Hongqi reissue: una “red flag” che piace

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cuoccimix
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Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da cuoccimix »

Molto tempo fa, su WUS, avevo visto un bellissimo orologio vintage cinese con una lancetta secondi a forma di razzo con relativa scia. All' epoca non ero ancora interessato agli orologi cinesi, per cui (date anche le difficoltà di reperimento) rimandai. 10 anni dopo, decido di acquistarne uno anche se si tratta di una riedizione recente (non voglio aprire una discussione sterile, il marchio comunque attualmente non è in uso in campo orologiaio, per cui io lo considero come un homage, del resto è venduto come tale).

Ma l'appetito vien mangiando...e ne ho presi ben tre! I primi due su Taobao (è il mio primo acquisto su quel sito), il terzo su Aliexpress. Ma andiamo con ordine.

Il primo è, appunto, una nuova versione del “rocket” suddetto. La base è un dial (sempre riedizione) che ritrae un panda e un bambù, simboli cinesi per eccellenza. Non è quindi una copia fedele all'originale ma un misto di vari design, il che mi va bene. Notare la bandiera rossa (“hongqi”, appunto) smaltata ad ore 12. Il movimento è marcato ma anche lì si tratta di imitazione dell'originale, sulla base di un Tongji non marcato. L' orologio è sicuramente coinvolgente e peculiare.

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In buona compagnia: una sveglia Shanghai con lo stesso motivo a razzo sulla lancetta, questa sì, completamente originale.
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Il secondo è verde, non ha il razzo, bensì una bandiera rossa anche sulla lancetta dei secondi, artefatto “creativo” recente, in quanto non previsto in origine a differenza della lancetta a razzo. Non ne prevedevo l'acquisto ma era talmente bello che non ho resistito. Anche in questo caso movimento marchiato in imitazione dell'originale, e una contraddizione sul fondello che indica un movimento SL1. Vabbè, passiamoci sopra, in fondo è artigianato....

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Ed il terzo. Questo è in realtà realizzato sulla base di una cassa Shanghai e su un movimento completamente privo di marcature. E' quindi un “homage fritto misto” ancor meno coerente, ma anche qui il bel dial argento (con lancette normali) fa sì che gli si perdoni tutto....anche i punti di lume con lancette senza lume :D


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Quanto li ho pagati? I primi due 65 euro l'uno, spediti e ivati. In realtà è tantino, considerando che ho dovuto usare un sistema di reshipping (con relative commissioni) e che le finiture, sono, ehm, “artigianali”, appunto...gli indici rosè sul primo hanno una bella “patina”, su quello verde ci sono tracce di colla intorno al vetro e ho dovuto fissare la lancetta minuti che era allentata, e tutte le lancette hanno segni evidenti....beh, dai, pazienza, alla fine mi piacciono.

Fa eccezione il terzo, pagato appena 15 euro in offerta, con un dial appena appena stortino e con incluso un feltrino adesivo appiccicato sul movimento (non marchiato) per tenerlo fermo :shock: :D :) ma come detto , chissenefrega, mi piacevano troppo.


Ora l'obiettivo è trovare un Hongqi “rocket” originale! Arriverà prima o poi. Per adesso mi godo questi. E se non piacciono ad altri? Chissenefrega. :D
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da finestraweb »

Mentre leggevo la recensione, pensavo: acquistati su piattaforma interna, quindi "per il mercato interno".
Mi torna in mente la frase, per cui il mondo è globale, ma i gusti sono locali e sono contento che ci sia qualcuno in Cina che apprezza questi orologi dal look cinese: colori vivaci, cassa lucida.
La cassa, di che materiale è?

Stai aprendo un ciclo, cuoccomix: quanti anni dai, prima che gli orologi cinesi diventino i "nuovi russi"?
Questi, tra 10 anni, puoi ben spacciarli come vintage cinesi, ed a costruirci attorno 'un mito' non ci vuole nulla.
In fondo con i russi (sovietici) hanno una caratteristica; un look unico, cioè diverso dal resto.
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da cuoccimix »

finestraweb ha scritto: 6 giu 2025, 7:51 Mentre leggevo la recensione, pensavo: acquistati su piattaforma interna, quindi "per il mercato interno".
Mi torna in mente la frase, per cui il mondo è globale, ma i gusti sono locali e sono contento che ci sia qualcuno in Cina che apprezza questi orologi dal look cinese: colori vivaci, cassa lucida.
La cassa, di che materiale è?

