Che "Stalin" non fosse presente nel periodo sovietico è facilmente spiegabile, il 1956, le denuncia dei crimini ,ecc. E fu proprio in quel torno di tempo che l'industria sovietica conobbe la crescita che conosciamo. Quindi, niente Stalin.
E dopo il 1991? Stalin ricompare, sugli orologi e non solo. Torna come figura simbolo, un "grande" al pari di altri grandi della storia della Russia.
Non fu quindi soltanto un fatto legato al periodo specifico dell'orologeria russa quando sui quadranti si stampava di tutto e di più. Fu anche dovuto alla rivalutazione del personaggio, non soltanto in chiave politica ma anche in quella storiografica.
L'apertura degli archivi voluta sin dai tempi di Gorbaciov consentì agli studiosi di tutto il mondo di rivisitare il periodo sovietico, in particolare quello "stalinista", attingendo a fonti prima inaccessibili.
Non più uno Stalin solo e soltanto despota e "terrore" ma anche un grande leader che seppe guidare l'impero russo in quella che è possibile definire la "fase dell'accumulazione originaria" grazie la quale l'Unione Sovietica divenne un grande paese, una grande economia e una grande potenza militare.
Per non parlare del ruolo che ebbe nella seconda guerra mondiale.
Dunque non più uno Stalin che scompare preso dal panico dopo l'attacco nazista, incapace di una qualsiasi reazione, ma , come hanno mostrato gli archivi, un leader perfettamente conscio della situazione e in grado di impartire subito le direttive necessarie all'immediata reazione e, cosa fondamentale, a impostare quella che da subito venne vista come una guerra di lunga durata.
Stalin mise da parte, se mai vi avesse mai creduto prima, l'ideologia e fece appello alla Patria e alla Religione.
Se quindi si guarda alla figura di Stalin a prescindere dalle proprie convinzioni politiche diviene subito chiaro che egli fu un personaggio pari a molti altri di molti altri paesi che in precedenza avevano affrontato le stesse problematiche: passare da una società contadina ad una industriale/moderna.
I costi sociali ed umani del periodo stalinista sono paragonabili a quelli della rivoluzione industriale inglese, allo sterminio dei nativi delle Americhe, a quelli della rivoluzione francese. Solo per citare qualche esempio.
Tutti eventi che hanno avuto catastrofici e disumani "effetti collaterali". Ovvero la distruzione di centinaia di milioni di vite umane.
Il costo del progresso. Così ci viene detto. Giusto o sbagliato questa è stata la Storia.
La rivoluzione industriale, la scoperta e conquista delle Americhe, gli ideali della rivoluzione francese, la rivoluzione bolscevica, ebbero in comune la volontà di cambiamento, di miglioramento della vita (delle proprie genti), l'indiscutibile progresso delle tecnologie e delle scienze in tutti i campi.
Guerre e distruzioni sì, ma sostenuti da ideali "positivi".
Ben diverso fu, per capirci meglio, il caso di regimi come quello nazista. La Germania degli anni '20-'30 del secolo scorso era il paese più industrializzato d'Europa, con il più alto tasso di occupazione e di istruzione superiore. Non era uno stato arretrato, non doveva raggiungere in pochi anni il livello economico di altri. Nulla di tutto questo.
La Germania nazista programmò e attuò una guerra ideologica avente come fine lo sterminio delle "razze" ritenute indegne di esistere e la riduzione in schiavitù di quelle ritenute "inferiori" (tra queste noi latini).
Fu l'ideologia razziale e la volontà di sterminio a guidare l'operato di Hitler e della Germania nazista. Cosa che peraltro gli impedì di condurre la guerra con realismo e pragmatismo.
Insomma, l'effige di Stalin su un orologio russo degli anni '90 non è poi così oscena.
Di crono dedicati a Stalin ne ho due. Non sono bellissimi e nemmeno belli. Sono così, senza infamia né gloria, come molti dello stesso periodo.
Il primo riporta in alto "Generalissmo", In basso "Stalin".
Sul quadrate: 1945-1995 НАШЕ ДЕЛО ПРАВОЕ МЫ ПОБЕДИЛИ (La nostra causa è (era?) giusta. Abbiamo vinto).
Un omaggio dunque alla Grande Guerra Patriottica e all'uomo che guidò il paese in quegli anni.
Il fondello lo trovo bello perché pulito ed essenziale: 1945 VITTORIA 1995 Poljot Cronografo a tenuta stagna 006 Mosca
Il secondo cronografo è decisamente più banale se non fosse per quella scritta "ЗА РОДИНУ ЗА СТАЛИНА" "Per la Patria Per Stalin".
Era il grido con cui andarono a morire milioni di persone. Per la loro Patria, per il loro Stalin, ma anche per la nostra libertà e il nostro diritto di esistere latini come siamo.
E allora tutto sommato l'icona Stalin ci può stare, sia per il clima modaiolo, sia per "produco e ci metto tutto il mettibile"

E a dirlo è un vecchio trotskista
