Brait ha scritto:Dai! Voglio quel "manualetto"!!
L'anello Viet Cong, comunque, esiste veramente, e ne ha parlato l'artista Fulvio Abbate durante la sua recente pièce al Vascello di Roma, Il teatro degli oggetti. Poco importa se la storia del metallo proveniente dai jet abbattuti è una bufala, ciò è un dettaglio. L'anello resta straordinario
All'epoca le feste dell'Unità ospitavano stand dei vietnamiti come di tanti altri movimenti di liberazione dell'epoca. Lo ( e li) ricordo bene, erano pieni di opuscoli,libri e oggettistica varia tra cui anche anelli, bracciali, collane,ecc. Comunque la parte del leone la faceva il materiale a stampa.
Invece non ricordo minimamente che tra tutta questa roba ci fosse qualcosa di "mitico". Su cose del genere e a distanza di quaranta, e più, anni la memoria può essere certamente fallace, ma chi non ricorda, solo per fare un esempio i poncho e i flauto a canne dopo il colpo di stato in Cile ? acquistarli era un dovere.
Se negli stand nord-vietnamiti/Vietcong (meglio dire del Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam del Sud ) avesse circolato un anello presentato come metallo-aerei-abbattuti se ne sarebbe parlato parecchio e qualcosa si dovrebbe esser sedimentato nella memoria.
Ripeto, niente di più precario della memoria su questi piccoli fatti, purtroppo però io non ricordo nulla del genere e all'epoca non ero un ragazzino da tempo
Chissà, forse Cane ricorda qualcosa di più ( in fine dei conti è più vecchio di me
)
Molto probabile che negli stand vietnamiti ci fossero anelli e roba del genere, era un tipo di oggettistica diffusa e abbordabile. Possibile anche che un anello fosse descritto come detto, ma credo che la cosa non fosse presa molto sul serio già allora.
Piuttosto, io metterei l'accento su un'altro aspetto.
Quando si comprava un poncho lo si faceva per diversi motivi, uno era la volontà di aiutare le diverse organizzazioni, un altro era il "clima" politico, la moda, l'omologazione,ecc.
Non si comprava un poncho perché descritto ( e che io sappia non è mai accaduto) come prodotto da una qualche organizzazione guerrigliera o fatto con la lana trafugata ad una delle tante dittature militari sud-americane.
Allo stesso modo un anello vietnamita era importante perché... vietnamita! aveva lo stesso valore di qualsiasi altra cosa che fosse in quello stand.
Un anello vietnamita io lo comprai, era molto grande, a forma di rombo, tutto lavorato tipo a nido d'ape. Lo portai per un estate e poi lo regalai ad una ragazza inglese
, in effetti era più un anello da donna che da uomo.
Insomma, quello che non mi piace è la solita storia: la mitizzazione di tutto ciò che è o ha a che fare con il "militare", dimenticando tutto il resto.
Non conosco le opere di Fulvio Abbate ma da quanto ho letto su Internet credo che sia da preferirgli un Gian Piero Piretto.
( ne abbiamo già parlato: Gian Piero Piretto, La vita privata degli oggetti sovietici. 25 storie da un altro mondo, Sironi Editore, 2012)
e anche
http://www.sironieditore.it/libri/libri ... 518-0252-3 )