Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Orologeria di ogni tipo ed epoca da tutti i paesi dell'est europeo

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DaniLao
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Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da DaniLao »

Cari Soci o lettori di passaggio, dopo aver messo alla prova la vostra pazienza con due topic su affari a batteria, a pila di Volta o a corrente avverto crescere in me un sentimento che mi spinge a compensare, muovendomi avanti per la ventunesima puntata dell'Educazione Siberiana che è dedicata ad un Raketa tra i più minimali e graziosi (a mio insindacabile giudizio personale) di questa tipologia.

Come al solito questi son topic fotografici, dunque cominciamo

Raketa Esistenzialista 1.jpg
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Raketa Esistenzialista 2.jpg
Raketa Esistenzialista 2.jpg (360.84 KiB) Visto 1468 volte

Lo si trova nella medesima conformazione anche sui cataloghi, dai quale si apprende che il modello cirillico si chiama 593076 e che dentro ha un movimento Raketa 2603.
Il mio parrebbe fatto per l'esportazione

Raketa Esistenzialista 11 Catalogo.JPG
Raketa Esistenzialista 11 Catalogo.JPG (329.84 KiB) Visto 1468 volte

Circostanza quest'ultima che trova riscontro all'apertura del fondello

Raketa Esistenzialista 10 movimento.jpg
Raketa Esistenzialista 10 movimento.jpg (490.99 KiB) Visto 1468 volte

Il punto di forza, o almeno quel che più mi piace di quest’orologio, è la pulizia e l’essenzialità del disegno sul quadrante dal bel fondo bianco.

Un semplice cerchio nero che congiunge gli indici, alcuni numerici e altri disegnati da linee dritte e senza ornamenti che si dipanano dal centro del quadrante e finiscono nel nulla verso la periferia

Raketa Esistenzialista 3.jpg
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Raketa Esistenzialista 4.jpg
Raketa Esistenzialista 4.jpg (362.83 KiB) Visto 1468 volte

Sotto ore 12 il logo Raketa in una bella grafia e l’indicazione dei rubini, sotto le 6 l’indicazione di sovieticità.
Percorrendo il circolo alla ricerca delle scritte non si può far a meno di non tornare sulla bella realizzazione grafica degli indici numerici

Raketa Esistenzialista 6.jpg
Raketa Esistenzialista 6.jpg (380.11 KiB) Visto 1468 volte
Raketa Esistenzialista 7.jpg
Raketa Esistenzialista 7.jpg (339.15 KiB) Visto 1468 volte

Davvero un bell’effetto messo in risalto dal fondo chiaro e dalle sfere dorate e vivide, sia quelle di ore e minuti, sia quella dei secondi che galleggia solinga e fiera in un quadrante piccolo sopra ore 6 accennato soltanto da un orizzonte lineare

Raketa Esistenzialista 5.jpg
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La cassa è tipica e non necessita di particolari menzioni, come la dimensione, alla quale men si fa caso visto il bell’effetto del fondo chiaro opalescente

Raketa Esistenzialista 8.jpg
Raketa Esistenzialista 8.jpg (308.83 KiB) Visto 1468 volte

Un orologio sobrio e minimale, quasi esistenzialista si potrebbe definire, che però ha dalla sua quella ricercatezza e quel gusto nella realizzazione grafica che lo rende molto particolare.
Se è in questa serie c’è un motivo, è un altro di quelli che nonostante il tempo passato dicono la loro restituendo una certa soddisfazione.

Eccovi l’ultima foto

Raketa Esistenzialista 9.jpg
Raketa Esistenzialista 9.jpg (341.21 KiB) Visto 1468 volte
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da zvezda »

Il solito Pobeda, si potrebbe dire. E invece la sua bellezza sta proprio nella familiarità delle forme, nella consapevolezza delle caratteristiche del movimento, nella consuetudine della geometricità del quadrante. Eppure ogni volta che incontro un Pobeda ci trovo sempre un pizzico di inusualità, di atipicità, che me li rende così piacevoli.
Se hai tempo e voglia fai una foto di profilo, lato corona. Le foto di profilo sono abbastanza rare, e invece per me sono importanti per aumentare la sensibilità ai vari tipi di plexi montati. Merci :)
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da burja »

Quindi è un franken, con sfere e meccanismo pobeda e quadrante raketa?
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da zvezda »

burja ha scritto: 5 giu 2017, 22:14 Quindi è un franken, con sfere e meccanismo pobeda e quadrante raketa?
Pobeda non è una marca ma una linea di modelli di orologi prodotti a Mosca, a Petrodvorets, a Chistopol e a Samara (mi dimentico qualche fabbrica?)
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da Cane »

zvezda ha scritto: 5 giu 2017, 22:40
burja ha scritto: 5 giu 2017, 22:14 Quindi è un franken, con sfere e meccanismo pobeda e quadrante raketa?
Pobeda non è una marca ma una linea di modelli di orologi prodotti a Mosca, a Petrodvorets, a Chistopol e a Samara (mi dimentico qualche fabbrica?)
La differenza puo' sembrare chiara o banale ma per me non lo e'...

