Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

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wilcoyote ha scritto: 12 apr 2023, 16:29 1: https://www.huffingtonpost.it/politica/ ... r-11801465
Se Meloni "rifiuterà parte degli aiuti agli investimenti, rinuncerà alla crescita, ai posti di lavoro, all'aumento del gettito fiscale e quindi alla riduzione del debito pubblico", il risultato sarebbero "reazioni negative dei mercati finanziari e l'aumento dei tassi di interesse sui 2.700 miliardi di euro di debito", scrive il giornalista, che chiude sottolineando: "C'è una sola speranza: Meloni non può essere così stupida".
Stupida no, incapace sì.
Sul primo punto, faccio solo notare che quanto sostenuto è vero se gli investimenti sono fatti bene.
Se i soldi chiesti sono sprecati o usati male, quanto sostenuto non è vero.
E mi risulta che quei soldi poi vadano restituiti.

Non sono economista, ma è innegabile che a seconda della fonte che leggi, si ottengono previsioni diverse.
Se non sbaglio anche Conte era riottoso a prendere alcuni denari dalla UE.

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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

Messaggio da wilcoyote »

finestraweb ha scritto: 13 apr 2023, 11:00
wilcoyote ha scritto: 12 apr 2023, 16:29 1: https://www.huffingtonpost.it/politica/ ... r-11801465
Se Meloni "rifiuterà parte degli aiuti agli investimenti, rinuncerà alla crescita, ai posti di lavoro, all'aumento del gettito fiscale e quindi alla riduzione del debito pubblico", il risultato sarebbero "reazioni negative dei mercati finanziari e l'aumento dei tassi di interesse sui 2.700 miliardi di euro di debito", scrive il giornalista, che chiude sottolineando: "C'è una sola speranza: Meloni non può essere così stupida".
Stupida no, incapace sì.
Sul primo punto, faccio solo notare che quanto sostenuto è vero se gli investimenti sono fatti bene.
Se i soldi chiesti sono sprecati o usati male, quanto sostenuto non è vero.
E mi risulta che quei soldi poi vadano restituiti.

Non sono economista, ma è innegabile che a seconda della fonte che leggi, si ottengono previsioni diverse.
Se non sbaglio anche Conte era riottoso a prendere alcuni denari dalla UE.

Imho
Sono prestiti agevolati garantiti dalla BCE e non dalla Banca d'Italia, quindi sono gravati da interessi assai inferiori a quelli che abitualmente paga l'Italia per il suo debito, inoltre non possono essere oggetto di manovre speculative, in quanto interverrebbe la BCE ("whatever it takes" lo può fare la BCE ma non la BdI); già questo è un vantaggio innegabile. Il problema è che tali fondi sono erogati sotto certe condizioni, la cui osservanza serve a garantire che non siano dilapidati inutilmente. Queste condizioni non sono state imposte ma sono il frutto di negoziazioni (Conte e Draghi), la Meloni ha chiesto una proroga della scadenza per usufrire di una tranche dei finanziamenti, gli è stata concessa ma non riesce lo stesso a fare una beata fava. Già il fatto che l'Italia possa decidere di rinunciare a tali fondi piuttosto che prenderli, pagarci gli interessi ma non farli rendere come dovrebbero e potrebbero, fa capire le che condizioni postre dalla "cattiva Europa" sono parecchio favorevoli. Tutto a maggior disonore dell'Italia e di chi gli italiani hanno messo al governo. "La pacchia è finita", ma temo che sia quella del governo fascioleghista e, di conseguenza, anche la nostra.
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

Messaggio da DaniLao »

Ma dai.
Perché impelagarsi nei doverosi controlli europei quando gli amici degli amici del governo possono guadagnare di più con temi più facili?
5 milioni per rinchiudere i migranti, quelli per il ponte sullo stretto, vedrai che pacchia…
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

Messaggio da wilcoyote »

Si può dire tutto contro Travaglio tranne che non sappia scrivere (e pungere).

