la schiavitù in Italia

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burja
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la schiavitù in Italia

Messaggio da burja »

14 morti, pagati 1 euro a quintale di pomodori, ai quali chiedono 5 euro per essere trasportati illegalmente da caporali del loro stesso colore, che vivono in un ghetto. Questa è schiavitù, non c'è altra definizione. In attesa di vedere cosa combina questo governo su questa vergogna nazionale, governi precedenti dove siete? Cosa avete fatto? Oggi ho sentito un esponente politico della pseudo sinistra dire che sarà importante garantire a queste persone vitto e trasporto. E la paga di 1 euro a quintale di pomodoro? Sindacati dove siete? Battete un colpo anche voi….
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Cane
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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da Cane »

I passati governi, i sindacati, chi doveva controllare, non hanno fatto nulla...

Quello che avviene e' praticamente alla luce del sole, quindi c'e' il sospetto che stia bene a tutti...

Chissa' se gli ultimi avvenimenti faranno muovere qualcosa...ma ne dubito...
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DaniLao
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la schiavitù in Italia

Messaggio da DaniLao »

Bel l’intervento, Burja, però si conclude col facile forcone invece che con un’ulteriore riflessione e allora...

Partendo dalla fine: cosa hanno fatto i precedenti governi?
Beh, quello che dice (sempre) Cane: hanno dato retta al popolo.

Inutile nascondersi dietro un dito, la maggioranza (si parla di 65/75% dalle stime) delle ditte agricole al Sud utilizza caporalato o sistemi ugualmente evasivi riguardo retribuzione e contribuzione. Similmente avviene nel turismo e nella logistica (per fare altri due esempi).

Tolto l’utilizzo di manodopera sfruttata senza contratto (o con contratti proforma) l’economia del mezzogiorno sarebbe messa (ancor più) in ginocchio.
Via le ‘piccole e medie imprese’ che sembrano stare a cuore ai partiti di destra e hanno sostituito i lavoratori in quello dei partiti di presunta sinistra.
Dunque così ci va bene.
Va bene agli italiani e i governi danno retta al sentire comune.

In realtà qualcosina (dopo Rosarno & Co.) è stato fatto dal punto di vista normativo e legge sul caporalato (Martina-Orlando) è un inizio.

Purtroppo però restano, a mio parere, aperti tre punti (strutturali e di difficile soluzione) che ne diminuiscono (o inficiano) l’efficacia:

1) la legge ha previsto un aumento delle sanzioni a carico dei datori di lavoro che utilizzano i caporali, questo ha portato ad un aumento della formalizzazione dei contratti (così l’imprenditore si para le chiappe) che però sonò solitamente contratti a 3/4 ore al giorno quando il lavoratore ne passa nei campi 8/10.
Ovviamente se ci fosse un controllo -guardacaso- il lavoratore risulterà in regola e dichiarerà di aver iniziato il proprio turno da appena mezz’ora;

2) la legge rinforza il concetto che chi, cittadino straniero, denunci il datore lavorativo per ‘grave sfruttamento’ possa avere un permesso di soggiorno simile a quello utilizzato per chi è vittima di tratta.

Però per mangiare serve un lavoro che il permesso di soggiorno (quando e se arriverà) non garantisce.
Quei 3/500€ al mese fanno la differenza per un richiedente asilo che non ha nient’altro e che vive in quelle cataste di lamiere che conosciamo.

Ho peraltro visto sentenze nelle quali il giudice ha considerato che non sussistesse ‘grave sfruttamento’ perché il lavoratore era comunque contrattualizzato, ignorando come in contratto fosse da 2 ore e ne venissero lavorare 10 a paga fuori da ogni CCNL;

3) c’è la crisi, mancano i soldi, gli ispettori del lavoro sono pochi e mettono mal volentieri il naso fuori dall’ufficio.
Inoltre questo è un argomento che non porta tanti voti e romperebbe le valle alle ‘piccole e medie imprese’, meglio lasciar perdere.

