Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
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Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Scrivo di getto questo post mentre le votazioni sono ancora in corso, ma già si sa il risultato ormai.
Primo: nemmeno io mi aspettavo un fiasco del genere. Questo risultato è il frutto di una lunga strategia di "svuotamento" totale.
Si farebbe presto a dire che l'italiano è un incivile, un qualunquista, eccetera. Nondimeno è vero: ma il problema è che, in aggiunta alla sua natura indolente, chi voleva un atteggiamento di segno opposto non ha fatto nulla per evitare questo declino morale totale.
Non ricordo chi disse: "ora, nessuno può fare riforme ultraliberiste meglio della sinistra". In questi ultimi decenni, il rimasuglio di quella che una volta era la sinistra è stato silente oppure complice nello smantellare sanità, welfare, diritti sul lavoro. Non è un caso che il primo e l'ultimo atto dello smantellamento di questi ultimi (Pacchetto Treu e Jobs Act renziano) siano dei prodotti di centrosinistra, dato che in caso di iniziativa di destra ci sarebbe stato un riflesso pavloviano. Invece è bastato far fare le riforme a dei "riformisti senza cravatta" come Renzi. Qualche mugugno ma nulla di più. Strategia perfetta.
Per quanto riguarda la "sinistra" vera e propria, ovvero la frazione della frazione rimasta, essa, invece di lottare con le unghie e con i denti per difendere le conquiste sociali ottenute con il sangue in passato, è stata sottoposta a un brainwashing di tipo USA. Solo diritti civili di minoranze, niente diritti delle masse.
E infatti questa tendenza si è vista anche al referendum. Oltre alla censura totale da parte degli organi di stampa governativi, non è che i promotori si siano sprecati più di tanto per promuoverlo. Sembra quasi come se lo scopo fosse di dire: "ecco, vedete? Noi il referendum lo abbiamo fatto, poi non è colpa nostra se fallisce".
Ma, soprattutto, in mezzo c'era il referendum sulla cittadinanza, con la proposta ingiustissima (a mio parere) di ridurre a 5 anni l'ottenimento. Abbiamo masse di "cittadini europei" che con le cittadinanze hanno fatto mostra di pulirsi il popò: Svezia, Francia, UK, Germania e ora noi. Eppure è stato presentato un quesito inaccettabile: 5 anni, senza requisito alcuno. Una proposta di riduzione degli anni si poteva pure fare, ma con criteri progressivi, con requisiti stringenti in tema di condotta legale, e soprattutto con un referendum separato.
Invece anche questa volta la "sinistra" (ormai non so più come definirla) ha preferito puntare solo sul quel tema. I primi manifestini della CGIL riportavano solo "Sì alla cittadinanza", senza citare quelli sul lavoro. In rete ho letto diversi articoli e posso affermare con certezza che il 70% - 80% erano incentrati solo sul referendum sulla cittadinanza. Del resto è stato Più Europa, partitino votato all'iperliberismo più radicale, a infilare , sogghighando, la bomba sotto il tappeto.
Il finale? Non poteva che essere ovvio. Censura, strategie occulte, sfiducia hanno fatto il resto. Eppure gli italiani non sono totalmente idioti: per l'acqua pubblica avevano votato sì, e in massa. Che ha fatto la "sinistra" per far applicare il verdetto popolare? Nulla. Anzi, ha aperto le porte alle multiutility (tradotto: pizzo all'americana).
Insomma: se è vero che gli italiani sono andati al mare, molti hanno preso questa tornata referendaria come una presa per i fondelli. Magari a ragione, magari a torto, ma c'erano fondati motivi per questo comportamento.
E ora che succede? I più direbbero "niente, non cambia nulla". Cambia eccome. Questa sconfitta del referendum sul lavoro è una vittoria epocale per l'ultraliberismo e una spinta a spingere ulteriormente l'acceleratore sulla distruzione di ciò che è rimasto. Quelle che dall' Europa vengono chiamate "riforme".
