
Resta inteso che se ne avete anche voi e avete anche voglia potete integrare liberamente con i vostri orologi di plastica…
Dunque, oggi tocca alla recensione del Casio G-Shock GX56-1A (o GX56-1AER, non ho mai compreso cosa cambi…) (foto mia)

A differenza del precedente Riseman esso è piuttosto parco nelle funzioni (ovvero non ha sensori di pressione, calore, bussole o quant’altro) ma è nella mia piccola raccolta per altro motivo, ovvero perché è il più spaccone di tutti

Già, il GX56-1A è il G-Shock più grande di tutti, non a caso il suo soprannome è “The King of G-Shock”.
Beh, fa pensare al re di una repubblica delle banane ma non importa, come dicevamo la scelta è caduta su di lui perché è il più spaccone di tutti (foto dalla rete)
C'è poco da scandalizzarsi, se uno sceglie un G-Shock nero e rosso e di questo tipo ovvio che poi più spaccone è e meglio è

Comunque le dimensioni della cassa sono 55.5 x 53.6 x 17.5mm per un peso di 88 grammi, in pratica il fratello magro dello Zlatoust…
E’ fatto nella stessa resina antiurto di casa Casio ed ha anche il mitico Alpha GEL® a ore 12, 3, 6 & 9, mica rumenta…
Il modulo è stipato in un cassone di materiale che dovrebbe ben preservarlo da botte, cadute o spiaccicamenti...
Implementa la tecnologia “Tough Solar” e quindi si ricarica da solo, a batteria colma può restare al buio 11 mesi e continuare a funzionare senza tema, dicono I tecnici o I pubblicitari. Non è radiocontrollato.
Il modulo che lo anima è il 3321.
E' un orologio che si presta ad usi piuttosto rustici (foto mia)

E i tastoni rossi che occhieggiano lo rendono simpatico
Le caratteristiche salienti –oltre a quelle già elencate- sono le seguenti (come dal sito ufficiale)
Tough Solar Power
Shock Resistant
200M Water Resistant
Mud Resistant
Full Auto EL Backlight with Afterglow
World Time - 31 times zones (48 cities + UTC), city code display, daylight saving on/off
Daily alarms and 1 Snooze Alarm
Full auto-calendar (pre-programmed until the year 2099)
Che altro aggiungere…
Le dimensioni non sono per nulla modeste, e nemmeno I colori. Non passa inosservato e non è adattissimo sotto il polsino della camicia con la giacca...
Però è leggero, ben leggibile, comodo e di certo attira lo sguardo (talvolta magari sdegnato ma il problema non è mio

I particolari mi sembrano ben riusciti
E in definitiva mi capita di metterlo spesso nel fine settimana per le avventure nei boschi o al parco con i pargoli dove la rigatura del plexi da scivolo o da altalena è sempre in agguato.
Vi lascio con un ultima foto d’archivio fatta insieme ad un Chaikino, la scattai per evidenziare che di quelli ce ne vorrebbero 6 circa per fare un G-Shock del genere…
(Beh, anche il Chaika comunque non si difende male come resistenza agli urti… E’ piccolo e m’è capitato ormai di lanciarlo per terra (inavvertitamente) più volte… Eppure continua amarciare con la precsione (è accettabile dai) di un infaticabile colibrì)