“Combattenti di terra, di mare, dell’aria; fondi neri della rivoluzione e dei condoni; fratelli e sorelle d’Italia, cognati dell’Impero di Melonia e del Regno di Lollobrigidia; ascoltate! Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra Patria. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori del Fatto Quotidiano. Scendiamo in campo contro la vignetta plutocratica e reazionaria di Natangelo! La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace senza satira all’Italia, all’Europa, al mondo”. Seguono i dispacci del Signor Presidente del Consiglio, delle Loro Eccellenze il Presidente del Senato, il Ministro della Cultura e la Pregiudicata Montaruli, degli oppositori di Sua Maestà Calenda, Renzi, Boschi, Serracchiani, Malpezzi, Morani, Fornaro, il patriottico sdegno dei fucilieri del Minculpop.

Anche stavolta Natangelo è riuscito a provocare reazioni ancor più comiche (ma rivelatrici) della sua vignetta. La satira pretende intelligenza sia da chi la fa sia da chi ne fruisce. E chi non capisce una battuta – o finge, dimenticando tartufescamente le nipoti di Mubarak, le cene eleganti, le patate bollenti e le tirate contro la “dittatura del politicamente corretto” – ne moltiplica l’effetto. Il trust di cervelli che sgoverna l’Italia o finge di opporsi si straccia le vesti per una presunta “vignetta sessista contro Arianna Meloni”, sorella della premier e moglie del ministro Lollobrigida. Ma il bersaglio era il marito, il Cognato d’Italia, preso in castagna – come solo il linguaggio satirico può fare – su ben quattro circostanze: essere ministro per motivi famigliari; essersi infilato, come la prima gallina che canta, nelle maldicenze sul vero padre del figlio di una sorella d’Italia (quando avvertì i giornalisti: “Vediamo chi sarà il primo a farne il nome”); essere l’autore della sparata sul figliare contro la “sostituzione etnica”; appartenere a una (in)cultura ossessionata dall’uomo nero che ci ruba il lavoro, la roba e le donne (tutt’uno con la roba). Se il maschio nel letto fosse stato bianco anziché nero, lo sdegno si sarebbe almeno dimezzato. Ma “la satira è un punto di vista con un po’ di memoria per liberare le persone dai pregiudizi imposti dai marketing politici, culturali, economici e religiosi” (Luttazzi). E svela il punto di vista sia dell’autore sia del lettore. Infatti la figura positiva della vignetta, la moglie, viene scambiata per vittima da chi pensa che il gallo italico sia un playboy da invidiare e la donna che gli rende pan per focaccia (con un “negro”, poi) sia una puttana. Una volta si diceva: “Se non lo capisci, ti faccio un disegno”. Ma questi non capiscono neppure i disegni: d’ora in poi solo vignette con la didascalia”

Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano
21 aprile 2023


Spezzeranno le reni alla greca!
Non alla Grecia, alla greca! Myka Teladokratis. :mrgreen:
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

Messaggio da wilcoyote »