Continuerà l'esodo inarrestabile dei nostri ragazzi, arriveranno altri disperati ad aumentare l'offerta e ridurre i salari. Avremo un' Italia con una società americanizzata: disgregata, con una massa di miserabili (indigeni e stranieri) in lotta per un tozzo di pane, tutto privatizzato, ospedali, pensioni, tutto in mano ai Grandi Estorsori. Con l'ulteriore scusa della "guerra permanente" verso cui andiamo a tappe forzate.
Senza contare che c'è già chi parla di eliminare i referendum, dopo averli intenzionalmente depotenziati con tattiche tipiche di quelle che Falcone chiamava "menti raffinatissime".
Questo è il futuro nerissimo che ci aspetta, dove fra un pò, delle conquiste sociali che hanno caratterizzato il secolo scorso, non rimarrà più, forse, nemmeno il ricordo sui libri di storia.
Primo: nemmeno io mi aspettavo un fiasco del genere. Questo risultato è il frutto di una lunga strategia di "svuotamento" totale.
Si farebbe presto a dire che l'italiano è un incivile, un qualunquista, eccetera. Nondimeno è vero: ma il problema è che, in aggiunta alla sua natura indolente, chi voleva un atteggiamento di segno opposto non ha fatto nulla per evitare questo declino morale totale.
Non ricordo chi disse: "ora, nessuno può fare riforme ultraliberiste meglio della sinistra". In questi ultimi decenni, il rimasuglio di quella che una volta era la sinistra è stato silente oppure complice nello smantellare sanità, welfare, diritti sul lavoro. Non è un caso che il primo e l'ultimo atto dello smantellamento di questi ultimi (Pacchetto Treu e Jobs Act renziano) siano dei prodotti di centrosinistra, dato che in caso di iniziativa di destra ci sarebbe stato un riflesso pavloviano. Invece è bastato far fare le riforme a dei "riformisti senza cravatta" come Renzi. Qualche mugugno ma nulla di più. Strategia perfetta.
Per quanto riguarda la "sinistra" vera e propria, ovvero la frazione della frazione rimasta, essa, invece di lottare con le unghie e con i denti per difendere le conquiste sociali ottenute con il sangue in passato, è stata sottoposta a un brainwashing di tipo USA. Solo diritti civili di minoranze, niente diritti delle masse.
E infatti questa tendenza si è vista anche al referendum. Oltre alla censura totale da parte degli organi di stampa governativi, non è che i promotori si siano sprecati più di tanto per promuoverlo. Sembra quasi come se lo scopo fosse di dire: "ecco, vedete? Noi il referendum lo abbiamo fatto, poi non è colpa nostra se fallisce".
Ma, soprattutto, in mezzo c'era il referendum sulla cittadinanza, con la proposta ingiustissima (a mio parere) di ridurre a 5 anni l'ottenimento. Abbiamo masse di "cittadini europei" che con le cittadinanze hanno fatto mostra di pulirsi il popò: Svezia, Francia, UK, Germania e ora noi. Eppure è stato presentato un quesito inaccettabile: 5 anni, senza requisito alcuno. Una proposta di riduzione degli anni si poteva pure fare, ma con criteri progressivi, con requisiti stringenti in tema di condotta legale, e soprattutto con un referendum separato.
Invece anche questa volta la "sinistra" (ormai non so più come definirla) ha preferito puntare solo sul quel tema. I primi manifestini della CGIL riportavano solo "Sì alla cittadinanza", senza citare quelli sul lavoro. In rete ho letto diversi articoli e posso affermare con certezza che il 70% - 80% erano incentrati solo sul referendum sulla cittadinanza. Del resto è stato Più Europa, partitino votato all'iperliberismo più radicale, a infilare , sogghighando, la bomba sotto il tappeto.
Il finale? Non poteva che essere ovvio. Censura, strategie occulte, sfiducia hanno fatto il resto. Eppure gli italiani non sono totalmente idioti: per l'acqua pubblica avevano votato sì, e in massa. Che ha fatto la "sinistra" per far applicare il verdetto popolare? Nulla. Anzi, ha aperto le porte alle multiutility (tradotto: pizzo all'americana).
