Di seguito un breve stralcio della postfazione dell'edizione italiana di Sellerio: "Dovlatov, pur nella sua posizione di esule, di quasi dissidente, ha voluto sottolineare come l'appartenenza ad un "noi" fosse anche l'affermazione del proprio essere "altri". Dietro questa parola si cela un innegabile amore per il suo paese, per quella Russia sovietica, bistrattata dalla Storia a da uno stuolo di suoi autorevoli colleghi, verso la quale - a dispetto di ogni recriminazione - prevale la nostalgia"

Inviato dal mio MYA-L11 utilizzando Tapatalk