Breve trattato sulle alluvioni

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wilcoyote
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Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da wilcoyote »

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FB_IMG_1684483737318.jpg (90.24 KiB) Visto 385 volte
Questo che vedete in foto è il fiume Tagliamento, uno dei pochi fiumi Italiani che si trova in una condizione naturale, cioè il letto del fiume non è costretto da argini artificiali ma scorre libero nella pianura. Per questo prenderò la foto della sua valle come esempio di una condizione naturale tipica di un fiume, evitando di entrare in inutili disquisizioni terminologiche o di classificazione.

Come si vede il fiume scorre all’interno di un’area pianeggiante dove forma più di un canale.
L’attuale letto del fiume è costituito dalla parte chiara, mentre la pianura del fiume è tutta la parte pianeggiante tra le colline e le montagne.

La prima cosa da notare è che i vecchi paesi sono stati edificati tutti sulle conoidi di deiezione, al margine della pianura (quelle in rosso), e non è un caso. I nostri predecessori sapevano come funziona un fiume, infatti queste aree sono zone stabili e sicure perché generalmente ghiaiose e sopraelevate. L’unica area costruita in pianura (freccia rosa) insieme ad alcune case coloniche agricole, che però sembrano su un piccolo rialzo, è una zona industriale recente.

La pianura è una struttura sedimentaria “costruita” dal fiume attraverso la sua divagazione, da una sponda all’altra del bacino alluvionale (pianura) in cui scorre. Se si facesse una sezione di tutta la pianura in profondità, trasversalmente al fiume, si vedrebbe chiaramente dall’alto verso il basso, quindi dal passato verso il presente, che il canale del fiume, generalmente riempito di sabbie, si trova a diverse altezze e lungo tutta la sezione, da destra a sinistra. Questo significa che il fiume ha divagato, cioè si è spostato da una parte all’altra della pianura in continuazione, per millenni.

Lo spostamento del letto del fiume è dovuto al fatto che l’area che il fiume abbandona subduce, quindi si abbassa, mentre quella dove scorre, in virtù dei materiali che deposita, si alza. Questo processo provoca lo spostamento del tracciato del fiume verso la parte bassa, in continuazione. Naturalmente questo avviene in tempi geologici che noi non riusciamo a percepire nel quotidiano, ma che comunque sono studiati e ben noti in geologia, sedimentologia e idrogeologia.

Attualmente il Po e tutti gli altri fiumi della pianura padana sono tenuti fermi all’interno degli argini da uno/due secoli e le aree golenali (quelle di esondazione in caso di piena) sono occupate da case e capannoni. Ogni tot di anni gli argini vengono alzati pechè il fiume, continuando a sedimentare materiali e non potendo divagare, cresce in altezza mentre tutto intorno si abbassa. Oggi in pianura padana i fiumi sono praticamente pensili, scorrono a diversi metri più in alto del terreno, questo crea una differenza di potenziale enorme, potenzialmente devastante, che cresce di anno in anno.

Fino a qualche giorno fa si sentiva parlare impropriamente di siccità, oggi quella definizione suona ridicola e infatti lo era.

Nella foto, in lontananza, si vedono cime montuose innevate; era proprio la neve (quando c’era) ad alimentare i fiumi durante la primavera-estate, sciogliendosi.

Il deficit idrico verificatosi di recente nei fiumi delle pianure del nord, non è stato dovuto alle minori precipitazioni annue, così come le alluvioni non sono dovute a un loro aumento, ma a mutate condizioni climatiche.

Oramai da anni si registra una estremizzazione dei fenomeni atmosferici, “bombe d’acqua”, cicloni mediterranei etc. etc.
Questi fenomeni sono legati all’aumento della temperatura globale che innesca fenomeni parossistici dovuti a scambi termici sempre più elevati. Anche la quantità di vapore acqueo nell’aria aumenta con l’aumentare della temperatura.

A Bologna esiste un quartiere che si chiama Navile, lì fino a poche decine di anni fa c’era un porto fluviale e diversi canali navigabili. Oggi del porto è rimasto solo il nome del quartiere e i canali sono stati tombati (coperti) e oggi scorrono sotto la città.

Non è detto che il regime idrico previsto per quei canali che oggi scorrono sotto Bologna, ma anche sotto Genova, Matera e in mezza Italia, vadano bene per le nuove condizioni. Stesso ragionamento vale per le caditoie cittadine dell’acqua e tutto quello che è stato fatto quasi un secolo fa.

Non è sufficiente dare la colpa alla cattiva manutenzione, perché questo è vero solo in parte.
Oggi i problemi hanno cause e nomi diversi, sono complessi, di non facile soluzione e ancor meno accettazione. Certamente la soluzione non è trattare il tutto come fosse un’emergenza, soprattutto perché in Italia i politici ci hanno sguazzato nell’emergenza, per loro è come la manna dal cielo.

Bisogna guardare in faccia la realtà e cambiare radicalmente strada ma nella situazione in cui ci troviamo, tra incapacità gestionale e politica, vincoli di spesa e religione del profitto, dubito che ci riusciremo.
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Narodav
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da Narodav »

wilcoyote ha scritto: 19 mag 2023, 10:14 Bisogna guardare in faccia la realtà e cambiare radicalmente strada ma nella situazione in cui ci troviamo, tra incapacità gestionale e politica, vincoli di spesa e religione del profitto, dubito che ci riusciremo.
Qualche studio per una soluzione rapida e' stato gia' portato avanti, e potenzialmente in atto in questo momento.
https://journals.sagepub.com/doi/full/1 ... 0212459127#
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finestraweb
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da finestraweb »

wilcoyote ha scritto: 19 mag 2023, 10:14 FB_IMG_1684483737318.jpg
[....]
A Bologna esiste un quartiere che si chiama Navile, lì fino a poche decine di anni fa c’era un porto fluviale e diversi canali navigabili. Oggi del porto è rimasto solo il nome del quartiere e i canali sono stati tombati (coperti) e oggi scorrono sotto la città.