Stai aprendo un ciclo, cuoccomix: quanti anni dai, prima che gli orologi cinesi diventino i "nuovi russi"?
Questi, tra 10 anni, puoi ben spacciarli come vintage cinesi, ed a costruirci attorno 'un mito' non ci vuole nulla.
In fondo con i russi (sovietici) hanno una caratteristica; un look unico, cioè diverso dal resto.
Mai costruiti miti dal nulla, a quello provvedono altri. Peraltro questi non sono i "nuovi russi", non avendone la storia e il pedigree (che brutta parola, mi ha sempre ricordato i cani). Sono simpatici artefatti , riedizioni di orologi fatti molti anni fa, e peraltro in passato ho snobbato sempre i cinesi perchè li trovavo sempre abbastanza piatti nel design. Questi e pochi altri fanno eccezione, infatti il "rocket" vintage mi aveva già colpito anni fa, come detto. Ma non arriverò certo a collezionarli in massa. Nel frattempo mi sto facendo arrivare un simpatico pilot su base Shanghai...sono orologi con cui ci puoi giocare, proprio come i russi.

La cassa è in acciaio, altra costante apprezzabile di questi cinesi.
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DaniLao
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Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da DaniLao »

Io li apprezzo.
Ma -prima di loro- apprezzo il tuo spirito di approfondimento e ricerca.

Son tutti e 3 simpatici (manca una sfera con la faccina di Mao rotante), soprattutto quelli con l’amico di Misha sul quadrante.
Mentre componevo ha scritto Mauro e gli hai risposto sulle casse che immaginavo in mollica e pan bagnato, bene ;-)
I movimenti sembrano usciti da uno dei peggiori bar di Shenzen, ma non importa, l’espressione amabile dell’urside non può lasciare indifferenti.

La cosa che però anche io maggiormente mi chiedo è: ma per che mercato li fanno?
Di certo ne producono a centinaia di migliaia e il prezzo del movimento “omaggio” non sarà esoso…
Difficilmente li immagino al polso dei compagni sinopopolari… e allora? Sono una versione dei Raketa da turisti? Può essere, anche se per acquistarli “da fuori” bisogna fare giri strani.

Vabbè, se così fosse, sarebbe peraltro un’altra simpatica analogia con l’orologeria russa ;-)
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da cuoccimix »

DaniLao ha scritto: 6 giu 2025, 10:36 Son tutti e 3 simpatici (manca una sfera con la faccina di Mao rotante), soprattutto quelli con l’amico di Misha sul quadrante.
Mentre componevo ha scritto Mauro e gli hai risposto sulle casse che immaginavo in mollica e pan bagnato, bene ;-)
I movimenti sembrano usciti da uno dei peggiori bar di Shenzen, ma non importa, l’espressione amabile dell’urside non può lasciare indifferenti
La frase "espressione amabile dell'urside" potrebbe essere un segno di un tuo apprezzamento per i cosiddetti bears, il che mi spinge a rimandare il nostro prossimo appuntamento orologiaio a data da non destinarsi

Sul movimento uscito dai peggiori bar di Shenzen non posso che esser d'accordo, fa parte del carattere da "art attack di arrangiarsi" di questi orologi....
La cosa che però anche io maggiormente mi chiedo è: ma per che mercato li fanno?
Di certo ne producono a centinaia di migliaia e il prezzo del movimento “omaggio” non sarà esoso…
Difficilmente li immagino al polso dei compagni sinopopolari… e allora? Sono una versione dei Raketa da turisti? Può essere, anche se per acquistarli “da fuori” bisogna fare giri strani.

Vabbè, se così fosse, sarebbe peraltro un’altra simpatica analogia con l’orologeria russa ;-)
Posso di sicuro dire una cosa: su Aliexpress ce ne sono pochissimi e a prezzi inauditi. Su Taobao, dove li ho presi, ce ne sono decisamente di più (incluse parti separate) ma comunque non tantissimi se consideriamo le dimensioni della piattaforma colossali. Ne concludo che siano destinati maggiormente al mercato interno dove il marchio è ovviamente più conosciuto (fra l'altro Hongqi è anche il nome di un marchio cinese di auto di alta gamma, inclusa quella presidenziale).

Per riuscire anche solo a trovarli ho dovuto cercare e tradurre dal cinese, superare il blocco alle visite straniere sul sito, iscrivermi alla CIA (quella che fa i banchetti gialli con la verdura la domenica)...insomma, fare casini come con i russi :mrgreen: del resto parli con uno che nel 2003 per uno Strela fece un bonifico cartaceo diretto verso il Brasile, con il commesso stranito :mrgreen: bei tempi...
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da DaniLao »

Vedi, anche le emozioni sono simili…
(Che ricordo i bonifici cartacei allo sportello :-D)
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da mrcorso »

Vado con ordine:

1. le casse sono molto belle e vestono molto bene
2. tra i tre mi piace molto il punto di colore del verde
3. la sfera dei secondi arcuata mi disturberebbe, ma devo dire che è una caratteristica molto impattante e mi piace (c'era anche un russo con la lancetta così, giusto?)
4. quanto al moderno ha un sapore fascinoso, come gli shangai, semplice ma elegante... lo porterei giornalmente, con una camicia.
5. i materiali: interessanti quelli dei vintage, peccato la demenziale scarsa cura nei moderni... ha il feltrino anche questo, leggo... dev'essere qualcosa che serve a non far interferire quella porcheria di fondello in plasticotto con il movimento (almeno così mi sono convinto guardando il mio perché il movimento non ha altro gioco)
6. atteggiamento esplorativo: in altri ambiti ti definirebbero hacker. e sappi che è un complimento. esplori, studi, smonti e rimonti. hai la mia stima per questo che siano cinesi o russi.
--
Francesco

