo questo concerto. Impressionante in tal senso il brano "Reanimacya", rianimazione, che trae ispirazione da uno dei suoi ricoveri: lento, grave e rassegnato, quasi una marcia funebre profetica. Oppure brani più orecchiabili e vitali come "Ofelia".

Una vita da romanzo, tragica e piena di vitalità al tempo stesso, incredibilmente sconosciuta in Occidente, nonchè una gran voce. Se vi piace il genere, vi consiglio vivamente l'ascolto, soprattutto le registrazioni post-sovietiche più a portata di orecchio e fatte con mezzi decenti.
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Re: narrativa sovietica/russa

Messaggio da burja »

una giapponese che canta in russo una famosa ninna nanna cosacca, niente male....

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