Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
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- wilcoyote
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Ho letto due articoli che parlano dello scrittore russo Viktor Erofeev, qualcuno lo conosce?
Da questo breve articolo, sembra interessante: “Se con un russo si può trattare, con la Russia non ti metterai mai d'accordo”
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- ale9191
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Ho letto “Mosca sulla Vodka”, un trip letterario immenso.
- DaniLao
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Per me un uno-due con questi.
Consigliabilissimi entrambi e collegati (o collegabili?) anche oltre l’autore.
Il consiglio diventa ancora più assertivo se siete nati negli anni ‘70 e se siete, magari, anche toscani
”Muro di casse”, Laterza, 2015 e “La verità su tutto”, Mondadori, 2022 entrambi di Vanni Santoni
Consigliabilissimi entrambi e collegati (o collegabili?) anche oltre l’autore.
Il consiglio diventa ancora più assertivo se siete nati negli anni ‘70 e se siete, magari, anche toscani
”Muro di casse”, Laterza, 2015 e “La verità su tutto”, Mondadori, 2022 entrambi di Vanni Santoni
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
- DaniLao
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Sono di nuovo a secco, percorsi e consigli sarebbero graditi.
Da parte mia vi consiglio “Il digiunatore” di Enzo Fileno Carabba, dedicato alla storia di Giovanni Succi e dell’inizio del novecento.
Un po’ meno “Il serpente maiuscolo” di Pierre Lemaitre che nonostante lo spunto principale non riesce a dipanarsi come mi sarebbe piaciuto. Probabilmente nella prefazione c’è già il perché è il percome di questo nuovo/vecchio romanzo scritto nell’85, quando ancora non c’erano i cellulari
Da parte mia vi consiglio “Il digiunatore” di Enzo Fileno Carabba, dedicato alla storia di Giovanni Succi e dell’inizio del novecento.
Un po’ meno “Il serpente maiuscolo” di Pierre Lemaitre che nonostante lo spunto principale non riesce a dipanarsi come mi sarebbe piaciuto. Probabilmente nella prefazione c’è già il perché è il percome di questo nuovo/vecchio romanzo scritto nell’85, quando ancora non c’erano i cellulari
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- DaniLao
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Ho recuperato “Gli anni della peste” di Fabrizio Gatti, del 2013 ma ancora attualissimo.
Ci porta in giro tra il Fortino e la Procura di Milano raccontandoci alcuni aspetti interessanti sulla fine della prima repubblica, sul periodo delle stragi di mafia e sulle consonanze della seconda repubblica con il mondo della malavita organizzata.
È scritto molto bene, dal punto di vista del suo rapporto con uno dei protagonisti di alcune delle vicende, mi sento di consigliarlo
Ci porta in giro tra il Fortino e la Procura di Milano raccontandoci alcuni aspetti interessanti sulla fine della prima repubblica, sul periodo delle stragi di mafia e sulle consonanze della seconda repubblica con il mondo della malavita organizzata.
È scritto molto bene, dal punto di vista del suo rapporto con uno dei protagonisti di alcune delle vicende, mi sento di consigliarlo
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- ale9191
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Con 166 voti, Mario Desiati con "Spatriati" (Einaudi) è il vincitore del Premio Strega.
- DaniLao
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Finito ”Il colibrì” di Veronesi, non male anche se non tra i migliori.
La prima parte mi è piaciuta di più, la seconda…. Sembra sia stata scritta in fretta e che, nella foga, porti da tutt’altre parti rispetto le interessanti tematiche accennate nella prima; insomma, un teorema che ci si sforza di voler far tornare. Peccato.
Ho dunque iniziato l’elefantiaco ”La scuola cattolica” di E. Albinati, Rizzoli, 2017.
Son 1200 pagine e dunque gli darò tempo di crescere ma ad ora, per un abbondante inizio, non è ancora scattata la scintilla.
Vediamo come procede, di certo non ci perderò tutto il tempo che richiederebbe se non riuscirà a dirmi qualcheccosa in tempo (ovvero prima che mi annoi, leggere deve essere un piacere e se diventa un peso passo oltre senza nemmeno troppe remore o rimpianti, anzi…).
Ma non ho fretta di giudicarlo, in fin dei conti sono solo al 3%, magari ci risentiamo prossimamente….
La prima parte mi è piaciuta di più, la seconda…. Sembra sia stata scritta in fretta e che, nella foga, porti da tutt’altre parti rispetto le interessanti tematiche accennate nella prima; insomma, un teorema che ci si sforza di voler far tornare. Peccato.
Ho dunque iniziato l’elefantiaco ”La scuola cattolica” di E. Albinati, Rizzoli, 2017.
Son 1200 pagine e dunque gli darò tempo di crescere ma ad ora, per un abbondante inizio, non è ancora scattata la scintilla.
Vediamo come procede, di certo non ci perderò tutto il tempo che richiederebbe se non riuscirà a dirmi qualcheccosa in tempo (ovvero prima che mi annoi, leggere deve essere un piacere e se diventa un peso passo oltre senza nemmeno troppe remore o rimpianti, anzi…).