Destra e sinistra
gregge.jpg
gregge.jpg (199.97 KiB) Visto 519 volte
Rimarcare la differenza non basta mai, fin da quando Berlusconi ha iniziato ad influenzare gli italiani sulla sua inesistenza, ha aggiunto “centro” per mitigare la ripugnanza del termine destra.
E tutti a seguirlo come babbei.
Oggi vediamo la differenza, che è sempre esistita ma per trent’anni è stata nascosta.
In un colloquio riservato Meloni fa riferimento continuamente al popolo, al "voto dei cittadini", al "mandato popolare" per l’elezione diretta del Premier e Schlein, ad un certo punto esclama: “allora perché non la monarchia illuminata?”
Carlo Rossella su TV7: "C'è continuità tra Mussolini e Meloni. Dentro la Meloni c'è una componente di fascismo, che è l'autoritarismo"
A Grosseto, il sindaco di destra Vivarelli Colonna pubblica un video mentre si allena in palestra: "Dio, dammi la forza per un comunista in meno". Va be', è quello dei microchip, del 5G e dell'attacco sessista alla Schlein, tutto torna.
Intanto Meloni, che ha preso appunti sull'ascesa di Berlusconi, allunga le mani sulla RAI in modo da condizionare, ancora più di oggi, l'opinione pubblica; toglie all'opposizione anche gli spazi residui del pluralismo dell’informazione.
Infatti l'Ordine dei giornalisti e il suo collegio di disciplina fa una cosa gravissima contro la satira di Natangelo. Un'azione intimidatoria che dovrebbe preoccupare tutti i giornalisti italiani, non importa per quale giornale lavorano.
Ricordate l’esito bulgaro di Berlusconi contro Biagi, Santoro e Luttazzi?
Alla Camera il Governo ha bocciato la mozione per il ripristino di #OpzioneDonna tradendo così un impegno preso con le lavoratrici. Le donne sono una priorità di questa maggioranza di governo solo quando si tratta di rubarne i voti in campagna elettorale.
Vediamo bene che missini con il busto del Duce in salotto, vogliono riformare la costituzione antifascista scritta con il sangue dei partigiani.
Uno spettacolo raccapricciante!
Tutto apprezzato da due statisti che tutto il mondo ci invidia, Renzi e Calenda, tra quelli convinti che la differenza tra destra e sinistra non esiste più.
In tutto questo guardo il cane pastore che si confonde con le pecore, da lontano quasi indistinguibile.
Non siamo ancora pronti per un suo premierato forte.
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

Messaggio da DaniLao »

Non smetterò mai di ripeterlo ogni volta che ce ne sarà necessità: destra e sinistra politica in Italia (e nel mondo) non sono uguali.
Mi è successo di infervorarmi anche domenica a pranzo con gente che è caduta in un’uscita simile per leggerezza e generalizzazione e che s’è dovuta sorbire tutto il mio pippone.
Avevo ingollato già troppo qualunquismo e riconosco come mi sarei potuto fermare anche prima, ma ormai perseguivo anche ideali ritortivi e di rivalsa.

Però io non ho una tv.
O meglio ce l’ho ma non ci parlo e non la guardo nemmen tanto
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

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DaniLao ha scritto: 10 mag 2023, 14:30 Non smetterò mai di ripeterlo ogni volta che ce ne sarà necessità: destra e sinistra politica in Italia (e nel mondo) non sono uguali.
Mi è successo di infervorarmi anche domenica a pranzo con gente che è caduta in un’uscita simile per leggerezza e generalizzazione e che s’è dovuta sorbire tutto il mio pippone.
Avevo ingollato già troppo qualunquismo e riconosco come mi sarei potuto fermare anche prima, ma ormai perseguivo anche ideali ritortivi e di rivalsa.

Però io non ho una tv.
O meglio ce l’ho ma non ci parlo e non la guardo nemmen tanto
Io aborrisco i cosiddetti "programmi di approfondimento", per non parlare dei talk show. Putroppo un sacco di gente (compresa, ahmé, la mia metà) ne sembra addirittura dipendente.
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

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Stamattina una mia amica mi ha segnalato questo post.
Ho scritto una chiosa finale perché credo che quanto avvenuto sia tanto grave quanto emblematico.