Insomma: se è vero che gli italiani sono andati al mare, molti hanno preso questa tornata referendaria come una presa per i fondelli. Magari a ragione, magari a torto, ma c'erano fondati motivi per questo comportamento.
E ora che succede? I più direbbero "niente, non cambia nulla". Cambia eccome. Questa sconfitta del referendum sul lavoro è una vittoria epocale per l'ultraliberismo e una spinta a spingere ulteriormente l'acceleratore sulla distruzione di ciò che è rimasto. Quelle che dall' Europa vengono chiamate "riforme".
Continuerà l'esodo inarrestabile dei nostri ragazzi, arriveranno altri disperati ad aumentare l'offerta e ridurre i salari. Avremo un' Italia con una società americanizzata: disgregata, con una massa di miserabili (indigeni e stranieri) in lotta per un tozzo di pane, tutto privatizzato, ospedali, pensioni, tutto in mano ai Grandi Estorsori. Con l'ulteriore scusa della "guerra permanente" verso cui andiamo a tappe forzate.
Senza contare che c'è già chi parla di eliminare i referendum, dopo averli intenzionalmente depotenziati con tattiche tipiche di quelle che Falcone chiamava "menti raffinatissime".
Questo è il futuro nerissimo che ci aspetta, dove fra un pò, delle conquiste sociali che hanno caratterizzato il secolo scorso, non rimarrà più, forse, nemmeno il ricordo sui libri di storia.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
D'accordissimo sulle premesse e la poca opportunità della scheda sulla cittadinanza.
Dalle mie parti una certa informazione c'è stata. Molto volantinaggio, soprattutto.
I motivi per ritenersi sfiduciati e astenersi ci sono. però ormai sono anni, basta. Quanto ci vuoi rimanere sfiduciato? Io stesso in passato ho saltato qualche votazione.
Levare il quorum. Se il settanta percento non va a votare ha torto il settanta percento. Passa qualcosa che non piace? Amen.
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Dalle mie parti una certa informazione c'è stata. Molto volantinaggio, soprattutto.
I motivi per ritenersi sfiduciati e astenersi ci sono. però ormai sono anni, basta. Quanto ci vuoi rimanere sfiduciato? Io stesso in passato ho saltato qualche votazione.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Concordo con l'analisi di cuoccimix , ma spero in un finale diverso, spinto dal vedere mentre attraversavo un giardino vicino a casa mia, dei volontari in azione per pulirlo, togliendo anche le cicche da terra e dal prato.
La storia è fatta di cicli, da un po' ci siamo addentrati in tempi bui: non so quando e cosa dovrà ancora accadere, ma ad un certo punto si smette di scavare e si risale.
L'opposizione non ha una bussola, in Italia ed in Europa. I 4 quesiti sul lavoro sono stati promossi da un sindacato, bocciati da un altro, osteggiati da voci all'interno dell'attuale opposizione (coerentemente a quanto votato in passato), su questo perfettamente allineati all'attuale maggioranza, che ha ovviamente osteggiato i referendum.
Confermo che anche da me c'è stato volantinaggio: certo, a promuovere il referendum c'era solo chi ha proposto quelli sul lavoro.
Per quello della cittadinanza, non mi scandalizzo: bastava votare no ed il 40% dei votanti l'ha fatto.
Guardiamo comunque un dato: il 30% dell'elettorato è andato a votare, su un referendum silenziato.
A votare per il sindaco va il 50%......
La storia è fatta di cicli, da un po' ci siamo addentrati in tempi bui: non so quando e cosa dovrà ancora accadere, ma ad un certo punto si smette di scavare e si risale.
L'opposizione non ha una bussola, in Italia ed in Europa. I 4 quesiti sul lavoro sono stati promossi da un sindacato, bocciati da un altro, osteggiati da voci all'interno dell'attuale opposizione (coerentemente a quanto votato in passato), su questo perfettamente allineati all'attuale maggioranza, che ha ovviamente osteggiato i referendum.
Confermo che anche da me c'è stato volantinaggio: certo, a promuovere il referendum c'era solo chi ha proposto quelli sul lavoro.
Per quello della cittadinanza, non mi scandalizzo: bastava votare no ed il 40% dei votanti l'ha fatto.