Non è detto che il regime idrico previsto per quei canali che oggi scorrono sotto Bologna, ma anche sotto Genova, Matera e in mezza Italia, vadano bene per le nuove condizioni. Stesso ragionamento vale per le caditoie cittadine dell’acqua e tutto quello che è stato fatto quasi un secolo fa.

Non è sufficiente dare la colpa alla cattiva manutenzione, perché questo è vero solo in parte.
Oggi i problemi hanno cause e nomi diversi, sono complessi, di non facile soluzione e ancor meno accettazione. Certamente la soluzione non è trattare il tutto come fosse un’emergenza, soprattutto perché in Italia i politici ci hanno sguazzato nell’emergenza, per loro è come la manna dal cielo.

Bisogna guardare in faccia la realtà e cambiare radicalmente strada ma nella situazione in cui ci troviamo, tra incapacità gestionale e politica, vincoli di spesa e religione del profitto, dubito che ci riusciremo.
Il clima è cambiato, come riporti/scrivi, bisogna tenerne conto nell'urbanizzazione.
Lo si fa? No.
Si dà la colpa al cambiamento climatico, come fosse un emergenza, si invoca la transizione energetica come unico rimedio possibile, si dice che "bisogna fare presto", ma è già tardi: ogni azione di oggi che diminuisce le immissioni di carbonio nell'atmosfera avrà conseguenze sul clima tra decenni.
Non paghi di ciò, si spinge su una elettrificazione che consuma energia prodotta ancora in gran parte, dipende dalle nazioni, da fonti di carbonio: come se ricaricare il monopattino elettrico, fosse un'azione che fa bene al pianeta. Andate in bici, pedalando, piuttosto.
Non solo, ma si potrebbero piantare alberi o proteggere, pagando le nazioni che le ospitano, i polmoni verdi ancora esistenti sul pianeta (l'Amazzonia), al contrario sempre più disboscata con incendi nell'indifferenza generale, a partire dai governanti.
Quello che non è tardi da fare, è di creare opere che possano smaltire, all'occorrenza, le eccezionali portate causate da eccezionali eventi climatici, sempre meno eccezionali, nonché incamerare per l'agricoltura le piogge per i periodi di siccità.
Narodav ha scritto: 22 mag 2023, 15:51
wilcoyote ha scritto: 19 mag 2023, 10:14 Bisogna guardare in faccia la realtà e cambiare radicalmente strada ma nella situazione in cui ci troviamo, tra incapacità gestionale e politica, vincoli di spesa e religione del profitto, dubito che ci riusciremo.
Qualche studio per una soluzione rapida e' stato gia' portato avanti, e potenzialmente in atto in questo momento.
https://journals.sagepub.com/doi/full/1 ... 0212459127#
Da non trascurare la diminuzione di risorse richieste a livello mondiale a seguito dell'attuazione della soluzione in oggetto.
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da DaniLao »

Passando per un talk show, ieri sera, ho visto un tipo con la bava alla bocca che gridava ad una tipa più compunta come il cambiamento climatico fosse un falso antiscientifico.
Da quel che si poteva trar fuori da schiamazzi e grugniti le cause di ogni (male e) alluvione sarebbero da individuare nella sostituzione etnica, macchinazioni di soros o degli alieni.
E, insomma, pare questo sia l’approccio embedded della maggioranza di governo
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da Trash »

Eddai Daniele!!!
anche sulle alluvioni tiri in ballo il governo? siamo ancora al "piove governo ladro?
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da DaniLao »

Lo ammetto senza problemi: sono di parte.
Però è anche vero come tutti quelli che sostengano che il riscaldamento climatico sia un falso si trovino da quella parte.

Come sono tutti lì quelli che pensano che esista un’etnia italiana.

Insomma, invitano il matto a fare alle sassate, Walter, non è colpa mia
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da Trash »

Io credo invece che sia solo un problema di neuroni, trasversale al credo politico.
Anzi, non riesco a capacitarmi di come sia possibile che una persona che in qualche modo ha una visibilità pubblica se ne esca con assurdità che non stanno né in cielo né in terra...e questo vale per entrambe le fazioni, a partire da Ignazio con Via Rasella fino alla Schlein con l'armocromista.
Si dice che " il potere dà alla testa" ed è vero ma con un accezione completamente diversa.
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da DaniLao »

Sono due cose molto, molto distanti.
Non mi riesce vederle sullo stesso piano
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Re: Breve trattato sulle alluvioni

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Se parti dal presupposto che prima di parlare ci si dovrebbe rendere conto del contesto, della posizione e di quello che si dice, non sono così distanti.
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Breve trattato sulle alluvioni

Messaggio da DaniLao »

Insisto, puoi andare anche a farti arricciare i peli pubici dalla parrucchiera del sultano del Brunei: sono affari tuoi.
La storia della banda musicale riguarda invece più persone e in maniera più bruttina.
Anche noi tutti, attualmente, già che ignazio sta dove sta
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