Comunque: negli ultimi due anni i controlli (in generale non solo riguardo l’argomento) sono diminuiti del 40%. A che serve inasprire le pene se poi ne becchi meno?

Il problema è comunque di tutta Italia.
Nella mia zona c’è la questione cinese che si configura similmente.

Dopo il rogo di via Toscana (primo processo nel quale sono stati condannati come responsabili anche i proprietari italiani dello stabile per omessa vigilanza sul bene) di qualche anno orsono dove morirono cinque persone che dormivano dove lavoravano è stato messo in piedi dalla regione (il tanto bistrattato Rossi) un piano che ha previsto l’assunzione di nuovi ispettori (ASL) dedicati esclusivamente ai controlli.

In due quattro anni sono stati eseguiti più di 7.000 controlli.
Sono stati eseguiti sequestri, elevate sanzioni e individuate tutta una serie di irregolarità (di sicurezza ma anche contributive).

Il secondo giro di controlli (dopo i primi due anni) ha avuto come esito un numero significativamente minore di irregolarità rilevate.

In questo caso la paura del controllo pare aver prodotti -in qualche modo- un miglioramento della cultura imprenditoriale (in realtà sono state offerte anche opportunità di formazione) e del conseguente (non sempre ma spesso) sfruttamento.

Certo, nel caso locale il problema specifico delle fabbriche promiscue nelle quali si dorme (problema di sicurezza, se qualcosa prende fuoco quelli a dormire nei loculi ci restano arrosto come è successo) è in via di risoluzione ma l’economia si evolve e anche qua hanno capito come sia più semplice pagare un caporale per passare tutte le mattine davanti ai Centri di Accoglienza Straordinaria delle prefetture e fare qualche carico di richiedente asilo.

Nella catena alimentare capitalistica sono loro (appesi alla burocrazia italiana, ancora senza arte, parte o permesso di soggiorno che li renderebbe assumibili regolarmente) l’anello più debole attualmente.
Si accontentano di tutto perché non hanno nulla e non c’è nemmeno da farli dormire in fabbrica perché ci pensa la prefettura.

E, badate bene, non è questione di colore e di cinesi, un fattaccio del genere è avvenuto, sempre in Toscana, vicino Firenze, in un podere di Sting.

Ho avuto modo di conoscere di persona un paio di ricercatori che si occupano dell’argomento e vi consiglio l’ottimo lavoro di Federico Oliveri (lavora con l’Università di Pisa, non me ne vogliano i livornesi iscritti) che in parte trovate su www.lavorosicuro.org.

Come pure Antonello Mangano del quale vi consiglio il non attualissimo ma interessante “La rosarnizzazione del lavoro” (Terrelibere 2015).

In realtà sono anche nel gruppo che organizzerà un convegno che si dovrebbe tenere il 18 ottobre (giornata internazionale contro la tratta di esseri umani) proprio sull’argomento.

Già che ‘sto topic dimostra un certo interesse vi terrò informati ed invito fin d’ora i locali (tipo entrambi gli intervenuti Burja e Cane) a tenersi liberi e a partecipare
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DaniLao
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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da DaniLao »

Ecco, anche ‘Filiere. Dietro l’etichetta’ me l’ero dimenticata.
Per fortuna ce la rammenta Oliveri

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Cane
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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da Cane »

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Non solo le aziende, le centrali di acquisto, la grande distribuzione...

Anche il consumatore ci guadagna, come sulle tariffe Ryanair che adesso scioperano, Amazon, il pony express che porta la pizza, ecc...