"Sono Pasquale Tridico figlio di un padre analfabeta che, come cantava De Gregori, faceva il guardiano di mucche, non sapeva né leggere e né scrivere e che per buona parte della sua vita è stato sordomuto. Nel paese della Calabria dove siamo nati veniva considerato un ritardato.
Mentre studio, mia sorella scopre che la sindrome di mio padre è curabile, e che la mutua poteva passargli (addirittura gratis!) un apparecchio acustico. Papà ottiene la sua protesi e questo gli cambia la vita: recupera l’udito e persino la parola, anche se, per tutta la vita, parlerà come un bambino.
Ma non è finita: Un altro mio fratello, il secondo, va a studiare a Torino, dove scopre che c’è possibilità del ‘collocamento obbligatorio’ per le persone come lui; convince papà a fare domanda da bidello in una scuola di Torino. La presenta lui e papà viene assunto! Ci trasferiamo tutti.
Dai miei 15 anni, 4 mesi all’anno ho fatto vacanze-lavoro in Germania; ho fatto il lavapiatti, il lavapadelle, il cameriere, animatore e coordinatore nelle colonie estive.
Se non avessi avuto questa vita di lavoro alle spalle non mi sarei messo a studiare il reddito, non avrei desiderato realizzarlo con tanta forza. Se quando pubblicai il primo saggio scientifico, nel 2014, qualcuno mi avesse detto che cinque anni più tardi sarei stato a capo del soggetto che erogava il reddito avrei chiamato l’ambulanza per farlo ricoverare.
Sono figlio del welfare; senza stato sociale laverei le padelle in Germania!”

Pasquale Tridico è dal 2019 Presidente dell’INPS. La sua gestione in questi anni è stata virtuosa: la produttività è aumentata del 20% ed i tempi di liquidazione delle prestazioni si sono ridotti del 15%. E mai come adesso l’Istituto ha goduto di autonomia ed indipendenza.
Bene.
Qualche giorno fa il governo Meloni ha commissariato l’INPS ed ha deciso di sostituire Tridico con un uomo di propria fiducia. La colpa di Tridico…? Essere stato messo in quel posto nel 2019 dal governo presieduto da Giuseppe Conte, oggi leader del M5S.
Penso che Tridico sia stato cacciato perché è un bravo professionista, favorevole al salario minimo, senza padrini né padroni. E, soprattutto, è una mente libera. Forse per la Meloni & co questo è un problema.
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

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L’uomo lesse l’articolo del giornale e scosse la testa:
«Dilettanti!» borbottò tra sé e sé. «Stanno perdendo solo tempo!»
E aveva ragione. Dopo più di otto mesi avevano appena appena messo le mani sulle nomine della TV di stato e, adesso, stavano debolente approcciando una riduzione del potere di controllo della Corte dei Conti sul loro operato. Stavano dimostrando troppa incertezza, troppa sottomissione all’UE. Stavano perdendo troppo tempo nel tentativo di farsi accettare.
Lui dopo tre mesi aveva già eliminato i controlli sulla libertà di stampa e aveva modificato la Corte Costituzionale mettendo pesantemente mano sul potere giudiziario, indebolendolo.
Cosette da poco?
Mica tanto…
Mise anche dei pesanti vincoli alle libertà individuali appesantendo l’intolleranza verso l’omosessualità, verso le diverse etnie e le minoranze.
Per finire, e non poteva essere altrimenti, riscrisse la legge elettorale, blindando di fatto il suo potere assoluto.
La strada da percorrere era ancora lunga e il tempo stringeva, mentre loro si facevano ancora tanti scrupoli, come se avessero timore di agire, come se avessero timore di essere considerati fascisti, come se avessero timore dell’Europa. Lui, invece, aveva “tirato dritto”; e nessuno, tantomeno l’Europa, aveva mosso un dito per fermarlo.
“La biondina mi pareva più sveglia…» pensò «se va di questo passo, gli ci vorranno anni per raggiungere l’obbiettivo!»
Certo in otto mesi, lei e i suoi, avevano fatto molti proclami, avevano dato molte indicazioni: l’autonomia differenziata, la riforma costituzionale verso il presidenzialismo, la riduzione del potere del parlamento (che lui aveva già fatto da anni), ma di concrero ancora niente era cambiato.
Senza considerare il “balocco” del ponte sullo stretto che aveva dato al suo cucciolo per tenerlo buono e non facesse troppi danni.
A lei, probabilmente, pareva aver fatto chissà cosa, ma non bastava aver inasprito l’odio e l’intolleranza verso i migranti e verso chiunque manifestasse volontà di transizione di genere o altre preferenze rispetto alla rigida visione della famiglia tradizionale.
Bisognava che iniziasse a fare sul serio.
Scosse di nuovo la testa e temette che quell’occasione stesse sfumando. Doveva agire, doveva spronare la “biondina” ad essere più decisa, a tagliare i legacci che la frenavano… ad essere più “uomo” (pur essendo donna “e quindi…” pensò con un po’ di rassegnazione).
Alzò la cornetta e ordinò: «Chiamatemi il Presidente del consiglio italiano».
La voce servizievole dall’altro capo del cavo ripose: «Come desidera presidente Orban!»
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Re: Può Giorgia Meloni diventare la prossima leader della destra italiana?