Qual è la differenza tra marchio e linea di prodotto?

Forse il marchio si fa il movimento? La linea di prodotto e' un assemblato?

Chaika che incassa poljot cosa e'?

Magari un accenno globale compresi gli svizzeri...Secondo me quando omega, longines, altri, incassano tutti i medesimi eta acquistati
al "supermercato dei movimenti" sono semplicemente degli "assemblatori" o degli "incassatori"... :evil:
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DaniLao
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da DaniLao »

burja ha scritto:Quindi è un franken, con sfere e meccanismo pobeda e quadrante raketa?
Ma come, t'ho messo anche la foto dal catalogo sovietico!
Quello è come la parola di baffone, che fai, insinui?
zvezda ha scritto: Se hai tempo e voglia fai una foto di profilo, lato corona. Le foto di profilo sono abbastanza rare, e invece per me sono importanti per aumentare la sensibilità ai vari tipi di plexi montati. Merci :)
Lo farò senza dubbio.
Tra l'altro -così al volo- non ho nemmeno tradotto il catalogo, qualche volta qualche menzione al plexi è riportata, no?
Farò anche quello, promesso
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da zvezda »

Cane ha scritto: 6 giu 2017, 11:26La differenza puo' sembrare chiara o banale ma per me non lo e'...

Qual è la differenza tra marchio e linea di prodotto?
Capisco le tue perplessità, ma si tratta semplicemente di comunismo. Il "comunismo", inteso come l'azione di "mettere in comune", praticato dalle fabbriche sovietiche, e che certo non aveva un equivalente nel mondo occidentale.

Quando la prima fabbrica di orologi di Mosca iniziò la produzione del "Type 1" nel 1931, la seconda fabbrica di orologi di Mosca produceva sveglie e altri orologi fissi. Ma passano solo pochi anni e anche dalla seconda fabbrica cominciano ad uscire dei Type 1 quasi identici. E subito dopo il trasloco delle fabbriche per la guerra, ecco comparire i Type 1 marcati "53", "Chistopolskie", "Zlatoustovskie".

La storia si ripete nel dopoguerra, con la comparsa del "Pobeda". Il Pobeda era un modello prodotto dalla prima fabbrica di Mosca, poi dalla seconda fabbrica, da quella di Petrodvorets, ecc. All'inizio recavano la scritta Pobeda sul quadrante, poi i quadranti cambiarono e cambiarono anche le scritte, comparvero i secondi centrali, ma gli orologi restarono sempre quelli. E la ZIM di Samara continuò a produrli per oltre quaranta anni in tutte le salse.

Le fabbriche si scambiavano prodotti, tecnologie e risorse senza barriere di concorrenza, perché nel mondo comunista queste azioni erano una cosa normale.

Prova a chiedere alla Rolex se ti aiuta a tirare su un'altra fabbrica di Submariner così che si possa incrementare la produzione e magari abbassare i prezzi :grin2:

Ti ho risposto? O forse intendevi qualcos'altro?
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da Cane »

zvezda ha scritto: 6 giu 2017, 22:14 Ti ho risposto? O forse intendevi qualcos'altro?
Si, hai risposto... :ok:

Ma anche se parecchio diverso si trova un qualcosa di simile negli ETA, un movimento per tutti, perché costi di meno...

In questo caso piu' che per ridurre il costo per aumentare il guadagno... ;)

Io quando all'inizio scoprii che marchi svizzeri famosi e blasonati montavano il medesimo movimento rimasi "basito"... :shock:

Neppure i marchi russi (almeno i piu' importanti) montavano movimenti non suoi! :evil:

Ma ne abbiamo un po' gia' parlato, e sugli ETA sei molto piu' comprensivo di me.... :lol:
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da mchap »

zvezda ha scritto: 6 giu 2017, 22:14
Capisco le tue perplessità, ma si tratta semplicemente di comunismo. Il "comunismo", inteso come l'azione di "mettere in comune", praticato dalle fabbriche sovietiche, e che certo non aveva un equivalente nel mondo occidentale.

