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La deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è aumentata di quasi il 22% tra agosto 2020 e luglio 2021, rispetto al periodo precedente, stabilendo un record negli ultimi 15 anni. Lo riporta il monitoraggio dell'Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale, secondo cui il disboscamento nella foresta pluviale più grande del mondo ha totalizzato 13.235 km2 nel periodo 2020-2021, il valore più alto dal 2005-2006 (14.286 km2).

Ovvio, con la scusa del covid stanno sterminando gli indios.

L’on Maurizio Lupi, che nel 2010 aveva già fatto parte di un “Comitato guida” per la riapertura del nucleare in Italia, in collaborazione anche con l’EDF francese, (Il nucleare per l’economia, l’ambiente e lo sviluppo, agosto 2010), ha presentato alla Camera dei deputati una mozione per proporre, di nuovo, un ritorno, improbabile e poco credibile, a costruire centrali nucleari in Italia, ovviamente di nuovo tipo: quelle di 4^ generazione che sarebbero ormai sicure, anzi green.

Chissà in quanto sarebbero pronte, peraltro...

DaniLao ha scritto: ↑19 nov 2021, 20:41 Chissà in quanto sarebbero pronte, peraltro...

Considerando che in Francia e in Finlandia ci stanno mettendo 30 anni per quelle di terza generazione, non meno di 40 anni, se non muterà troppo il quadro socio-economico e politico anche internazionali. Ma se pure inizieranno a costruirle, è probabile che fra una trentina d'anni finiranno i soldi e le altre risorse.

Il Canada sta accumulando "fallimenti" nella lotta ai cambiamenti climatici e sta registrando la "peggiore performance" dei Paesi del G7.

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/c ... 102k.shtml

Il Belgio ha annunciato la chiusura di tutte le sue centrali nucleari entro il 2025.

ale9191 ha scritto: ↑24 dic 2021, 8:03 Il Belgio ha annunciato la chiusura di tutte le sue centrali nucleari entro il 2025.

Lo credo bene. Cecché ne dicano i fautori "economici" del nucleare, i quali al di là dei problemi tecnici e ambientali sostengono che il costo del nucleare è competitivo (maddeché), l'energia elettrica prodotta dall'atomo conviene acquistarla piuttosto che produrla in casa, tanto non si rientrerà mai dei costi. Lasciamo che ci pensino i francesi con la loro gradeur.

Dopo il Belgio, oggi la Germania spegnerà altre tre centrali nucleari. Con la fine del 2021, l’addio al nucleare di Berlino entra nella penultima fase. Gli ultimi sei stabilimenti saranno chiusi entro il 2022

Dopo Germania, Spagna ed Austria anche il Lussemburgo esprime il suo dissenso verso la decisione della Commissione Ue di includere il nucleare (e il gas) tra le fonti meritevoli di ricevere sostegni finanziari in funzione dalla transizione verde.

L’inclusione del nucleare è fortemente sostenuta dalla Francia che sull’atomo ha sempre investito molto. Il 70% dell’energia consumato nel paese deriva dalle sue centrali nucleari. Parigi deve però sopportare costi nell’ordine dei 50 miliardi di euro per procedere all’ammodernamento degli impianti, alcuni obsoleti e che proprio in questi giorni stanno dando diversi problemi. L’Italia sinora non ha preso posizione.

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