Su Genova: sono Stato io
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Su Genova: sono Stato io
Un bel commento sullo sciacallaggio politico (della politica dei politicanti da quattro soldi) montato rapidamente sul disastro di Genova:
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/ ... P1-S2.4-T2
Non so se l'articolo è in chiaro, comunque riporto il testo:
Genova, se lo scarico delle responsabilità è un gioco al massacro
16 AGOSTO 2018
Lega e Cinque stelle divisi nel ricercare il colpevole della tragedia del ponte Morandi. E allora mi autodenuncio: sono Stato io
DI LUCA BOTTURA
Pochi minuti dopo il disastro di Genova, il leghista Alberto Bagnai, presidente della Commissione Finanze del Senato, twittava felice: "Austerità". Individuava cioè nei governi tecnici i colpevoli della strage, additandoli alla sua corte con la bava alla bocca. Sembrava solo la fuga in avanti di un estremista abituale, ma rappresentava l'antipasto del doppio binario che l'intera maggioranza avrebbe percorso a velocità crescente. Poco dopo, intervistato a Radio Rai, il ministro Toninelli faceva propria, orecchiandola, una teoria avanzata da uno studio ben più approfondito di Milena Gabanelli e individuava, tra i problemi, "i Tir polacchi sovraccarichi perché la loro cultura è diversa dalla nostra". Un fricandò giallobruno che partiva da un dato vero - manca, a tutti i livelli, un controllo delle strade e del territorio - identificando un responsabile altro da noi su base etnica. L'invasore.
Pareva chiaro da subito come l'ossessione fosse quella di allontanare sospetti che nessuno dotato di senno poteva covare, ancorché - come sarebbe risultato poi - i grillini serbassero nell'armadio lo scheletro della Gronda autostradale che forse avrebbe allungato la vita al Ponte Morandi. E che combatterono in nome del loro tradizionale "no tutto", tipico di una democrazia condominiale basata su litigiosità e inerzia. Ma col passare delle ore la strategia si raffinava e da difensiva si spostava verso la ricerca del lucro. Ecco allora Salvini procedere dietro al corteo funebre gettando mortaretti sovranisti di bassa propaganda.
Pretendere da Bruxelles, sempre a petto e mascella in fuori, poderosi sforamenti del deficit "per mettere in sicurezza le strade con un grandioso Piano Marshall". Ribaltando oltre confine le colpe di un Paese che ogni anno produce 180 miliardi di nero. Soldi che gli italiani (elettori) rubano ad altri italiani. Recuperando un decimo dei quali potremmo farle di platino, le autostrade.
Ecco, soprattutto, Luigi Di Maio. Impegnato da una parte a respingere accuse inesistenti ("Se volete dare la colpa al Movimento del ponte crollato...") e dall'altra a trasformarsi in magistratura inquirente contro i soliti nemici in nome comune: Autostrade per l'Italia (che certo non se la passa bene: ma devono dirlo i giudici) e, naturalmente, i "giornaloni" che le avrebbero protette perché foraggiati dalle medesime.
Dovrebbe esserci un limite all'avvelenamento dei pozzi per scopi di becera speculazione, comodamente protetti dall'immunità parlamentare. Ma siccome l'ansia vendicativa del governo rischia di diventare una slavina, che già sparge la calce viva della bassa politica su decine di vittime, facciamo che ho trovato qualcuno a cui dare la colpa e lo immolerò per tacitare il giochino al massacro.
Sono Stato io. Sono Stato io, che pago le tasse ma non metto le mani addosso a chi non lo fa.
Sono Stato io, che con (almeno) quattro regioni nelle mani delle mafie non sono in piazza tutti i giorni a chiedere giustizia.
Sono Stato io, che appartengo a un'area politica sospesa tra complessi di superiorità e rassegnazione ai "barbari" che arrivano.
Sono Stato io, che ho assistito impotente alla mutazione di parte di quell'area politica nella parodia malriuscita della Casaleggio Associati.
Sono Stato io, che tollero il crollo dei servizi per tutti perché qualcuno posso ancora pagarmelo in privato.
Sono Stato io, che prendo la macchina anche per fare 100 metri e chiedo a gran voce più ferrovie.
Sono Stato io, che d'istinto penso alle linee merci come soluzione, pure quella tra Torino e Lione, ma non mi arrischio a scriverlo per paura di finire nel mirino. È capitato persino a quel brav'uomo di Gian Carlo Caselli.