Guardiamo comunque un dato: il 30% dell'elettorato è andato a votare, su un referendum silenziato.
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"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
In effetti è persino tanto il 30%. E' stato un referendum censurato fino all'ultimo, senza che peraltro il PD si agitasse più di tanto.finestraweb ha scritto: 9 giu 2025, 17:20 Confermo che anche da me c'è stato volantinaggio: certo, a promuovere il referendum c'era solo chi ha proposto quelli sul lavoro.
Per quello della cittadinanza, non mi scandalizzo: bastava votare no ed il 40% dei votanti l'ha fatto.
Guardiamo comunque un dato: il 30% dell'elettorato è andato a votare, su un referendum silenziato.
In pratica, anche troppo per una messinscena (su 4 argomenti che erano invece serissimi).
Volantinaggio, visto solo l'ultimo giorno in forma di un volantino sotto la spazzola della macchina. Nemmeno l'ho letto. Io ho ormai lontani ricordi in cui per una tornata elettorale o un referendum si faceva una cagnara incredibile già mesi prima.
Il fatto che nessuno lo abbia spinto (e che sia stato infilato il pasticcino avvelenato del 5o quesito), fornisce, purtroppo, ulteriore credito a chi riteneva che fosse, appunto, un teatrino.
Il problema è che di qui a breve ci saranno , a questo punto, ulteriori riforme che metteranno la parola "fine" a sanità universale e pensioni. Era un teatrino, ma era un teatrino importante.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Io ho strappato la scheda elettorale dopo le ultime elezioni politiche, quando i "contro" non si sono uniti perchè ovviamente miravano alla poltrona in parlamento.
Già che questo referendum sia stato proposto, interamente o parzialmente dalla cgil e da quell'infame di Landini, mi faceva venire i conati di vomito.
Qui c'è stato il volantinaggio e ogni volta che mi hanno fermato per darmi un volantino ho dovuto reprimere la voglia di mandarli a quel paese.
Dov'era la cgil quando i lavoratori che decidevano di non iniettarsi la merda genica venivano mandati a casa senza stipendio? Mentre la feccia vivente Landini faceva da incularella, come si dice da queste parti, con il criminale internazionale Draghi?
Questo referendum censurato? Ne hanno parlato persino i canali di regime, altro che censurato.
Il 15 giugno prossimo scade il termine della raccolta firme per promuovere un referendum che elimina l'obbligo dei 600 vaccini ai bambini, legge della feccia vivente lorenzin (la quale ha i figli in Svizzera, così evitano i 600 vaccini): censura totale. Non ne parla anima viva tranne byoblu e qualche canale Telegram.
L'anno scorso c'era la raccolta firme per promuovere un referendum che chiedesse lo stop di invio armi ai nazisti ucraini, oltretutto prassi totalmente anticostituzionale (anche se si è visto chiaramente per cosa viene usata la costituzione): censura totale.
Anche in quel caso la cgil, come tutti gli altri, era in giro a raccogliere consensi e grana con il tesseramento.
Tralascio la mia opinione sugli italioti perchè è l'estremo di quello che ha scritto in alto cuoccimix.
Aggiungo solo che presto si riderà, amaramente, ma si riderà. E parlo della situazione generale, non di questo o di quel fatto.
Già che questo referendum sia stato proposto, interamente o parzialmente dalla cgil e da quell'infame di Landini, mi faceva venire i conati di vomito.
Qui c'è stato il volantinaggio e ogni volta che mi hanno fermato per darmi un volantino ho dovuto reprimere la voglia di mandarli a quel paese.
Dov'era la cgil quando i lavoratori che decidevano di non iniettarsi la merda genica venivano mandati a casa senza stipendio? Mentre la feccia vivente Landini faceva da incularella, come si dice da queste parti, con il criminale internazionale Draghi?
Questo referendum censurato? Ne hanno parlato persino i canali di regime, altro che censurato.