Citazioni dotte:
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da finestraweb »

cuoccimix ha scritto: 6 giu 2025, 9:49
Mai costruiti miti dal nulla, a quello provvedono altri. Peraltro questi non sono i "nuovi russi", non avendone la storia e il pedigree (che brutta parola, mi ha sempre ricordato i cani). Sono simpatici artefatti , riedizioni di orologi fatti molti anni fa, e peraltro in passato ho snobbato sempre i cinesi perchè li trovavo sempre abbastanza piatti nel design. Questi e pochi altri fanno eccezione, infatti il "rocket" vintage mi aveva già colpito anni fa, come detto. Ma non arriverò certo a collezionarli in massa. Nel frattempo mi sto facendo arrivare un simpatico pilot su base Shanghai...sono orologi con cui ci puoi giocare, proprio come i russi.

La cassa è in acciaio, altra costante apprezzabile di questi cinesi.
Mai detto che il mito l'avresti costruito tu: guarda internet, chi si ricorda del creatore e chi conosce Zuckerberg (spero che verrà presto dimenticato anche lui)
Che non abbiano la storia.... preferisco dire che hanno una storia diversa, ma nella mia ignoranza per certi versi simile, nel senso che entrambe le industrie nacquero per iniziative statali.
Rispetto molto l'industria orologiaia cinese.

Sul Tongji ho letto anche belle cose: la semplicità è anche un pregio, c'era da dare un orologio alla popolazione più grande del mondo ed a bassissimo costo.

Sono sorpreso, tra il positivo e l'incredulo, che il mercato interno li chieda.
L'omonimia con il marchio di auto di alta gamma credo sia una coincidenza.
Credo che un giorno mi metterò a smontare l'imitazione cinese di un Paketa zero e finalmente vedrò dal vivo questo movimento.
mrcorso ha scritto: 6 giu 2025, 12:02 [...]
6. atteggiamento esplorativo: in altri ambiti ti definirebbero hacker. e sappi che è un complimento. esplori, studi, smonti e rimonti. hai la mia stima per questo che siano cinesi o russi.
Quoto.
Ma il "nostro" cuoccimix è quel tipo che se in una comitiva tutti vanno "di là", lui è incuriosito dal "di quà".
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

Messaggio da DaniLao »

mrcorso ha scritto: 5. i materiali: interessanti quelli dei vintage, peccato la demenziale scarsa cura nei moderni... ha il feltrino anche questo, leggo... dev'essere qualcosa che serve a non far interferire quella porcheria di fondello in plasticotto con il movimento (almeno così mi sono convinto guardando il mio perché il movimento non ha altro gioco)
Ma che… buh?
Il feltrino non risolve nessun problema (che non c’è), è semplicemente un regalo, un omaggio.
Magari un campioncino del nato che -a loro parere- ci starebbe bene.

Lo so, non sei abituato, lassù dove ti accaverni, alla proverbiale gentilezza orientale….

:lol:
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Re: Hongqi reissue: una “red flag” che piace

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mrcorso ha scritto: 5. i materiali: interessanti quelli dei vintage, peccato la demenziale scarsa cura nei moderni... ha il feltrino anche questo, leggo... dev'essere qualcosa che serve a non far interferire quella porcheria di fondello in plasticotto con il movimento (almeno così mi sono convinto guardando il mio perché il movimento non ha altro gioco)
[/quote]

Io ho una teoria. Il mio primo Shanghai "reissue" che ho postato, quello bianco, ha effettivamente un movimento Shanghai marcato e non ha alcun feltrino, per fortuna. E' fatto a modino. L'ho preso da quel venditore che fotografa sempre gli orologi con dei fogli stampati come sfondo (ora non ricordo come si chiama, hanno sempre nomi difficili da ricordare).

Gli altri (presi da altri) hanno un movimento non marcato e hanno tutti l'orrido feltrino. Probabilmente per qualche motivo chi li assembla non trova distanziali adeguati e per fermare il ballo del movimento ricorre a questo sistema brutale e sbrigativo (tanto più che hanno preso a metterlo sul ponte del bilanciere :cry: ).
Sul "servire il popolo" ho provato a toglierlo e a spessorare il fondello (di plastica? ma che stai a dì :D ), ma ho solo scassato l'orologio, dato che lo spessore premeva solo sul distanziale e quadrante e non sul movimento, quindi, mi ritrovo con una cassa di avanzo per simpatici progetti :D e il "servire il popolo" l'ho ricomprato.

In realtà sono un misto di caratteristiche buone (bella cassa in acciaio, lancette e quadranti carini) con altre fetenti (corona spesso dura per guarnizione troppo spessa, feltrino messo da Satana in persona, ecc). L'importante è giocarci e prenderli per quel che sono.