Ma non ho fretta di giudicarlo, in fin dei conti sono solo al 3%, magari ci risentiamo prossimamente….
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Probabilmente perché non mi è parso significativo mi son scordato di darvi contezza della lettura di “I fratelli Michelangelo”, di Vanni Santoni, Mondadori, 2019.
Son quasi 600 pagine che intrecciano una saga familiare nella quale alcuni personaggi son più saporiti di altri finché separati ma che nell’ultimo terzo, dove si incontrano, tendono ad affiaccarsi a vicenda rendendo la vicenda più caricaturale che inattesa; purtroppo.
Niente nuovi fratelli Karamazov -dunque- nonostante l’assonanza nel titolo e nella paginosità ampia d’entrambi i tomi.
Per carità, scorre anche bene e l’ho letto volentieri, ma -credo- più che altro perché narra di luoghi a me conosciuti e cari: del Valdarno, di Vallombrosa, del Saltino…
Insomma, considero un amico il mio coetaneo e conterraneo Santoni che seguo dalla sua prima prova letteraria e ho sempre frequentato, quindi ho affrontato con spirito equo (anzi pregiudizievolmente ben disposto) anche “I fratelli”, ma se doveste iniziare a leggere qualcosa di suo il mio consiglio non sarebbe questo titolo (scorrete qualche post più su se siete curiosi)
Son quasi 600 pagine che intrecciano una saga familiare nella quale alcuni personaggi son più saporiti di altri finché separati ma che nell’ultimo terzo, dove si incontrano, tendono ad affiaccarsi a vicenda rendendo la vicenda più caricaturale che inattesa; purtroppo.
Niente nuovi fratelli Karamazov -dunque- nonostante l’assonanza nel titolo e nella paginosità ampia d’entrambi i tomi.
Per carità, scorre anche bene e l’ho letto volentieri, ma -credo- più che altro perché narra di luoghi a me conosciuti e cari: del Valdarno, di Vallombrosa, del Saltino…
Insomma, considero un amico il mio coetaneo e conterraneo Santoni che seguo dalla sua prima prova letteraria e ho sempre frequentato, quindi ho affrontato con spirito equo (anzi pregiudizievolmente ben disposto) anche “I fratelli”, ma se doveste iniziare a leggere qualcosa di suo il mio consiglio non sarebbe questo titolo (scorrete qualche post più su se siete curiosi)
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Re: Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia
Già che questa foto l’ho fatta e che siamo in tema la propongo anche a voi già che siamo in periodo di stelle cadenti 

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Un paio di settimane orsono ho (finalmente!) finito “La scuola cattolica” ed è stata davvero una fatica.
Per rimanere in tema faccio atto di contrizione e confesso di aver saltato righe, paragrafi e pagine dove la faccenda si faceva (per il mio gusto) irritante.
Intendiamoci, il libro non è scritto male, l’autore ci sa fare e si nota l’impegno titanico (ma forse alla fine direi più elefantiaco per la lentezza con la quale si dipanano le pagine…)
Però per me è un no.
Per lo stile che non mi si confà, per l’egolatria dell’autore che straripa, per i modi professorali pur passivi e paternalistitici con i quali mi si vuol spiegare come stavano e stanno le cose perché -cavolo- quella scuola io l’ho frequentata e lo so come gira il mondo.
Buh, vabbè, se proprio siete curiosi, però occhio che è lungo…
Pur essendo uno che sa quando è il caso di abbozzarla prima di farsi male l’ho voluto comunque finire, perché riconosco l’impegno profuso e perché la scrittura, quando è narrazione e non pippone, scorre pure piacevole.
Son passato poi a ”Randagi” di Marco Amerighi, Bollati Boringhieri, 2021; che però è stato inframezzato dal regalo di “Giallo come le rose” di Costanza F. ,Elison Paperback, 2022, dunque appena finirò l’uno o l’altro vi comunicherò le mie impressioni
Per rimanere in tema faccio atto di contrizione e confesso di aver saltato righe, paragrafi e pagine dove la faccenda si faceva (per il mio gusto) irritante.
Intendiamoci, il libro non è scritto male, l’autore ci sa fare e si nota l’impegno titanico (ma forse alla fine direi più elefantiaco per la lentezza con la quale si dipanano le pagine…)
Però per me è un no.
Per lo stile che non mi si confà, per l’egolatria dell’autore che straripa, per i modi professorali pur passivi e paternalistitici con i quali mi si vuol spiegare come stavano e stanno le cose perché -cavolo- quella scuola io l’ho frequentata e lo so come gira il mondo.
Buh, vabbè, se proprio siete curiosi, però occhio che è lungo…
Pur essendo uno che sa quando è il caso di abbozzarla prima di farsi male l’ho voluto comunque finire, perché riconosco l’impegno profuso e perché la scrittura, quando è narrazione e non pippone, scorre pure piacevole.
Son passato poi a ”Randagi” di Marco Amerighi, Bollati Boringhieri, 2021; che però è stato inframezzato dal regalo di “Giallo come le rose” di Costanza F. ,Elison Paperback, 2022, dunque appena finirò l’uno o l’altro vi comunicherò le mie impressioni
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