Con tutta probabilità hai usato il termine "comunismo" per semplificare, ma è meglio precisare.

In Unione Sovietica non c'è mai stato alcuna forma di comunismo. In qualsiasi modo fosse inteso erano gli stessi sovietici a riconoscerlo. Al massimo si parlava di socialismo.

Il dibattito su quale fosse la natura sociale, la forma economica, giuridica,ecc. dell'Unione Sovietica spazia dalla definizione di capitalismo di stato a quella di "socialismo reale".

Un paio di cose però sono certe: 1) non esisteva la proprietà privata dei mezzi di produzione, essi erano proprietà dello stato, 2) quella sovietica era una economia pianificata ( o di piano, o economia di comando).
In ogni caso nessuno dei due costituisce una caratteristica esclusiva del socialismo.

Questo comportava una cosa: era lo stato a decidere il cosa, il quanto, il come produrre.
Quante paia di scarpe e di che tipo, quante automobili, quanti dentifrici, ecc. ecc. ecc.

La storiografia è concorde nel riconoscere che il sistema sovietico si è dimostrato efficiente raggiungendo grandi risultati nella fase di industrializzazione, durante la guerra, nel periodo successivo alla guerra, la ricostruzione,ecc.
Un totale fallimento invece per quanti riguarda i beni consumo.
Non sono mai riusciti ad andare oltre all'economia di crisi.

E qui ci sarebbe da chiedersi se gli orologi da polso venissero considerati beni di consumo :)
Nelle statistiche e nelal letteratura erano spesso annoverati come "beni culturali".

Altro punto fondamentale: tra le fabbriche non esisteva uno "spirito comunista". Tutt'altro. Esisteva una forte competizione, in particolare per accaparrarsi le risorse strategiche, le materie prime. Si facevano letteralmente carte false.
Per competizione non si intende concorrenza, maggiore qualità, e simili, ma semplicemente fare di tutto per raggiungere quanto previsto dal piano economico (fregandosene altamente se ciò comportava problemi per una altra fabbrica dello stesso settore).

Non vado oltre, già mi immagino i Dani-uoszappari che annaspano in una crisi esistenziale :lol:

Arrivando agli orologi il quadro di sintesi che ho riportato sopra comportò due cose (almeno due):

1) nei periodi di impostazione, crescita, e di crisi, lo Stato impose scelte tese a semplificare al massimo badando al minimo cercando di ottenere il massimo risultato.
Questi periodi sono gli anni '30, la guerra, il dopo guerra e gli anni '50 ( anche se la seconda metà dei '50 va considerato come periodo di transizione).
Tempi in cui l'industria sovietica non poteva e non sapeva fare di più. Per forza di cose era tutto un type-1, i derivati Lip,ecc.

2) le cose cambiano, e di molto, negli anni '60. E' in questo periodo che si parla ufficialmente della "competizione socialista" introducendo il concetto di competitività E' sempre in questo periodo che le diverse fabbriche spesso si sovrappongono nel produrre orologi della stessa tipologia.
E sono proprio gli anni '60 quelli in cui i sovietici dicono, ufficialmente, di aver realizzato il socialismo.

Il tutto sempre all'interno dei piani economici e del ruolo, fondamentale, del NIIChasprom della cui attività purtroppo sappiamo troppo poco.
Sempre negli anni '60 la produzione degli orologi viene comunque riorganizzata centralmente definendo una serie di movimenti base e le derivazioni possibili.

Quindi il "comunismo" c'entra niente. Le fabbriche non si aiutavano per loro libera scelta. Le collaborazioni, gli cambi di tecnologia e di personale,ecc. erano imposte dall'alto.

Stato di necessità nei tempi crisi: quello che abbiamo è questo, utilizziamolo al massimo.
Diversificazione e competitività quando l'economia ha recuperato, anche per cercare di affrontare la questione dei beni di consumo (che non sono mai riusciti a risolvere).

Scusatemi per questa lungo post ma al concetto di "comunismo" (l'utopia) ci tengo molto e lo uso con parsimonia. Del resto ho anche difficoltà a definire socialista l'Unione Sovietica :)
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: Educazione Siberiana 21: il Raketa esistenzialista tra gli orologi russi vintage

Messaggio da burja »

Grande!!!!! E' tornato il pippone dopo tanto tempo :D :D :D :D :D li leggo sempre volentieri perché imparo un sacco di roba :D :D :D :D
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