Scrivo di getto questo post mentre le votazioni sono ancora in corso, ma già si sa il risultato ormai.
Primo: nemmeno io mi aspettavo un fiasco del genere. Questo risultato è il frutto di una lunga strategia di "svuotamento" totale.
Si farebbe presto a dire che l'italiano è un incivile, un qualunquista, eccetera. Nondimeno è vero: ma il problema è che, in aggiunta alla sua natura indolente, chi voleva un atteggiamento di segno opposto non ha fatto nulla per evitare questo declino morale totale.
Non ricordo chi disse: "ora, nessuno può fare riforme ultraliberiste meglio della sinistra". In questi ultimi decenni, il rimasuglio di quella che una volta era la sinistra è stato silente oppure complice nello smantellare sanità, welfare, diritti sul lavoro. Non è un caso che il primo e l'ultimo atto dello smantellamento di questi ultimi (Pacchetto Treu e Jobs Act renziano) siano dei prodotti di centrosinistra, dato che in caso di iniziativa di destra ci sarebbe stato un riflesso pavloviano. Invece è bastato far fare le riforme a dei "riformisti senza cravatta" come Renzi. Qualche mugugno ma nulla di più. Strategia perfetta.
Per quanto riguarda la "sinistra" vera e propria, ovvero la frazione della frazione rimasta, essa, invece di lottare con le unghie e con i denti per difendere le conquiste sociali ottenute con il sangue in passato, è stata sottoposta a un brainwashing di tipo USA. Solo diritti civili di minoranze, niente diritti delle masse.
E infatti questa tendenza si è vista anche al referendum. Oltre alla censura totale da parte degli organi di stampa governativi, non è che i promotori si siano sprecati più di tanto per promuoverlo. Sembra quasi come se lo scopo fosse di dire: "ecco, vedete? Noi il referendum lo abbiamo fatto, poi non è colpa nostra se fallisce".
Ma, soprattutto, in mezzo c'era il referendum sulla cittadinanza, con la proposta ingiustissima (a mio parere) di ridurre a 5 anni l'ottenimento. Abbiamo masse di "cittadini europei" che con le cittadinanze hanno fatto mostra di pulirsi il popò: Svezia, Francia, UK, Germania e ora noi. Eppure è stato presentato un quesito inaccettabile: 5 anni, senza requisito alcuno. Una proposta di riduzione degli anni si poteva pure fare, ma con criteri progressivi, con requisiti stringenti in tema di condotta legale, e soprattutto con un referendum separato.
Invece anche questa volta la "sinistra" (ormai non so più come definirla) ha preferito puntare solo sul quel tema. I primi manifestini della CGIL riportavano solo "Sì alla cittadinanza", senza citare quelli sul lavoro. In rete ho letto diversi articoli e posso affermare con certezza che il 70% - 80% erano incentrati solo sul referendum sulla cittadinanza. Del resto è stato Più Europa, partitino votato all'iperliberismo più radicale, a infilare , sogghighando, la bomba sotto il tappeto.
Il finale? Non poteva che essere ovvio. Censura, strategie occulte, sfiducia hanno fatto il resto. Eppure gli italiani non sono totalmente idioti: per l'acqua pubblica avevano votato sì, e in massa. Che ha fatto la "sinistra" per far applicare il verdetto popolare? Nulla. Anzi, ha aperto le porte alle multiutility (tradotto: pizzo all'americana).
Insomma: se è vero che gli italiani sono andati al mare, molti hanno preso questa tornata referendaria come una presa per i fondelli. Magari a ragione, magari a torto, ma c'erano fondati motivi per questo comportamento.
E ora che succede? I più direbbero "niente, non cambia nulla". Cambia eccome. Questa sconfitta del referendum sul lavoro è una vittoria epocale per l'ultraliberismo e una spinta a spingere ulteriormente l'acceleratore sulla distruzione di ciò che è rimasto. Quelle che dall' Europa vengono chiamate "riforme".
Continuerà l'esodo inarrestabile dei nostri ragazzi, arriveranno altri disperati ad aumentare l'offerta e ridurre i salari. Avremo un' Italia con una società americanizzata: disgregata, con una massa di miserabili (indigeni e stranieri) in lotta per un tozzo di pane, tutto privatizzato, ospedali, pensioni, tutto in mano ai Grandi Estorsori. Con l'ulteriore scusa della "guerra permanente" verso cui andiamo a tappe forzate.
Senza contare che c'è già chi parla di eliminare i referendum, dopo averli intenzionalmente depotenziati con tattiche tipiche di quelle che Falcone chiamava "menti raffinatissime".