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Strana gente, quelli "di sinistra".
Si svegliano quando i buoi sono usciti dal recinto: fare un alleanza "prima delle elezioni" con l'm5s??

Si scandalizzano quando "toccano loro": no, questo no, è vero. In questo sono come tutti.
Durante il covid il pluralismo dell'informazione "di Stato" è stato evidente. Cosa disse Draghi? "Col Green Pass garanzia ritrovarsi tra persone non contagiose".
Una falsità, ma dicono che sia meglio dire una bugia, se è a fin di bene: però questo lo dice una TV di regime, non chi dovrebbe fare informazione.
Dai il là al principio che poi applichi anche al racconto della guerra in Ucraina, marchiando per amico di Putin chi non dimenticava la guerra nel Donbass dal 2014 e la varietà della popolazione ucraina.
Ma finché sei d'accordo, non vedi il contrasto al dissenso, che d'altronde non è il tuo.
Finché sei d'accordo non vedi che non si contrastano le opinioni diverse, ma si denigra chi le sostiene, il che è subdolo e molto pericoloso.
Però quando tocca a te, allora ti indigni.
Poi non rinnovano il contratto a Fazio ed allora scopri il problema della pluralità dell'informazione, scopri "il regime".
L'Annunziata si dimette: "«Vi arrivo perché non condivido nulla dell’operato dell’attuale governo, né sui contenuti, né sui metodi - aggiunge -. In particolare non condivido le modalità dell’intervento sulla Rai. >>"
Parrebbe quasi sembrare che già da prima, per lavorare in Rai, si doveva condividere l'operato del governo: ora che non lo condivide più, se ne va.

Tridico è elogiato quando è silurato "dai nemici": quando è stato scelto, da M5S, non era molto apprezzato.
Tridico faceva parte del partito della spesa, mal visto dall'Europa.
La "sinistra" temeva la tenuta dei conti pubblici: "il mercato ci guarda", dicevano tutti quelli fuori dal governo, sinistra inclusa.
All'epoca fondamentale era limitare il debito, oggi pare gli euro piovano dal cielo: PNR, soldi a vagonate per alimentare la pace in Ucraina
Adesso che è silurato, elogiano lui e magari fanno un ode al reddito di cittadinanza, creazione dell'M5S ed anche dalla "sinistra" contrastato.
Che poi, quando diciamo "sinistra", chi intendiamo? PD e Sinistra Italiana: questi ultimi quelli che hanno scelto Aboubakar Soumahoro.
Cos'è più grave, parlare di "sostituzione della razza" o presentarsi in Parlamento agitando stivali sporchi di fango con una borsa della Fendi appena comprata, mentre gli stipendi ai dipendenti sono ancora da pagare?
Datevi la risposta ed avremo la conferma della distanza che c'è tra ideologia e "paese reale".

La sinistra è ben diversa dalla destra: però Renzi, ex segretario PD, afferma ed affermava che questa differenza non esiste più.
Quando il PD, che ha abolito l'articolo 18, faceva l'occhiolino al centro, l'affermazione non scandalizzava.

Se si vuole ricostruire qualcosa, dare delle pecore agli elettori di "destra" non è un buon punto di partenza: è un po' simile al gabbasisi usato da Berlusconi per definire chi non votava Forza Italia.
Inizierei a fare un po' di autocritica.
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