Oggi ho letto un titolo interessante: Quanto sei disposto a pagare in piu' un servizio per risolvere il problema dei lavoratori sottopagati?
.
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DaniLao
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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da DaniLao »

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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da ferste »

Il tutto però riporta ad aree di Paese nelle quali lo Stato e la Legge sono assenti, vuoi per lassismo, vuoi per connivenza, qui da noi il fenomeno del caporalato era vivo per il periodo di vendemmia, ora è stato enormemente ridotto, tutti assumevano braccianti in nero, poi è iniziata una serie di controlli spaventosi, fatti con personale a terra ed elicotteri, multe spaventose...e come per magia ora farsi assumere in nero è quasi impossibile perchè il proprietario non vuole rischiare...eppure è Italia anche qui.
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DaniLao
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la schiavitù in Italia

Messaggio da DaniLao »

ferste ha scritto:...eppure è Italia anche qui.
Non so da che parte d’Italia tu viva (non l’hai indicato nel profilo) ma parlavo, qualche giorno addietro, della questione con l’amico Finestraweb (che qua non può intervenire perché mchap gliel’ha giurata e Zvezda gli da retta...) e mi raccontava come nell’astigiano a fare il lavoro sporco ci sian le “cooperative” che garantiscono una copertura semilegale con i famosi contratti part time fasulli.

Anche secondo me gente che lucra in questo modo dovrebbe chiudere bottega.
Evidentemente però far saltare il sistema (soprattutto al Sud) non conviene, per questioni economiche, sociali e di voti.

I 16 morti poi son capitati d’estate, quando in tv passano i servizi su come i vecchi si debbano difendere dai colpi di calore e sullo splendido lavoro delle forze dell’ordine il 15 d’agosto...

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wilcoyote
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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da wilcoyote »

Sono tornato da poco dalla Puglia (dalla zona di Vieste per l'esattezza): lì le pesche bianche, eccezionali, dolci e succose, costano 1 euro al chilo al fruttivendolo, che ovviamente ci guadagna qualcosa e non spunta dal grossista o dal contadino il prezzo che riesce a spuntare la grande distribuzione.
Ebbene, nel supermercato Panorama dove vado a fare la spesa (solo per comodità, visto che sta sul tragitto casa-ufficio), le pesche bianche pugliesi costano 3,60 al kg, e sono con tutta evidenza acerbe e "maturate" in frigo.
Forse Panorama paga il giusto i lavoratori della terra da cui compra questa frutta?
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Re: la schiavitù in Italia

Messaggio da ferste »

DaniLao ha scritto: 15 ago 2018, 14:40
ferste ha scritto:...eppure è Italia anche qui.
Non so da che parte d’Italia tu viva (non l’hai indicato nel profilo) ma parlavo, qualche giorno addietro, della questione con l’amico Finestraweb (che qua non può intervenire perché mchap gliel’ha giurata e Zvezda gli da retta...) e mi raccontava come nell’astigiano a fare il lavoro sporco ci sian le “cooperative” che garantiscono una copertura semilegale con i famosi contratti part time fasulli.

Anche secondo me gente che lucra in questo modo dovrebbe chiudere bottega.
Evidentemente però far saltare il sistema (soprattutto al Sud) non conviene, per questioni economiche, sociali e di voti.

I 16 morti poi son capitati d’estate, quando in tv passano i servizi su come i vecchi si debbano difendere dai colpi di calore e sullo splendido lavoro delle forze dell’ordine il 15 d’agosto...
Non saprei dirti cosa succede nella valle a fianco ma qui nel Basso Alessandrino (15 km dal Canellese, centro nevralgico del vino astigiano) le Cooperative se la fanno sotto, specialmente negli ultimi anni, prima capitava che ci fossero immigrati assunti per 2 ore che in realtà ne facevano 10 dividendo con il Caporale parte del "surplus", ora, dopo i controlli, non posso garantire che questa forma di caporalato sia scomparsa, ma è assolutamente marginale. Ho amici (di italica stirpe e di balcanica stirpe) che sono stati pagati fino all'ultimo euro tramite voucher (anche se avrebbero loro stessi preferito di no).
Sicuramente il contadino o l'immigrato regolare che con il furgone fanno il giro per le piazze di Canelli e Alba alle 5 del mattino raccogliere disperati ci sono, ma sono stati fatti enormi passi avanti.
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