Allora andiamo avanti.
Perché vedendo questi due, uno potrebbe dire “I grossisti Cinesi di casse Submariner e bracciali Oyster colpiscono ancora” ed è così, senza nascondersi, anche se il primo Diver One risale ad 8 anni orsono, quando quel mercato era forse ancora in esplorazione e Aliexpress non ci aveva abituati a certi canali e certi prezzi.
Nel nostro caso, oltre alla produzione (simile per tutti gli orologi di tale fascia e, vien da immaginare, cinese), per i Vertigo c’è da garantire il servizio post vendita, l’assistenza ai clienti e tutto ciò che un brand che possa definirsi tale (seppur micro) debba offrire, fatto dall’Italia.
E, al prezzo ai quali erano e sono venduti, credo sia una bella sfida alla quale vada riconosciuto un certo coraggio.
Ma abbiamo detto di andare avanti, dunque passiamo a qualcosa di più proprio e complicato, che ne dite di questo?
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Vertigo Medusa: acciaio 316L, cassa da 41 mm, lunetta con inserto in alluminio, zaffiro bombato con anti riflesso. È mosso da un Miyota 8315 e resistente a 30 ATM
Trovo affascinantissima la tonalità di rosso antico cangiante del quadrante e come si sposa con il colore scelto per le sfere.
Molto bella la simmetria (e l’assenza di data), la luce che ci danza rende l’impressione di veder nuotare una medusa da sopra della quale indici e giro di minuti sono il bordo del mantello pulsante
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L’orologio è stato presentato prima su Kickstarter e, in quella versione che è la mia, era fornito con bracciale ma anche con un waffle (abbastanza flessibile), uno in pelle nera rally e un CPV fatto fare apposta (dicono) per abbinare i colori (per ora resta con il bracciale, vediamo se l’estate mi porterà a più miti consigli)
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Già, perché (come già si intuiva dalla foto sopra) di quadranti ne hanno fatti tre, tra i quali il rosso è indubbiamente il più sensuale
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Una menzione particolare va al fondello.
Per due motivi: primo perché ricongiunge la caratterizzazione marina a quella mitologica.
Secondo perché fino ad ora pensavo che il fondello più bello e particolare che avessi incontrato fosse quello di Scylla e ora ho cambiato idea
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Moltissimi di voi se lo ricorderanno o l’avranno, ben per noi perché è bello, ma quello del Medusa lo fa impallidire.
È lavorato in pressofusione e… boh, giudicate voi, in una mia brutta foto (non mi andava di togliere il bracciale e ho dovuto fare qualche contorsione in situazione di luce scarsa) e in quelle che sono sul sito.
Vale la pena vederle entrambe perché la Medusa cambia espressione come il quadrante vira d’umore.
Realizzazione ottima dei lineamenti delicati del volto, impreziosita dalla splendida greca geometrica che risulta sfondo ipnotico facendo risaltare ancor più i lineamenti dolci e ferali del mezzo sorriso ad occhi chiusi.
Per non parlare dei serpenti
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Ma un’altro paio di foto vi ci vogliono anche del quadrante, per comprendere le personalità che il Medusa possa assumere, in collaborazione con l’umore e con la luce al quale lo costringiamo
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Qualcuno di voi potrebbe obiettare come il nome del modello in rosso sul quadrante dello stesso colore (seppur di tonalità differenti) sia una scelta curiosa e ne convengo.
Tuttavia non mi dispiace e, nella mia interpretazione, tale scelta va contestualizzata nel gioco di trasparenze che è tipico di quegli animali marini urticanti, traslucidi e gelatinosi al quale il quadrante dell’orologio tanto mi rimanda
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Ultimi particolari: il logo (che apprezzo) anche sulla corona e il bracciale jubilee con finali e maglie piene, sempre nello stesso acciaio della cassa e pure lui con vertigine sulla fibbia
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Altro?
No, se non che mi s’intona con gli occhiali rossi
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