Sono Stato io, che non ho il coraggio di mettere in relazione, per analizzare il baratro della nostra coscienza civile, le parole degli abitanti di San Luca ieri ("La 'ndrangheta non è qui, è a Roma") con quelle di Grillo ("La mafia non strangola, lo Stato sì") e di Di Maio ("Nella terra dei fuochi lo Stato ha fatto più danni della camorra").
Sono Stato io, che ho camminato di fianco ai Robespierre perché di fronte c'era Berlusconi, e ho permesso loro di diventare giustizieri da palcoscenico nel nome di quelli che Berlusconi l'hanno sempre votato. E ora si sono scelti un altro omino forte. Pure questo spesso in mutande.
Sono Stato io, che mi vergogno di essere rappresentato da certa gente, dalla loro micragna espressiva e intellettuale, dalla speculazione che mettono in atto anche di fronte a tragedie immani, dall'impreparazione patente e aggressiva che grondano da ogni poro, ma non ho la benché minima idea di come si possa uscire da questo sequestro emotivo cui il mio popolo si è consegnato festante.
Sono Stato io.
Adesso mettetevi a cercare chi è stato a Genova. Una volta tanto in silenzio, se vi riesce.
Perché siete Stato anche voi.
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/ ... P1-S2.4-T2
Non so se l'articolo è in chiaro, comunque riporto il testo:
Genova, se lo scarico delle responsabilità è un gioco al massacro
16 AGOSTO 2018
Lega e Cinque stelle divisi nel ricercare il colpevole della tragedia del ponte Morandi. E allora mi autodenuncio: sono Stato io
DI LUCA BOTTURA
Pochi minuti dopo il disastro di Genova, il leghista Alberto Bagnai, presidente della Commissione Finanze del Senato, twittava felice: "Austerità". Individuava cioè nei governi tecnici i colpevoli della strage, additandoli alla sua corte con la bava alla bocca. Sembrava solo la fuga in avanti di un estremista abituale, ma rappresentava l'antipasto del doppio binario che l'intera maggioranza avrebbe percorso a velocità crescente. Poco dopo, intervistato a Radio Rai, il ministro Toninelli faceva propria, orecchiandola, una teoria avanzata da uno studio ben più approfondito di Milena Gabanelli e individuava, tra i problemi, "i Tir polacchi sovraccarichi perché la loro cultura è diversa dalla nostra". Un fricandò giallobruno che partiva da un dato vero - manca, a tutti i livelli, un controllo delle strade e del territorio - identificando un responsabile altro da noi su base etnica. L'invasore.
Pareva chiaro da subito come l'ossessione fosse quella di allontanare sospetti che nessuno dotato di senno poteva covare, ancorché - come sarebbe risultato poi - i grillini serbassero nell'armadio lo scheletro della Gronda autostradale che forse avrebbe allungato la vita al Ponte Morandi. E che combatterono in nome del loro tradizionale "no tutto", tipico di una democrazia condominiale basata su litigiosità e inerzia. Ma col passare delle ore la strategia si raffinava e da difensiva si spostava verso la ricerca del lucro. Ecco allora Salvini procedere dietro al corteo funebre gettando mortaretti sovranisti di bassa propaganda.
Pretendere da Bruxelles, sempre a petto e mascella in fuori, poderosi sforamenti del deficit "per mettere in sicurezza le strade con un grandioso Piano Marshall". Ribaltando oltre confine le colpe di un Paese che ogni anno produce 180 miliardi di nero. Soldi che gli italiani (elettori) rubano ad altri italiani. Recuperando un decimo dei quali potremmo farle di platino, le autostrade.
Ecco, soprattutto, Luigi Di Maio. Impegnato da una parte a respingere accuse inesistenti ("Se volete dare la colpa al Movimento del ponte crollato...") e dall'altra a trasformarsi in magistratura inquirente contro i soliti nemici in nome comune: Autostrade per l'Italia (che certo non se la passa bene: ma devono dirlo i giudici) e, naturalmente, i "giornaloni" che le avrebbero protette perché foraggiati dalle medesime.