Il 15 giugno prossimo scade il termine della raccolta firme per promuovere un referendum che elimina l'obbligo dei 600 vaccini ai bambini, legge della feccia vivente lorenzin (la quale ha i figli in Svizzera, così evitano i 600 vaccini): censura totale. Non ne parla anima viva tranne byoblu e qualche canale Telegram.
L'anno scorso c'era la raccolta firme per promuovere un referendum che chiedesse lo stop di invio armi ai nazisti ucraini, oltretutto prassi totalmente anticostituzionale (anche se si è visto chiaramente per cosa viene usata la costituzione): censura totale.
Anche in quel caso la cgil, come tutti gli altri, era in giro a raccogliere consensi e grana con il tesseramento.
Tralascio la mia opinione sugli italioti perchè è l'estremo di quello che ha scritto in alto cuoccimix.
Aggiungo solo che presto si riderà, amaramente, ma si riderà. E parlo della situazione generale, non di questo o di quel fatto.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Io sono pure andato a rifare l’ennesima tessera elettorale.
Nel momento che ritrovassi tutte quelle che ho perso avrei posto per votare per i prossimi 6/7mila anni.
Ciò non di meno, di queste lune e con questi fasci, non è detto ci ricapiterà così spesso di votare: lascerò questa pesante eredità ai figliuoli
Nel momento che ritrovassi tutte quelle che ho perso avrei posto per votare per i prossimi 6/7mila anni.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Non so se chi l'ha scritto era serio, ma pare che il quinto quesito sia stato messo proprio per trainare gli altri 4, in quanto aveva una valenza più trasversale (hanno scritto).cuoccimix ha scritto: 9 giu 2025, 18:14 [...]
Il fatto che nessuno lo abbia spinto (e che sia stato infilato il pasticcino avvelenato del 5o quesito), fornisce, purtroppo, ulteriore credito a chi riteneva che fosse, appunto, un teatrino.
[... ]
Ed infatti c'è stato stupore per il 40% di no a quel quesito.
Ecco, se quanto riportato fosse vero, sarebbe sintomo di ignoranza.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
finestraweb ha scritto: 10 giu 2025, 18:16 Non so se chi l'ha scritto era serio, ma pare che il quinto quesito sia stato messo proprio per trainare gli altri 4, in quanto aveva una valenza più trasversale (hanno scritto).
Ed infatti c'è stato stupore per il 40% di no a quel quesito.
Sì, ho sentito. Per la serie: ci sono, o ci fanno?
Io credo entrambe le cose. Teoricamente non sarebbe possibile, ma loro ci riescono.
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Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
”vale più un cuore puro e un cazzo dritto
d'ogni pensiero debole, piagnone contro
comunque sempre e solo insoddisfatto
- il mondo non vi piace: arruolatevi!
- il mondo non vi piace: arruolatevi!
siamo casi difficili, tra chirurgie e analgesici
residui complicati, d'infauste ideologie
psico-sociali estetiche, religioso-politiche
vivi di vaccini, trapianti e molti molto buoni sentimenti
dove qualcuno muore di lamentele e stenti
qualcuno ingrassa, s'accarezza il ventre
se s'azzoppa l'incassa, se cade si rialza
dolorante e dritto
dolorante e dritto
anima pura che stai lassù in montagna
la vita è un falso piano non un palo di cuccagna
anima dolce che stai tra i cottonfiock
metti i piedi per terra sentirai che elettroshock
anima bella che giochi la tua pelle
il prezzo va alle stelle dovrai pagarlo Tu
anima forte che cerchi miglior sorte
la forza è qualità e viene giudicata
per quel che fa o non fa
per quel che fa o non fa”
d'ogni pensiero debole, piagnone contro
comunque sempre e solo insoddisfatto
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Per me, questa sarebbe la seconda o terza tessera elettorale che butto via. E pensare che la prima era piena di timbri.DaniLao ha scritto: 10 giu 2025, 13:06 Io sono pure andato a rifare l’ennesima tessera elettorale.
Nel momento che ritrovassi tutte quelle che ho perso avrei posto per votare per i prossimi 6/7mila anni.
Ciò non di meno, di queste lune e con questi fasci, non è detto ci ricapiterà così spesso di votare: lascerò questa pesante eredità ai figliuoli