Questo è il futuro nerissimo che ci aspetta, dove fra un pò, delle conquiste sociali che hanno caratterizzato il secolo scorso, non rimarrà più, forse, nemmeno il ricordo sui libri di storia.
Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
D'accordissimo sulle premesse e la poca opportunità della scheda sulla cittadinanza.
Dalle mie parti una certa informazione c'è stata. Molto volantinaggio, soprattutto.
I motivi per ritenersi sfiduciati e astenersi ci sono. però ormai sono anni, basta. Quanto ci vuoi rimanere sfiduciato? Io stesso in passato ho saltato qualche votazione.
Levare il quorum. Se il settanta percento non va a votare ha torto il settanta percento. Passa qualcosa che non piace? Amen.
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Dalle mie parti una certa informazione c'è stata. Molto volantinaggio, soprattutto.
I motivi per ritenersi sfiduciati e astenersi ci sono. però ormai sono anni, basta. Quanto ci vuoi rimanere sfiduciato? Io stesso in passato ho saltato qualche votazione.
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
Concordo con l'analisi di cuoccimix , ma spero in un finale diverso, spinto dal vedere mentre attraversavo un giardino vicino a casa mia, dei volontari in azione per pulirlo, togliendo anche le cicche da terra e dal prato.
La storia è fatta di cicli, da un po' ci siamo addentrati in tempi bui: non so quando e cosa dovrà ancora accadere, ma ad un certo punto si smette di scavare e si risale.
L'opposizione non ha una bussola, in Italia ed in Europa. I 4 quesiti sul lavoro sono stati promossi da un sindacato, bocciati da un altro, osteggiati da voci all'interno dell'attuale opposizione (coerentemente a quanto votato in passato), su questo perfettamente allineati all'attuale maggioranza, che ha ovviamente osteggiato i referendum.
Confermo che anche da me c'è stato volantinaggio: certo, a promuovere il referendum c'era solo chi ha proposto quelli sul lavoro.
Per quello della cittadinanza, non mi scandalizzo: bastava votare no ed il 40% dei votanti l'ha fatto.
Guardiamo comunque un dato: il 30% dell'elettorato è andato a votare, su un referendum silenziato.
A votare per il sindaco va il 50%......
La storia è fatta di cicli, da un po' ci siamo addentrati in tempi bui: non so quando e cosa dovrà ancora accadere, ma ad un certo punto si smette di scavare e si risale.
L'opposizione non ha una bussola, in Italia ed in Europa. I 4 quesiti sul lavoro sono stati promossi da un sindacato, bocciati da un altro, osteggiati da voci all'interno dell'attuale opposizione (coerentemente a quanto votato in passato), su questo perfettamente allineati all'attuale maggioranza, che ha ovviamente osteggiato i referendum.
Confermo che anche da me c'è stato volantinaggio: certo, a promuovere il referendum c'era solo chi ha proposto quelli sul lavoro.
Per quello della cittadinanza, non mi scandalizzo: bastava votare no ed il 40% dei votanti l'ha fatto.
Guardiamo comunque un dato: il 30% dell'elettorato è andato a votare, su un referendum silenziato.
A votare per il sindaco va il 50%......
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Fallimento referendum su articolo 18. Il tramonto dei diritti
In effetti è persino tanto il 30%. E' stato un referendum censurato fino all'ultimo, senza che peraltro il PD si agitasse più di tanto.finestraweb ha scritto: 9 giu 2025, 17:20 Confermo che anche da me c'è stato volantinaggio: certo, a promuovere il referendum c'era solo chi ha proposto quelli sul lavoro.
Per quello della cittadinanza, non mi scandalizzo: bastava votare no ed il 40% dei votanti l'ha fatto.
Guardiamo comunque un dato: il 30% dell'elettorato è andato a votare, su un referendum silenziato.
In pratica, anche troppo per una messinscena (su 4 argomenti che erano invece serissimi).
Volantinaggio, visto solo l'ultimo giorno in forma di un volantino sotto la spazzola della macchina. Nemmeno l'ho letto. Io ho ormai lontani ricordi in cui per una tornata elettorale o un referendum si faceva una cagnara incredibile già mesi prima.
Il fatto che nessuno lo abbia spinto (e che sia stato infilato il pasticcino avvelenato del 5o quesito), fornisce, purtroppo, ulteriore credito a chi riteneva che fosse, appunto, un teatrino.
Il problema è che di qui a breve ci saranno , a questo punto, ulteriori riforme che metteranno la parola "fine" a sanità universale e pensioni. Era un teatrino, ma era un teatrino importante.