Dovrebbe esserci un limite all'avvelenamento dei pozzi per scopi di becera speculazione, comodamente protetti dall'immunità parlamentare. Ma siccome l'ansia vendicativa del governo rischia di diventare una slavina, che già sparge la calce viva della bassa politica su decine di vittime, facciamo che ho trovato qualcuno a cui dare la colpa e lo immolerò per tacitare il giochino al massacro.
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Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: Su Genova: sono Stato io
A me sembra sciacallaggio politico anche questo articolo.
- mchap
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Re: Su Genova: sono Stato io
Perchè?
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Su Genova: sono Stato io
Perché si scaglia contro ben determinati schieramenti politici e di fatto, dando la colpa a tutti, non la dà nessuno.
I contratti di concessione secretati (che sono una concausa non secondaria della tragedia) sono una porcheria partorita da gente che ha nome e cognome e "colore". Ne so qualcosa come utente abituale dell'Autostrada dei Parchi (A24 e A25), durante la cogestione S.A.R.A. - ANAS la manutenzione era puntuale, soprattutto d'inverno, il parco di mezzi antineve era imponente e adeguato anche ai periodi di maltempo eccezionale, dal 1992 (anno in cui ho iniziato la mia carriera lavorativa a Roma) al 2002 non è mai successo che ci fossero difficoltà anche con forti nevicate. Adesso, con nevicate addirittura risibili, chiudono interi tratti. Si sono verificati anche diversi incidenti mortali dovuti all'asfalto scivoloso (che in un'autostrada di montagna proprio non debbono esserci), ma la società di gestione ne è sempre uscita pulita. Dal 2000 ad oggi i pedaggi sono quasi quadruplicati, ma le strutture sono sempre più fatiscenti, nonostante i cantieri praticamente perenni (il proprietario è anche una grande impresa edile). Nemmeno i politici locali sono riusciti a sapere quali sono le clausole tra ANAS SpA (mica Repubblica Italiana) e Strada dei Parchi SpA che permetto un continuo lievitare delle tariffe molto al di sopra del tasso ufficiale di inflazione. Come ciliegina sulla torta, la mattina dopo il terremoto del 6 aprile 2009 si formarono code chilometriche alle due uscite autostradali dell'Aquila perché i casellanti pretendevano il pedaggio dai mezzi di soccorso!!!
Ci sono state proteste, occupazioni dell'autostrada (con manganellate e lacrimogeni), ma nulla è cambiato.
E questo viene a dire che la colpa è di tutti noi?
E comunque francamente mi sono scocciato di essere chiamato in causa come cittadino correo, dato che mi son beccato un paio di bruschi stop di carriera per aver sbugiardato progetti faraonici e costosi quanto inutili, facendo risparmiare allo Stato (quindi a tutti voi anche) qualcosa come 32 miliardi di lire l'anno dal 1998 al 2003, e altri miliarducci per aver smascherato le magagne dell'offerta (non) disinteressata di una nota multinazionale leader delle tecnologie di rete (ovviamente collusa coi vertici aziendali). Non ho nessun rimpianto, solo mi incazzo quando qualcuno mi dice che è "anche colpa mia".
Se in questa fogna di azienda parastatale nella quale lavoro i galantuomini ci sono e non sono pochi (ma ovviamente negletti), posso facilmente supporre che ce ne sia un'analoga percentuale, forse minoritaria ma comunque corposa, che porta avanti il Paese nonostante tutto e, a volte, persino a discapito della pace familiare.
Quindi no, non siamo tutti colpevoli.
- mchap
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Re: Su Genova: sono Stato io
Io non vi ho visto una accusa generalizzata, rivolta verso tutti. Credo che la chiave di lettura sia nella parola "stato" con la s maiuscola, lo Stato appunto, le sue classi dirigenti, il "furbismo", il giustificare e sopportare tutto da parte di chi nel suo piccolo riproduce le stesse dinamiche.
E poi c'è il fatto contingente. Dopo mesi in cui ci si è voluto far credere che i problemi fondamentali del nostro paese sono i migranti e le pensioni d'oro mettere i puntini sulle "i" non è male.
Dopotutto questo è un governo che parla di fare un ennesimo condono fiscale. Sembra che ne abbiano l'intenzione. La logica dei condoni è la stessa che porta a concessioni secretate. E' lo stesso gioco.
Quello che non va nelle dichiarazioni Salvini/DiMaio di questi giorni è il puntare il dito contro qualcuno, il dare subito in pasto all'opinione pubblica un colpevole.Tira una brutta aria. Ci trovo qualcosa di molto simile, la stessa mentalità, di quando si propongono come capri espiatori sia i migranti o i "privilegiati" andati in pensione ad una età e con una pensione consentite dalle leggi in vigore al suo tempo.
E poi c'è il fatto contingente. Dopo mesi in cui ci si è voluto far credere che i problemi fondamentali del nostro paese sono i migranti e le pensioni d'oro mettere i puntini sulle "i" non è male.
Dopotutto questo è un governo che parla di fare un ennesimo condono fiscale. Sembra che ne abbiano l'intenzione. La logica dei condoni è la stessa che porta a concessioni secretate. E' lo stesso gioco.
Quello che non va nelle dichiarazioni Salvini/DiMaio di questi giorni è il puntare il dito contro qualcuno, il dare subito in pasto all'opinione pubblica un colpevole.Tira una brutta aria. Ci trovo qualcosa di molto simile, la stessa mentalità, di quando si propongono come capri espiatori sia i migranti o i "privilegiati" andati in pensione ad una età e con una pensione consentite dalle leggi in vigore al suo tempo.
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Re: Su Genova: sono Stato io
Si questo è vero.mchap ha scritto: ↑17 ago 2018, 19:08 Io non vi ho visto una accusa generalizzata, rivolta verso tutti. Credo che la chiave di lettura sia nella parola "stato" con la s maiuscola, lo Stato appunto, le sue classi dirigenti, il "furbismo", il giustificare e sopportare tutto da parte di chi nel suo piccolo riproduce le stesse dinamiche.
E poi c'è il fatto contingente. Dopo mesi in cui ci si è voluto far credere che i problemi fondamentali del nostro paese sono i migranti e le pensioni d'oro mettere i puntini sulle "i" non è male.
Dopotutto questo è un governo che parla di fare un ennesimo condono fiscale. Sembra che ne abbiano l'intenzione. La logica dei condoni è la stessa che porta a concessioni secretate. E' lo stesso gioco.
Quello che non va nelle dichiarazioni Salvini/DiMaio di questi giorni è il puntare il dito contro qualcuno, il dare subito in pasto all'opinione pubblica un colpevole.Tira una brutta aria. Ci trovo qualcosa di molto simile, la stessa mentalità, di quando si propongono come capri espiatori sia i migranti o i "privilegiati" andati in pensione ad una età e con una pensione consentite dalle leggi in vigore al suo tempo.
Però cane un privilegiato, dai! Non si può negare!
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Re: Su Genova: sono Stato io
Anche io sono stufo di sentirmi in colpa. Abbiamo da decenni politici inetti ma è anche vero che come provano a fare qualcosa scappa fuori il comitato di pinco pallino composto da 4 gatti e si blocca tutto vedi pista dell'aeroporto di Firenze. Quando in 3 fermano 100 mila la democrazia diventa uguale alla dittatura. In URSS deviavano il corso dei fiumi senza troppe seghe mentali, cominciamo anche noi a farlo
"Niente è dimenticato, nessuno è dimenticato"
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- DaniLao
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Su Genova: sono Stato io
Precisiamo -perché un lettore distratto non abbia a credere alla propaganda Burjana- come l’ampliamento della pista di Firenze sia fermo per i ricorsi di 7 comuni (Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano e Signa) che rappresentano 400 mila abitanti (o 4 gatti).
Dall’altra parte -compagni di lotta di Burjano, per intenderci- ci sono invece la confcommercio, gli albergatori, il centrodestra e -dulcis in fundo- pippella-nardella, pronti a difendere i diritti dei cittadini dalla deriva dei summenzionati 4 (o 400mila, vabbè) gatti
Dall’altra parte -compagni di lotta di Burjano, per intenderci- ci sono invece la confcommercio, gli albergatori, il centrodestra e -dulcis in fundo- pippella-nardella, pronti a difendere i diritti dei cittadini dalla deriva dei summenzionati 4 (o 400mila, vabbè) gatti
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
- Cane
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Re: Su Genova: sono Stato io
Non conosco assolutamente la situazione, quindi chiedo: perche i comuni che hai citato sono contrari?
Aggiungo che a firenze e la zona il turismo e' importante... nel turismo, commercio, nella ricezione alberghiera, ci lavorano tante persone…
Che dicono sempre no ci sono gia' i grillini, a me bastano e avanzano...
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)